SCARLATTO E NERO
Roma, 1943: siamo in piena Seconda Guerra Mondiale. Il film è tratto dal libro di J. P. Gallagher (il cui titolo originale è “The Scarlet Pimpernel of the Vatican”) e narra la storia del sacerdote irlandese Hugh O’Flaherty (1898-1963) che salvò migliaia di ebrei dalla deportazione durane l’occupazione nazista. Fu soprannominato, per l’appunto, “La primula rossa del Vaticano”. Disponibile su Youtube
Le truppe tedesche occupano la città di Roma cercando di conquistarsi la fiducia del Papa Pio XII rassicurandolo sulle loro intenzioni. A seguito dell’incontro iniziale tra il Pontefice e lo stato maggiore tedesco a Roma – scena che apre il film – il Monsignore irlandese Hugh O’Flaherty conduce una personale guerra segreta durante l’occupazione, non tanto con le truppe tedesche ma con il capo della Gestapo, il colonnello Herbert Kappler. Suo obiettivo è salvare dalla deportazione il maggior numero possibile di Ebrei. I modi in cui porta avanti la sua missione hanno dello straordinario e non poche volte lo mettono in condizione di rischiare la vita. Una impegno che si muove sull’orlo di una linea bianca tracciata per segnare il confine tra il Vaticano, stato neutrale nella guerra, e lo spazio di azione delle truppe tedesche.
Valori Educativi
Il coraggio del sacerdote nel portare avanti una missione di salvezza di profughi e ricercati dalla Gestapo. L’attitudine a fare sempre il bene. Il perdono del proprio nemico.
Pubblico
10+Qualche scena potrebbe impressionare durante il rastrellamento degli ebrei
Giudizio Artistico
Il film è accompagnato da una tensione che tiene alta l’attenzione, grazie anche alle musiche composte dal maestro Ennio Morricone. Purtroppo, una fotografia non brillante impedisce di cogliere la bellezza del messaggio trasmesso: i moderni mezzi tecnici potrebbero migliorarlo qualitativamente consegnandoci un film valido e che è un importante documento storico.
Cast & Crew
Gregory Peck
Christopher Plummer
John Gielgud
Raf Vallone
Our Review
Un’altra figura di sacerdote interpretata dal nostro Gregory Peck (dopo Le chiavi del Paradiso) certamente originale, come originale è la missione che porta avanti. Che cosa fa di particolare Mons. Hugh O’Flaherty? È lui stesso a dirlo: «Non apparteniamo alla Resistenza. Non siamo qui per far saltare in aria […]. Come preti il nostro dovere è fare quanto ci è possibile per proteggere le vittime di questa guerra. Non siamo qui per aumentarne lo sterminio». Un’opera di carità, singolarissima, ma che ha permesso, nel nascondimento, di salvare migliaia di persone: ebrei, militari, civili, senza alcuna distinzione.
Il nostro eroe, capace di tirar cazzotti e godere di un fisico atletico che non passa inosservato, non è un bellimbusto anche se, a detta degli informatori della Gestapo, «è un playboy tanto quanto un prete»: la frequentazione dei salotti della nobiltà romana gli serve per la raccolta dei fondi necessari a portare avanti la sua attività clandestina. Le avventure che mettono a rischio la sua vita non sono manifestazioni di pura spavalderia: è desiderio di difendere i diritti di ogni essere umano nel momento in cui è in pericolo. Ben si comprendono le intenzioni dell’agire di Mons. O’Flaherty nella magistrale scena finale in cui sarà proprio il suo nemico, il colonnello Kappler, a darne testimonianza quando si rende conto che non ha più scampo. La bellezza di questa storia sta anche nel farci capire che la bontà può trovare spazio anche nel cuore di un glaciale gerarca nazista, presentato come uomo capace di amare le persone a cui era legato: moglie e figli. Nonostante le atrocità commesse dal colonnello, infatti, ritornano alla mente, vedendo il film, le pagine del celebre libro di Victor Franckl, Uno psicologo nei lager, in cui il fondatore della logoterapia mette bene in luce come, anche in ambienti paragonati all’inferno in terra, i campi di sterminio, c’è la possibilità di veder luccicare il bene. Un bene che, se coltivato, divampa come succede allo stesso colonnello oppure nella reazione che il plotone di esecuzione ha alle parole di Padre Morosini, prima di essere giustiziato.
La figura del monsignore Irlandese è presentata nella sua interezza: coraggioso, cordiale, equilibrato, dotato di un sottile umorismo (quando è costretto a fare da palo per accogliere coloro che chiedono rifugio in vaticano, nonostante il pericolo, gli si fa notare che in questo modo è un bersaglio facile e lui risponde «Sarò un bersaglio solo per i piccioni») ma anche di una profonda fede (non rare le scene in cui è in ginocchio a pregare davanti all’immagine della Vergine Maria).
