VIAGGIO A BETLEMME
Il film narra la nascita di Gesù Salvatore prendendosi alcune licenze scherzose ma lascia intatta la sacralità dell’evento finale. La cifra adottata dal musical è quella di una narrazione semplice, che si concentra sullo sviluppo dell’amore che sboccia fra due giovani, impegnati a portare a compimento una missione molto speciale. Su Prime Video, Apple+
“Tu sei una ragazza e diventerai una moglie, non una insegnante, come esige la tradizione”: è questa la risposta del padre a Maria, che aveva espresso il desiderio di calcare le orme del padre. Uscita di casa, al mercato incontra un ragazzo: è evidente che si piacciono all’istante ma lei rifiuta di parlare oltre con uno sconosciuto. Intanto i tre re magi, scrutando il cielo e consultando le scritture, si accorgono che in Giudea sta per nascere un bimbo divino e si incamminano per assistere a questo prodigioso evento. Maria, tornando a casa, scopre che il suo promesso sposo è proprio Giuseppe, quel ragazzo che ha conosciuto al mercato. Tempo dopo, una notte, Maria riceve arcangelo Gabriele e viene a conoscenza del prodigioso evento. Maria informa i genitori suoi e di Giuseppe che non accettano la situazione che si è creata mentre Giuseppe è indeciso. Intanto i re magi informano Erode della nascita di un re nella Giudea e da ordine di uccidere tutti i primogeniti. Giuseppe, nel sonno viene invitato a credere a Maria e lui corre da lei perché sa che è in pericolo..
Valori Educativi
Sono presenti gli elementi essenziali che portano alla nascita del Divino Salvatore ma altri vengono trascurati (la risposta di Maria all’angelo Gabriele) o alterati (Giuseppe che va in soccorso a Maria presso la cugina Elisabetta). Resta conservata l’emozione della nascita di Gesù in una stalla.
Pubblico
TuttiGiudizio Artistico
Buona la recitazione e l’ambientazione; belle le canzoni ma nessuna di esse risulta memorabile; la sceneggiatura è orientata a costruire un racconto semplice e immediato, adatto ai più giovani
Cast & Crew
Regia
Adam Anders
Our Review
Giusto in tempo per il periodo Natalizio e la festa dell’Epifania si rende disponibile in streaming questo musical sulla nascita di Gesù. Rientra nel filone, ormai affollato, di opere che cercano di rivisitare il Grande Evento da prospettive diverse da quelle canoniche: basti ricordare Gli eroi del Natale, il cartone animato del 2017 che aveva come protagonista il famoso asinello che Giuseppe aveva impiegato per portare Maria a Betlemme. E se l’opera Rock Jesus Christ Superstar (2017) trasformava Gesù in un contestatore hippie, in questo film-Musical non manca un tocco di moderno femminismo in Maria, che aspirava a diventare un’insegnante, che avrebbe desiderato scegliere lei il marito giusto e che da ultimo, quando vede che il suo ormai sposo sa cucinare, lo invita a replicare quotidianamente questa sua virtù. L’evento predominante in questa rivisitazione è la relazione fra Maria e Giuseppe: due giovani che si trovano a dover ubbidire ai loro genitori per realizzare un matrimonio combinato ma che progressivamente si conoscono, si amano e si uniscono per portare a compimento il compito divino che è stato loro assegnato. È garantita anche la componente comica, grazie ai tre buffi re magi.
Alla fine, come valutare film di questo genere? I vangeli non entrano nei dettagli della vita privata dei principali protagonisti e quindi appare ragionevole e lecito per gli autori sviluppare gli snodi della storia che mancano: è quello che sta facendo con grande successo la serie The Chosen, arrivata ormai alla terza stagione, con la quarta in arrivo, purché resti inalterato lo “spirito” dei testi originali e alla fine siano opere che possano aiutare lo spettatore per ulteriori riflessioni spirituali. Se The Chosen raggiunge pienamente l’obiettivo, ci sono alcuni punti che in questo Viaggio a Gerusalemme appaiono stonati. Ci si riferisce in particolare il momento dell’Annunciazione: assistiamo a un angelo Gabriele che, emozionato, riprova più volte le frasi che deve dire a Maria e poi, mentre sta per entrare nella stanza dove lei dorme, sbatte la testa contro lo stipite. Il tono scherzoso scelto per questo momento cruciale del racconto appare fuori luogo. Inoltre Maria, impegnata a comprendere pienamente ciò che sta accadendo, non pronuncia la nota frase, segno di umiltà e obbedienza (Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto– Lc 1,38) ma continua dubitare anche dopo l’evento. Come era stato già notato nel film Nativity, Maria partorisce nel dolore. Al contrario, altri momenti del racconto sono particolarmente toccanti: la nascita del bambino Gesù è raccontata con la giusta enfasi e riesce ad esprimere l’eccezionalità e la sacralità del momento. Un altro passaggio significativo è il canto di Maria, una specie di preghiera rivolta a Dio perché possa esser veramente degna della missione ricevuta: “ Dammi occhi per vedere come io possa portare in grembo il tuo figlio, quando invece ho bisogno che sia tu a portare me”; “Aiutami ad avere la fede che tu hai in me. Dammi occhi per vedere come io possa essere la madre di un Salvatore quando ho io bisogno di essere salvata”.
In conclusione il giudizio di valore di questo film in termini di fede è molto legato alla propria sensibilità: alcuni sorvoleranno su alcune leggerezze del film concentrandosi sui momenti meglio riusciti mentre altri si sentiranno turbati da certe libertà scherzose che sono state prese e che fanno abbassare il tono spirituale del film.
Autore: Franco Olearo
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