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Roma narra la storia autobiografica del regista e premio Oscar Alfonso Cuaron. Cresciuto negli anni '70 durante i disordini studenteschi messicani, la sua famiglia viene colta da un evento improvviso che cambierà le loro vite.
Il piccolo conte Giacomo Leopardi cresce con i suoi fratelli a Recanati nella casa paterna. La sua sete di sapere è soddisfatta dalle letture che gli consentono la vasta biblioteca di casa. Il padre è contento di scoprire in lui doti eccezionali (legge e traduce testi dal latino, dal greco e dall’ebraico) sotto la guida del precettore gesuita don Giuseppe Torres, ma al contempo esercita la sua autorità pretendendo che il figlio resti a Recanati seguendo le orme e le idee dei suoi genitori, realisti e fedeli devoti. Dieci anni dopo a 24 anni, filologo e poeta ormai apprezzato, grazie all’amicizia con il classicista Pietro Giordani che aveva riconosciuto in lui doti eccezionali fin dalle sue prime opere giovanili, lo ritroviamo ben introdotto nei salotti di Milano e di Firenze. Fa amicizia con Antonio Ranieri che da quel momento si prenderà cura di lui. Ma non c’è pace per il Leopardi, afflitto dalle sofferenze indotte dalla sua salute malferma, incapace di prender parte alle futili conversazioni salottiere ma sopratutto infelice per non venir corrisposto dalla dama fiorentina Fanny Targioni-Tozzetti. Alla fine, grazie a un vitalizio che il padre accetta di corrispondergli, si reca a Napoli con l’amico Ranieri, accudito ora anche dalla sorella di lui, Paolina. La visione spaventosa dell’eruzione del Vesuvio gli ispirerà la lirica “La ginestra”.
Il film di Clooney racconta le vicissitudini di un giovane, sicuro e perfetto mago delle strategie comunicative, addetto alla campagna per la conquista delle primarie presidenziali del Partito Democratico negli Stati Uniti. Nell’Ohio si decide il futuro dei due candidati, finiti testa a testa. E chi vince le primarie, vince la sfida vera..
Noi siamo in guerra con i terroristi e in tempo di guerra bisogna fare dei sacrifici”. Così rispondeva il primo ministro inglese Brian Faulkner a quanti esprimevano perplessità sulle leggi d’emergenza varate nell’agosto del 1971 per perseguire i militanti dell’esercito repubblicano irlandese (IRA), leggi che prevedevano la possibilità di incarcerazioni senza processo.





