TICKET TO PARADISE

Quali genitori non desiderano il meglio per i propri figli? Questa potrebbe essere una delle domande che accompagna il film per tutta la lunghezza della sua durata. Un “meglio” che a volte fa fare sciocchezze ai genitori stessi.

La coppia dei protagonisti, magistralmente interpretata da George Clooney e Julia Roberts, inizialmente è mossa da questo desiderio nei confronti della figlia. Con il procedere del film cambia: comprendono che l’essere adulti non significa essere automaticamente maturi e nemmeno che la giovane età sia sinonimo di superficialità o leggerezza. L’amicizia che condividono i due attori anche al di fuori del set è quasi palpabile: si vede chiaramente la grandissima intesa.

Il loro orgoglio e la loro premura nei confronti di Lily fanno sì che si adoperino in ogni modo per cercare di non far arrivare alle nozze la giovane coppia di innamorati. Un desiderio che, in fondo in fondo, maschera una sorta di rimpianto: avendo fatto in prima persona la scelta di sposarsi giovani ed avere quasi subito una figlia, non vorrebbero che la giovane figlia facesse il loro stesso errore. Non che siano pentiti della loro scelta (nonostante la brutta separazione), ma non vedono una così grande urgenza per questo matrimonio, pur salvando la bontà della decisione.

Sono preoccupati del benessere della ragazza, che secondo loro è compromesso dal fatto che il futuro genero è un coltivatore di alghe su quest’isola un po’ sperduta unitamente al suo progetto di restare ad abitare a Bali.

Dal canto suo, Lily si mostra molto matura e, nei dialoghi con i suoi genitori, riesce a far capire loro che la scelta che sta facendo non è mossa da una superficiale infatuazione.

È curioso che, quasi per una eterogenesi dei fini, i coniugi Cotton, tra una battuta sagace e l’altra, mentre cercano di non far sposare la loro figlia, dovendo ricordare quando loro hanno fatto quel passo, si scoprono ancora desiderosi di provare a portare avanti la loro storia bruscamente interrotta.

La scelta dell’ambientazione esotica permette allo spettatore di vedere paesaggi naturali coloratissimi unitamente ad un mare cristallino: un contorno di tutto rispetto per una commedia romantica.

La sceneggiatura pur non avendo particolari sprazzi di originalità, non risulta lenta o noiosa. Quelli che sono i cliché del genere cinematografico, nel loro procedere un po’ scontato e prevedibile, si potrebbe dire che danno un tono rassicurante allo svolgersi della storia. Intuire in anticipo quello che sarà il finale non toglie nulla alla visione del film.

Il mix di tutti gli elementi crea una bella commedia un po’ stile anni ’90: ricca di momenti divertenti e ilari, farcita di buoni sentimenti, capace di intrattenere in tutta calma.

Volendo, qualche piccolo spunto di riflessione viene offerto al pubblico: la famiglia Cotton, con tutte le sue particolarità e disfunzionalità, offre tanto ai genitori quanto ai figli punti di vista diversi per rileggere la propria esperienza di vita.

Non bisogna aspettarsi di assistere ad una pellicola da Oscar, ma divertimento e lieto fine sono garantiti.