Drammatico
Erin Brockovich, una giovane donna sulla trentina, ex regina di bellezza, ha tre 3 figli avuti da due sfortunati matrimoni e nessun lavoro. Essa combatte tenacemente per ottenere un qualunque lavoretto che le consenta di ripianare un po’ dei debiti che inesorabilmente le si stanno accumulando ma è come se non riuscisse a crollarsi di dosso la sfortuna con cui è stata segnata finora, per nulla aiutata dai suoi modi schietti ma brutali e dal suo look volgarotto ed appariscente. Ottenuto finalmente un impiego da archivista segretaria da Ed Masry, anziano avvocato prossimo alla pensione, ella dimostra, sotto quelle curve, di avere anche un cervello. Essa rimane perplessa dalla insolita presenza di tanti certificati medici in un dossier di acquisto di immobili. Avuto il permesso da Ed per indagare più a fondo, ella scopre che la locale società di energia elettrica aveva mentito sul reale pericolo provocato dai suoi scarichi chimici nelle falde acquifere della zona, sconvolgendo l’esistenza e la salute di quasi 600 persone. La causa è troppo grossa per il piccolo studio legale di Ed Marsy. Alla fine Ed e Erin si decidono per la grande avventura: mentre l’avvocato si preoccupa di tutti gli aspetti legali, Erin svolge un ruolo fondamentale che solo lei può affrontare: quello di raccogliere tutte le testimonianze possibili per intentare la causa. Ora lei, sotto quelle curve, ha anche un cuore: sa ascoltare, prova pietà sincera per tutte le vittime dell’inquinamento, sa aprire i cuori alla confidenza.
Giuseppe è un ragazzino sveglio, sensibile e recita volentieri le poesie nelle feste di famiglia; è il prediletto dello zio Cesare che però muore improvvisamente saltando in aria con un'autovettura carica di tritolo. Giuseppe vuole capire, conoscere; non gli basta chiudere l'episodio, come fanno i suoi genitori, partecipando al solito funerale di rito.
Siamo nel Kurdistan Iraniano. Alcuni uomini si incamminano lungo sentieri impervi e polverosi, nell'arida regione montagnosa posta al confine con l'Irak. Si portano curiosamente delle lavagne sulle spalle. Si tratta di maestri che si spostano da un paese all'altro in cerca di qualche ragazzo che voglia imparare a scrivere in cambio di pochi soldi o anche, alla fine, di un tozzo di pane. I villaggi risultano spesso abitati solo da donne e da vecchi, a causa della persecuzione della polizia iraniana contro i curdi.
Il film inizia facendoci vedere,con rapide pennellate, la formazione umana di Placido: da ragazzo, pastorello di montagna, assiste all'arresto di suo padre accusato di collusione mafiosa; da giovane durante la guerra, approda ad un impegno diretto nella resistenza. Tornato a casa (il paese di Corleone) Rizzotto si impegna nell' attività politica e diventa segretario della Camera del Lavoro.
Rubin Carter è negro ed è cresciuto nei ghetti di New York vivendo d’espedienti. Spedito giovanissimo in riformatorio, riuscirà poi a rifarsi una vita come campione dei pesi medi (con il soprannome di "hurricane"), scaricando con la boxe tutta la sua rabbia per le discriminazioni che ha subito e continua ancora a subire. Poi, nel 1996 (la storia è vera e siamo in un’epoca dove i conflitti razziali sono all’apice) l’imprevedibile: egli viene ingiustamente accusato di triplo omicidio e condannato all’ergastolo. A nulla valgono le due revisioni del processo né il sostegno di grossi personaggi dello sport e dello spettacolo americani. Saranno poi tre canadesi ed un ragazzo negro (che per caso ha letto la biografia scritta da Curtis in prigione) ad appassionarsi al suo caso ed a riuscire, una volta conquistata la sua amicizia, a raccogliere le prove necessarie per scagionarlo definitivamente.
Mea Sharim, quartiere degli ultraortodossi, Gerusalemme. Le vicende di due sorelle, Rivka e Malka, all'interno della minuscola comunità che ruota intorno a una sinagoga. Rivka è sposata con il figlio del rabbino, un matrimonio d'amore ma senza figli.
New York down town, 1848. Due bande rivali si fronteggiano: da una parte i nativi, cioè quelli nati in America e dall'altra gli immigrati irlandesi per decidere chi dovrà diventare il signore sovrano del loro quartiere in una battaglia all'ultimo sangue. Le armi sono medioevali: coltelli, mazze, asce da macellaio.
Si riesce a trasportare ai giorni nostri un romanzo come "la principessa di Clèves" di Madame de la Fayette, scritta a metà del '600 alla corte del Re Sole? In parte: si possono accettare le strade piene di automobili e gli abiti moderni, ma non si può non ambientare la storia in una società elitaria e d'alto rango. Non si giustificherebbe diversamente la prima parte del dramma: la ricca mademoiselle di Chartres sposa un suo pari, il dottore Jacques de Clèves, attratta dalla sua gentilezza d'animo più che spinta da passione amorosa.
