GLI UOMINI CHE MASCALZONI

193264 minTutti   Amore e Famiglia

Bruno vuol fare la corte a Mariuccia e lei ci starebbe anche ma in questa Milano degli anni trenta si frappongono molti ostacoli. La prima volta del bravo Vittorio De Sica e il successo di una canzone indimenticabile: Parlami d’amore Mariù. Su Youtube

Nella Milano degli anni Trenta, pochi guidavano la macchina: si usava molto il taxi e chi era più abbiente era proprietario di una macchina con autista al seguito.
Mariuccia, commessa di una profumeria, si alza la mattina quando arriva il padre, un tassista, al termine del suo turno di notte. Mariuccia viene notata da Bruno, di mestiere chauffeur, che la segue in bici mentre lei prende il tram per andare al lavoro.  Le avances di Bruno non sembrano avere effetto e allora  decide di fare colpo presentandosi, il giorno dopo, alla guida della macchina del padrone. Questa volta la sua intraprendenza viene premiata e lei accetta di fare con lui una gita sul Lago Maggiore. Si fermano a un’osteria, ballano insieme alle note di Parlami d’amore Mariù ma sulla stessa strada passa la moglie del padrone che riconosce l’auto; Bruno finge di essere uscito solo per provare la vettura dopo averla riparata ma è costretto a riportare subito la signora a Milano dopo aver lasciato detto a Mariuccia che sarebbe tornato presto. Dopo tutto va a rotoli: Bruno, nel ritornare da lei frettolosamente, ha un incidente, la macchina non parte più e verrà licenziato. Mariuccia resta fino a sera ad aspettarlo ma poi confessa, piangendo all’oste che non ha né i soldi per pagare il conto né per tornare a Milano. La moglie dell’oste si commuove e le fornisce un passaggio a Milano. Anche quando in seguito Mariuccia rivedrà Bruno, non vuole più  saperne niente di lui, perché lo ritiene un mascalzone


Valori Educativi



La bontà e la generosità stanno tutte dalla parte di Mariuccia che sembra un angelo sceso in terra

Pubblico

Tutti

Giudizio Artistico



Il racconto di per sé semplice in realtà rivela la grande perizia di Mario Camerini nella scelta dei personaggi (la prima volta di Vittorio de Sica) e nel riprendere ambienti milanesi, nella scelta di Bixio come autore della canzone-guida

Cast & Crew

Sceneggiatura

Mario Camerini

Sceneggiatura

Aldo Debenedetti

Sceneggiatura

Mario Soldati

Sceneggiatura

Recensore

Our Review

Questo film è primo sotto diversi aspetti. Il primo film di Vittorio de Sica, è stato presentato alla prima edizione della Mostra del cinema di Venezia nel 1932, è il primo film che ha adottato la tecnica di girare in esterni invece che negli studi di posa, è fra i primi film sonori italiani.  Possiamo dire che è primo anche sotto un altro aspetto: lanciare una canzone (in questo caso Parlami d’amore Mariù di C.A. Bixio) che finirà per avere un successo più duraturo dello stesso film e svolgerà un ruolo di promozione del film memorabile.

La trama di per sé è semplice: un continuo intreccio di incomprensioni fra due che si sono innamorati fin dal primo incontro ma che devono superare una serie  di malintesi incrociati: lui che vede lei al seguito di un ricco signore (in realtà lei lo sta facendo per fare in modo che Bruno abbia di nuovo un lavoro) e lei che vede lui con un’altra donna (ma Bruno sta solo cercando di far ingelosire Mariuccia). Una storia romantica raccontata con molta scioltezza e naturalezza da Mario Camerini che in alcune sequenze sembra ancora avere nostalgia del film muto: lo si vede nella frenetica sequenza a montaggio rapido durante la corsa di Bruno in macchina per tornare da Mariuccia.

 Ma il successo in Italia e all’estero di questo film va individuato, oltre che nella bravura degli attori, del regista e al successo della canzone, da altri fattori.

Sono significative le ambientazioni per ciò che si vede ma anche per  ciò che non si vede. Non si vede per le strade nessuna camicia nera, nessun gerarca con il képi. L’Italia di  Camerini non è fascista ma è piuttosto quella di una società in pieno sviluppo e una città, Milano, in piena trasformazione  industriale con le strade affollate di macchine e la sua famosa fiera che  esibisce tante nuove  aziende e marchi emergenti (possiamo leggere Alemagna, Motta, Cinzano,..).  In questa stessa storia, così universalmente romantica,  permane tuttavia la presenza di una rigida divisione in classi. La borghesia degli ingegneri, degli avvocati e le classi inferiori, come Bruno che fa l’autista per la macchina di qualche signore e Mariuccia che fa la commessa. Le ragazze della classe di Mariuccia possono esser invitate dai ricchi borghesi a passare una piacevole serata assieme ma sanno di dover dare poi qualcosa in cambio. Non così le donne della borghesia alle quali è richiesto di arrivare illibate al matrimonio dedite interamente alla famiglia. Ma Bruno e Mariuccia sono diversi. “Io sono un “bravo ragazzo”, ripete più volte Bruno  e anche Mariuccia è una “brava ragazza” come possiamo vedere dal suo comportamento. Anche lo  stereotipo femminile  di quel tempo viene confermato in questo film. Mariuccia si innamora subito perché ha il cuore tenero e piange se resta delusa; è molto generosa ed è subito pronta a perdonare. Il lavoro per una donna resta comunque una triste necessità che va evitata appena possibile. Lo dice anche Bruno, appena fra di loro si inizia a ipotizzare un matrimonio: ”basta con la profumeria: sempre in casa! A preparare il risotto!”

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Autore Franco Olearo
Etichetta
Giudizio Artistico 7
Paese ITALIA
Pubblico
Tematiche (generale)
Tipologia
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