RITORNO AL FUTURO (1,2,3)

Ci sono alcuni film che hanno accompagnato l’adolescenza e la giovinezza di intere generazioni: è questo il motivo che ci spinge a ricordare sul nostro sito la trilogia di Ritorno al Futuro, un media franchise che ha fatto sognare i ragazzi degli anni ’80-‘90 grazie ad una colonna sonora che ha fatto storia e che, forse, è capitato a tutti di ascoltare.

Ritorno al futuro ha anche contribuito alla fama di Michael J. Fox, probabilmente poco conosciuto ai ragazzi di oggi, mentre è stato un apprezzato attore degli anni ’80, grazie al telefilm Casa Keaton e ad un paio di film (Il segreto del mio successo e Voglia di vincere).

In questo fantasioso e dinamico film veste i panni di Marty McFly, esuberante adolescente amico dello stravagante Doc (Christopher Lloyd). I tre film, usciti tra il 1985 e il 1990, ebbero un successo inaspettato che ha contribuito alla fama degli ideatori :Bob Gale e Robert Zemeckis ( Forrest Gump, Benvenuti a Marwen, Pinocchio) grazie anche alla produzione di Steven Spielberg (Hook – Capitan Uncino, The Fabelmans, GGG – Il Grande Gigante Gentile solo per ricordare qualche titolo) che fiutò l’originalità del progetto accettando di produrlo.

Purtroppo, la carriera del giovane Michael J. Fox si è interruppe già dal 1991 a causa della malattia (Parkinson).  Allontanatosi quasi del tutto dalle scene mondiali, la sua fama è stata riconosciuta nel 2022 con un premio Oscar alla carriera che, oltre per la trilogia, sottolinea l’impegno umanitario in favore delle ricerca sul Parkinson.

La trilogia di Ritorno al futuro rappresenta un must della cinematografia mondiale appassionando generazioni di spettatori divertiti nel seguire le avventure nel tempo della famosa coppia di amici. I film hanno contribuito a lanciare alcune icone tra cui l’automobile usata per viaggiare nel tempo, la DeLorean DMC-12, auto tanto sfortunata quanto famosa proprio per i tre film: pochi sanno che inizialmente si pensava di usare un frigorifero per viaggiare nel tempo ma si sostituì per evitare l’emulazione dei più piccoli. Per non parlare poi delle musiche da tutti conosciute: ai tempi dell’uscita del film conquistarono il premio Oscar per il miglior montaggio sonoro.

Non vi è dubbio che anche la sceneggiatura di Ritorno al futuro ha grandi pregi: i tre film sono tra loro perfettamente incastrati con la cura dei dettagli di date e situazioni che combaciano nella realizzazione dei sequel successivi al primo film. Per non parlare poi dei dialoghi sempre brillanti e capaci di condizionare il parlato del tempo: basti ricordare all’espressione flusso canalizzatore oppure alla ripetuta esclamazione di Doc Grande Giove!.

La trilogia, di suo, riporta un messaggio politicamente scorretto per i nostri tempi: le storie di ognuno di noi sono condizionate dalle scelte degli altri (questo si evince da quello che combinano i due protagonisti nei loro viaggi nel tempo) oltre al fatto che non esiste un destino scritto a cui siamo, in quale modo, sottomessi, ma ognuno può costruire la propria storia e il proprio futuro partendo dalle scelte che compie. Lo stesso Marty, nel corso dei tre film, impara una lezione che – si può dire – gli cambierà la vita: mettere un freno alla sua natura focosa e facile ad essere trascinata nello scontro.

Il film parla anche di innamoramento oltre che di amicizia: siamo nella seconda metà degli anni ’80 e il grande schermo non aveva ancora subito tutte le conseguenze della liberazione sessuale di oggi. Ma, se è vero che gli adolescenti potrebbero non essere attratti da effetti speciali oramai superati, resta però il sapore di qualcosa di bello e piacevole, incapace di intrattenere e trasmettere un messaggio positivo.

La trilogia è piena di citazioni e battute di vario tipo che non scadono nel volgare e trasmettono un messaggio che arriva chiaro e diretto nelle parole del saggio Doc: «Il vostro futuro non è scritto, il futuro di nessuno è scritto. Il futuro è come ve lo creerete voi, perciò createvelo buono».