PARENTI SERPENTI

1992105 min14+   , Amore e Famiglia

Questo film del nostro grande regista Comencini eccelle nel raccontarci la bellezza di una grande famiglia italiana negli anni ’90 (nonni, figli, nipoti, generi e nuore) che si riunisce in occasione della Vigilia di Natale. Un grande ritratto a cui si sovrappongono critiche sarcastiche da parte dello stesso regista che appaiono fuori contesto. Su Youtube

Sulmona, agli inizi degli anni ’90, alla vigilia di Natale. Presso l’abitazione di due anziani coniugi, Trieste e Saverio, stanno arrivando i loro quattro figli con le rispettive famiglie. Arriva  la nevrotica Lina, con il marito e il figlioletto Mauro; Milena, perennemente depressa per non aver avuto figli; Alessandro con Gina, la moglie snob, mal sopportata dalle cognate e la figlia sovrappeso che vuol diventare una ballerina della televisione. Si apprestano i letti per tutti i familiari, si lavora in cucina per preparare i manicaretti del pranzo della vigilia, ci si prepara per andare alla messa di mezzanotte. All’interno di queste belle e consolidate tradizioni di famiglia, nonna Trieste introduce una novità: lei e il marito si sentono ormai vecchi e chiedono ai figli la possibilità di trasferirsi in una delle loro case…


Valori Educativi



Si tratta di un film a due facce che descrive le belle tradizioni di una grande famiglia ma poi il regista aggiunge forzatamente un suo giudizio negativo

Pubblico

14+

Una rapida visione di una foto di nudo. Allusioni a comportamenti sessualmente disinvolti

Giudizio Artistico



Eccezionale bravura del regista e degli attori, di costruire personaggi molto ben caratterizzati, Ottima ambientazione in una cittadina del centro Italia. Il film appare sbilanciato fra prima e seconda parte

Cast & Crew

Our Review

Uno strano fischio  intermittente arriva dalla strada e fa cadere il silenzio su tutta la grande famiglia indaffarata nei preparativi per il Natale. Tutti si dirigono verso le finestre: filtrata dai fiocchi di neve che stanno iniziando a cadere, si intravede una lenta processione che sta portando per le strade il Santissimo. E’ un momento solenne che coinvolge tutti: secondo la tradizione, quando passa la processione pre-natalizia, bisogna baciare i propri familiari ed è quello che fanno tutti, con grande affetto. E’ uno dei tanti momenti di queste due giornate dove i componenti di questa grande famiglia riscoprono le proprie radici, la casa dove sono nati, il nonno ormai svampito ma simpatico, la nonna ancora piena di energia e ancora pienamente cosciente di essere la mater familias. Mario Monicelli, con la sua consueta, straordinaria bravura nel tratteggiare personaggi e costruire ambienti (ma anche con il supporto di sceneggiatori del calibro di Suso Cecchi d’Amico e Carmine Amoroso), ha usato, questa volta, il rigore di uno studioso di costumi popolari. Questa grande famiglia mostra di seguire rituali consolidati nel tempo: preparare la grande cena della vigilia, andare alla messa di mezzanotte, distribuire i regali per i grandi e i piccoli, uscire per lanciarsi le palle di neve, giocare a carte. Il film non trascura i momenti religiosi: l’omelia del sacerdote viene riportata per intero e per un momento si vede, dal televisore, l’immagine di Giovanni Paolo II che dalla finestra del palazzo del Vaticano parla alla folla riunita in piazza san Pietro. Sono anche molte le annotazioni che segnano quegli anni ‘90: il battibecco fra due fratelli, uno simpatizzante della Democrazia Cristiana e l’altro comunista, preso in giro per il nuovo simbolo del partito: una quercia che però continua a esibire la Falce e Martello. La televisione è sempre accesa con l’immancabile volto della Rossomando e alla fine  tutti insieme che ballano il da-da-umpa imitando le gemelle Kessler. Non mancano gesti collettivi e spontanei di affetto nei confronti della nonna: la fanno ballare a turno e poi le figlie, simpaticamente, la costringono a mettere il rossetto per uscire la sera.
Nella seconda parte del film, dopo la notizia che i nonni vogliono trasferirsi nella casa di uno dei figli, iniziano le discussioni fra le quattro famiglie, non solo su chi si prenderà in carico i nonni ma anche su come spartire le suppellettili di casa. Inizia, secondo la maggior parte dei critici e molto probabilmente le intenzioni del regista, il momento dell’ipocrisia. Dopo il momento della giocosa familiarità, inizia quello dell’egoistico tornaconto. A mio avviso non è corretto arrivare a queste conclusioni. Non è un segreto che la spartizione dell’eredità dei genitori fra molti fratelli non è mai qualcosa di semplice. Le discussioni sono inevitabili e prevedibili. Nella realtà spesso genitori previdenti, si preoccupano loro stessi, prima della loro dipartita, a suddividere equamente il patrimonio di famiglia ma non è ciò che accade in questo film. Lo stesso si può dire dei pettegolezzi che vengono fatti nei confronti di altre famiglie che stanno entrando in chiesa. Un atteggiamento negativo ma prevedibile da parte di chi ritorna nel paese natio giusto nell’occasione natalizia e rivede dopo tanto tempo persone conosciute, una curiosità che tende a mostrarsi maliziosa.

Al contrario, la crudele conclusione che ha voluto orchestrare il regista appare forzata, fuori luogo. E’ un atteggiamento sarcastico, cinico, che contraddice quanto è stato presentato fino a quel momento.

Il grande merito di Monicelli è aver voluto rappresentare le consuetudini di una famiglia negli anni ’90 e c’è riuscito molto bene. Con gli occhi di oggi, non si può non ammirare una famiglia come quella descritta, perdonando gli inevitabili pettegolezzi e invidie. Nessuno è perfetto. La conclusione scelta invece trascina per i capelli il film nella direzione di una satira mordace. Se erano queste le reali intenzioni del regista, allora il film appare sbilanciato, con una parte dedicata a un gradevole ritratto familiare a cui il pubblico inevitabilmente si appassiona.

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Etichetta
Paese ITALIA
Tematiche (generale)
Tipologia
Valori Educativi 6
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