Drammatico
Rubin Carter è negro ed è cresciuto nei ghetti di New York vivendo d’espedienti. Spedito giovanissimo in riformatorio, riuscirà poi a rifarsi una vita come campione dei pesi medi (con il soprannome di "hurricane"), scaricando con la boxe tutta la sua rabbia per le discriminazioni che ha subito e continua ancora a subire. Poi, nel 1996 (la storia è vera e siamo in un’epoca dove i conflitti razziali sono all’apice) l’imprevedibile: egli viene ingiustamente accusato di triplo omicidio e condannato all’ergastolo. A nulla valgono le due revisioni del processo né il sostegno di grossi personaggi dello sport e dello spettacolo americani. Saranno poi tre canadesi ed un ragazzo negro (che per caso ha letto la biografia scritta da Curtis in prigione) ad appassionarsi al suo caso ed a riuscire, una volta conquistata la sua amicizia, a raccogliere le prove necessarie per scagionarlo definitivamente.
Mea Sharim, quartiere degli ultraortodossi, Gerusalemme. Le vicende di due sorelle, Rivka e Malka, all'interno della minuscola comunità che ruota intorno a una sinagoga. Rivka è sposata con il figlio del rabbino, un matrimonio d'amore ma senza figli.
E’ l’insofferenza verso un vita familiare mediocre e piena di tensioni a scatenare la tragica vicenda che sconvolgerà l’esistenza di Tao Lan.
Tao Lan e Yu Xiaoqin sono due sorellastre adolescenti, accomunate dal desiderio di fuggire in qualche modo dall’asfissiante e misera condizione in cui la loro famiglia è costretta: la prima cerca rifugio negli amici, nello star fuori casa tutto il giorno, nel rifiuto dei doveri scolastici; la seconda, al contrario, ostentando verso genitori un’applicazione fuori dal comune nello studio, ha come unico obiettivi quello di entrare all’università, per poter finalmente fuggire da una condizione a lei insopportabile.
New York down town, 1848. Due bande rivali si fronteggiano: da una parte i nativi, cioè quelli nati in America e dall'altra gli immigrati irlandesi per decidere chi dovrà diventare il signore sovrano del loro quartiere in una battaglia all'ultimo sangue. Le armi sono medioevali: coltelli, mazze, asce da macellaio.
Si riesce a trasportare ai giorni nostri un romanzo come "la principessa di Clèves" di Madame de la Fayette, scritta a metà del '600 alla corte del Re Sole? In parte: si possono accettare le strade piene di automobili e gli abiti moderni, ma non si può non ambientare la storia in una società elitaria e d'alto rango. Non si giustificherebbe diversamente la prima parte del dramma: la ricca mademoiselle di Chartres sposa un suo pari, il dottore Jacques de Clèves, attratta dalla sua gentilezza d'animo più che spinta da passione amorosa.
Amalia, adolescente argentina in preda ai primi turbamenti sessuali e a confuse domande sulla sua vocazione suggerite dalle lezioni di catechismo, identifica la sua missione nella redenzione del Dott. Jano, un medico ospite di un convegno nell’albergo gestito dalla madre di lei, Helena, sposato ma propenso a molestare le ragazzine. Anche Melena, divorziata insoddisfatta con problemi di udito, ha da parte sua messo gli occhi sul Dott. Jano. Slanci di corpo e spirito finiscono per mescolarsi causando non pochi problemi.
Ohio, primarie del Partito Democratico. Stephen Meyers (Gosling), consulente politico scafatissimo nonostante la giovane età, si spende nello staff elettorale del governatore Morris (Clooney). Finalmente, crede Stephen, un candidato all’altezza dei suoi ideali: far vincere Morris vorrà dire, per una volta, far vincere davvero la causa giusta. Stephen non può immaginare che la campagna verso il voto del 15 marzo (riferimento shakespeariano esplicitato nel titolo del film) ribalterà il suo senso della fedeltà alla causa democratica. Prima infatti, con l’avance di un collega a passare nello staff del candidato rivale, la scoperta che il governatore Morris non è così forte come sembrava. Poi, soprattutto, con la rivelazione di una stagista, la scoperta che Morris non è così irreprensibile come sembrava. In un gioco sporco in cui nessuno dei partecipanti esita a tradire, Stephen finirà per imparare un’amara lezione: la lealtà non esiste, la legge per cui il fine giustifica i mezzi non conosce eccezioni.
