Recensioni
L’adolescenza è un’età incline all’intenerimento – romantico e non – e all’ironia. C’è una logica: i ragazzi nascondono con l’ironia la “debolezza” del sentimento e mantengono insieme il gruppo di amici smussando con il sentimento gli eccessi ironici. Per fare centro su questo pubblico, dunque, i telefilm devono saper toccare contemporaneamente le due corde e giocare sul loro contrasto – almeno in teoria, infatti, è difficile ironizzare quando il cuore si fa sentire sul serio –. Friends è un esempio da manuale di questa tecnica di scrittura.
Edvard, giovane e gaudente erede al trono di Danimarca, si trasferisce negli Stati Uniti, alla ricerca di nuove avventure con le (presunte) disponibli studentesse del Wisconsin. Qui incontra Page, studentessa modello figlia di agricoltori, che sogna di entrare nei Medici senza Frontiere e nel frattempo lavora in un pub per mantenersi agli studi. Dopo gli screzi iniziali i due naturalmente si innamorano, ma la storia viene scoperta dai soliti paparazzi e la faccenda si complica. Edvard deve diventare re e Page dovrà scegliere tra una splendida favola d’amore e i suoi sogni di sempre.