Amalia, adolescente argentina in preda ai primi turbamenti sessuali e a confuse domande sulla sua vocazione suggerite dalle lezioni di catechismo, identifica la sua missione nella redenzione del Dott. Jano, un medico ospite di un convegno nell’albergo gestito dalla madre di lei, Helena, sposato ma propenso a molestare le ragazzine. Anche Melena, divorziata insoddisfatta con problemi di udito, ha da parte sua messo gli occhi sul Dott. Jano. Slanci di corpo e spirito finiscono per mescolarsi causando non pochi problemi.
Ohio, primarie del Partito Democratico. Stephen Meyers (Gosling), consulente politico scafatissimo nonostante la giovane età, si spende nello staff elettorale del governatore Morris (Clooney). Finalmente, crede Stephen, un candidato all’altezza dei suoi ideali: far vincere Morris vorrà dire, per una volta, far vincere davvero la causa giusta. Stephen non può immaginare che la campagna verso il voto del 15 marzo (riferimento shakespeariano esplicitato nel titolo del film) ribalterà il suo senso della fedeltà alla causa democratica. Prima infatti, con l’avance di un collega a passare nello staff del candidato rivale, la scoperta che il governatore Morris non è così forte come sembrava. Poi, soprattutto, con la rivelazione di una stagista, la scoperta che Morris non è così irreprensibile come sembrava. In un gioco sporco in cui nessuno dei partecipanti esita a tradire, Stephen finirà per imparare un’amara lezione: la lealtà non esiste, la legge per cui il fine giustifica i mezzi non conosce eccezioni.
Vorrei con questa riflessione mettere in evidenza come questo film sia un prodotto americano che si inserisce in quei prodotti artistici che sembrano avere, pur nella loro diversità, un elemento comune: un malessere esistenziale, una tristezza inconsolabile, una nostalgia di qualcosa che si è perso in modo irreversibile, un futuro visto solo come inevitabile sofferenza.
Bob, attore sul viale del tramonto, ha accettato, forse per soldi, di andare a Tokyo per fare da testimonial ad una marca di whisky. Charlotte e suo marito, freschi sposini, alloggiano nello stesso albergo-grattacielo di Bob, ma lui deve spesso andare in trasferta e Charlotte, annoiata e spaesata nella grande metropoli, accetta di uscire con Bob...
Dopo il successo nazionale e internazionale di Tesis, Apri gli occhi e The Others, in Mare dentro il regista spagnolo Alejandro Amenábar ricrea in chiave agiografica la fase terminale della vita del tetraplegico Ramón Sampedro, suicidatosi nel 1998, dopo aver difeso davanti ai tribunali, per diversi anni, un presunto diritto a morire. Questo film premiato con il Leone d’argento e il gran premio speciale della giuria al miglior attore alla Mostra del Cinema di Venezia, pretende enfatizzare il dibattito sull’eutanasia.
Molto interessante questo film d’esordio di Susanna Tamaro, la ben nota scrittrice che ha raggiunto un grande notorietà a partire dal suo bel romanzo di dieci anni fa, Va’ dove ti porta il cuore.
Lo scrittore James Barrie, reduce da un fiasco teatrale e avvilito per il progressivo raffreddarsi dei rapporti con sua moglie, ha l'abitudine di andare al parco per scrivere le sue commedie. Qui incontra Sylvia, vedova Davies con i suo 4 figli. A Barrie piace giocare con i ragazzi, ricostruire con loro mondi di fantasia dove collocare emozionanti avventure. Giorno dopo giorno, prende forma la nuova commedia che con il nome di Peter Pan sarà rappresentata per la prima volta a Londra nel 1904.
Timoteo, chirurgo affermato e felicemente sposato ma annoiato da una vita per lui senza emozioni, ha un rapporto passionale con una donna di umili origini, resa fragile da un doloroso passato
Non รจ il solito film sul teatro e sulla sua magia, sui misteri della creazione artistica e sugli intrecci di arte e vita, anche se ritroviamo in parte le atmosfere di Shakespeare in love.
Dan, un tempo produttore discografico di successo, non riesce da anni a lanciare un disco di successo e finisce per venir licenziato dalla stessa casa discografica da lui fondata. Da tempo incapace di stare lontano dagli alcolici, si rifugia in un bar dove ascolta Greta che sta cantando una sua canzone. Dan intuisce le potenzialità di Greta e si offe per organizzarle un provino. Greta all’inizio rifiuta: l’abbandono del fidanzato per un’altra ragazza è per lei una ferita ancora aperta ma alla fine, conquistata dalle insistenze di lui, finisce per accettare… Recensione
Ci sono stati il bello e atipico (anche se duro) Tigerland di Joel Schumacher (ambientato in un durissimo campo d’addestramento per le reclute destinate al Vietnam, capace di giocare con serietà con le convenzioni del genere) e lo strombazzato Black Hawk Down di Ridley Scott (molto più scontato nella sua “morale” anche se virtuosistico nella regia), e buona ultima arriva la seconda fatica alla regia di Randall Wallace, sceneggiatore del premio Oscar Braveheart e già regista de La maschera di ferro, oltre che sceneggiatore di Pearl Harbor (una pellicola che tuttavia considera meno sua, dal momento che regista e produttore hanno ampiamente modificato, e a sua detta impoverito, la storia che aveva scritto).