Vorrei con questa riflessione mettere in evidenza come questo film sia un prodotto americano che si inserisce in quei prodotti artistici che sembrano avere, pur nella loro diversità, un elemento comune: un malessere esistenziale, una tristezza inconsolabile, una nostalgia di qualcosa che si è perso in modo irreversibile, un futuro visto solo come inevitabile sofferenza.
Bob, attore sul viale del tramonto, ha accettato, forse per soldi, di andare a Tokyo per fare da testimonial ad una marca di whisky. Charlotte e suo marito, freschi sposini, alloggiano nello stesso albergo-grattacielo di Bob, ma lui deve spesso andare in trasferta e Charlotte, annoiata e spaesata nella grande metropoli, accetta di uscire con Bob...
Dopo il successo nazionale e internazionale di Tesis, Apri gli occhi e The Others, in Mare dentro il regista spagnolo Alejandro Amenábar ricrea in chiave agiografica la fase terminale della vita del tetraplegico Ramón Sampedro, suicidatosi nel 1998, dopo aver difeso davanti ai tribunali, per diversi anni, un presunto diritto a morire. Questo film premiato con il Leone d’argento e il gran premio speciale della giuria al miglior attore alla Mostra del Cinema di Venezia, pretende enfatizzare il dibattito sull’eutanasia.
Molto interessante questo film d’esordio di Susanna Tamaro, la ben nota scrittrice che ha raggiunto un grande notorietà a partire dal suo bel romanzo di dieci anni fa, Va’ dove ti porta il cuore.
Lo scrittore James Barrie, reduce da un fiasco teatrale e avvilito per il progressivo raffreddarsi dei rapporti con sua moglie, ha l'abitudine di andare al parco per scrivere le sue commedie. Qui incontra Sylvia, vedova Davies con i suo 4 figli. A Barrie piace giocare con i ragazzi, ricostruire con loro mondi di fantasia dove collocare emozionanti avventure. Giorno dopo giorno, prende forma la nuova commedia che con il nome di Peter Pan sarà rappresentata per la prima volta a Londra nel 1904.
Timoteo, chirurgo affermato e felicemente sposato ma annoiato da una vita per lui senza emozioni, ha un rapporto passionale con una donna di umili origini, resa fragile da un doloroso passato
Non รจ il solito film sul teatro e sulla sua magia, sui misteri della creazione artistica e sugli intrecci di arte e vita, anche se ritroviamo in parte le atmosfere di Shakespeare in love.
Dicky Eklund è stato una promessa della boxe, ma si è perso nella droga e nella piccola criminalità finendo più volte in prigione. Anche il suo fratellastro Micky Ward è un pugile, ma nonostante il grande talento non riesce a sfondare, anche a causa delle scelte imprudenti della madre-manager Alice e dello stesso Dicky, che gli fa da allenatore. L’incontro con la barista Charlene spinge Micky a cambiare rotta e quando Dicky si inguaia nuovamente con la polizia per Micky è l’occasione di tagliare i ponti con il passato. Ma per affrontare l’incontro più importante della sua vita, quello per il titolo mondiale, Micky avrà bisogno anche della sua famiglia…
Dan, un tempo produttore discografico di successo, non riesce da anni a lanciare un disco di successo e finisce per venir licenziato dalla stessa casa discografica da lui fondata. Da tempo incapace di stare lontano dagli alcolici, si rifugia in un bar dove ascolta Greta che sta cantando una sua canzone. Dan intuisce le potenzialità di Greta e si offe per organizzarle un provino. Greta all’inizio rifiuta: l’abbandono del fidanzato per un’altra ragazza è per lei una ferita ancora aperta ma alla fine, conquistata dalle insistenze di lui, finisce per accettare… Recensione
Ci sono stati il bello e atipico (anche se duro) Tigerland di Joel Schumacher (ambientato in un durissimo campo d’addestramento per le reclute destinate al Vietnam, capace di giocare con serietà con le convenzioni del genere) e lo strombazzato Black Hawk Down di Ridley Scott (molto più scontato nella sua “morale” anche se virtuosistico nella regia), e buona ultima arriva la seconda fatica alla regia di Randall Wallace, sceneggiatore del premio Oscar Braveheart e già regista de La maschera di ferro, oltre che sceneggiatore di Pearl Harbor (una pellicola che tuttavia considera meno sua, dal momento che regista e produttore hanno ampiamente modificato, e a sua detta impoverito, la storia che aveva scritto).