Da notare nel film il modo in cui è proposta la figura di Pio XII. Non dimentichiamo che in merito a Papa Pacelli, una storiografia ingrata, lo ha presentato come disinteressato nei confronti delle persecuzioni ebree anche per il fatto che non condannò mai, pubblicamente e apertamente, il Nazismo. Nel film appare chiara la posizione di Papa Pio XII che si rivestì di una grandissima prudenza utile ad evitare di dare motivazione ai Nazisti di occupare anche la Città del Vaticano: in tal caso, avrebbe anche inibito l’azione nascosta dell’eroe del nostro film. La prudenza di Pio XII diventa però coriacea fermezza nell’incontro con Kappler che chiede gli sia consegnato il monsignore dopo che era stata scoperta la sua attività segreta. Inoltre, aggiungiamo che, oggi, sappiamo che Pio XII ebbe un ruolo fondamentale nella salvezza degli Ebrei: fu lui che diede l’ordine di accogliere i rifugiati nei monasteri di Clausura (se ne parla in un altro celebre film, Assisi Underground) oltre che l’autore (prima ancora di essere Papa) della famosa enciclica Mit brennender sorge con cui si condannavano gli errori del Nazismo. Infine, non dimentichiamo che, dopo la guerra, il Rabbino capo della Sinagoga di Roma, Zolli, si convertì al cristianesimo e si fece battezzare scegliendo il nome di Eugenio a testimonianza della gratitudine per la segreta e importante azione umanitaria favorita da Pio XII (Eugenio Pacelli). Il film può essere, quindi, considerato uno dei timidi tentativi di ridare lustro alla figura straordinaria di Papa Pio XII, annebbiata da una ingenerosa e falsa propaganda che lo collocherebbe tra le schiere di coloro che hanno taciuto davanti agli orrori del nazismo.
Il film mostra come i protagonisti siano chiamati a misurarsi con le proprie coscienze. Il nazista inizia a cedere dopo l’esecuzione di padre Morosini nel carcere di Regina Celi mentre il nostro monsignore è agitato nel sonno dopo il colloquio con Pio XII che, se da una parte gli fa capire che la sua azione è un bene, dall’altro essa, può essere foriera di forti ripercussioni (come le recrudescenze che subiscono i civili romani per le sue scorribande notturne in aiuto dei disperati).
Il film si chiude con una scheda che riporta le onorificenze ricevute da monsignor O’Flaherty per la sua attività: tra queste spicca la “medaglia” più importante, la carità del perdono avuta per il suo nemico che, grazie a lui, cambierà vita.
Autore: Enzo Vitale
Details of Movie
Etichetta | FamilyOro |
---|---|
Paese | ITALIA USA/UK |
Tematiche (generale) | Antisemitismo Da una storia vera Guerra Ispirazione Cristiana |
Tematiche-dettaglio | Uomini e Donne di Chiesa |
Titolo Originale | The Scarlet and the Black |
Tipologia | Miniserie |
Mirella Damo
Questo film l’ho visto tanti anni fa. Mi piacerebbe tanto rivedelo, sarà possibile e dove??
Questo film l’ho visto tanti anni fa. Mi piacerebbe tanto rivedelo, sarà possibile e dove??
francoadmin
Certo, si trova su Youtube, come indicato nella recensione
Certo, si trova su Youtube, come indicato nella recensione
Marco
L’ho visto: bellissimo!
Peccato la pellicola sia un tantino rovinata.
Ancora grazie per questa segnalazione.
Tra l’altro ottima per approfondire quello che è accaduto con la storia degli ebrei a Roma: in questi tempi sta ritornando il rigurgito secondo il quale Pio XII non è intervenuto a riguardo.
E invece…
L’ho visto: bellissimo!
Peccato la pellicola sia un tantino rovinata.
Ancora grazie per questa segnalazione.
Tra l’altro ottima per approfondire quello che è accaduto con la storia degli ebrei a Roma: in questi tempi sta ritornando il rigurgito secondo il quale Pio XII non è intervenuto a riguardo.
E invece…
Maria
È ben descritta la figura del sacerdote nella recensione. Una persona buona, altruista il cui obiettivo è salvare dallo sterminio gli ebrei. Temi principali nonché fondamentali trattati sono la capacità di fare sempre il Bene e comunque, e il saper Perdonare.
È ben descritta la figura del sacerdote nella recensione. Una persona buona, altruista il cui obiettivo è salvare dallo sterminio gli ebrei. Temi principali nonché fondamentali trattati sono la capacità di fare sempre il Bene e comunque, e il saper Perdonare.
Piera
Un film che mette in evidenza tutta la brutalità della guerra, ma dove spicca anche la generosità eroica e il coraggio del monsignore che non esita a portare avanti la sua opera di bene, salvando dalla morte numerosi ebrei.
Grazie all’autore per l’accurata recensione ricca di particolari che invoglia a guardare il film.
Un film che mette in evidenza tutta la brutalità della guerra, ma dove spicca anche la generosità eroica e il coraggio del monsignore che non esita a portare avanti la sua opera di bene, salvando dalla morte numerosi ebrei.
Grazie all’autore per l’accurata recensione ricca di particolari che invoglia a guardare il film.