PLEASANTVILLE
Siamo in California negli anni ’90. Due gemelli, che frequentano l’high school della loro città e vivono con la madre divorziata, sono caratterialmente diversi. David è un ragazzo introverso, appassionato della serie Pleasantville, sitcom degli anni ’50, di cui conosce le battute a memoria. Jennifer è una ragazza irrequieta, poco dedita agli studi ma molto impegnata a cercar di frequentare intimamente i ragazzi che le piacciono. Una sera viene da loro un vecchio signore che si spaccia per tecnico televisivo ma in realtà è lì per catapultarli nel mondo in bianco e nero di Pleasantville, nella parte di Bud e Mary Sue Parker, i figli della coppia protagonista. Per quanto si ingegnino, i ragazzi non riescono a ritornare nel mondo reale e non resta loro che stare al gioco...
Due ragazzi degli anni ’90 vengono catapultati all’interno una sit com familiare degli anni ’60. Una metafora per attaccare il pensiero bigotto e uniformato di quegli anni ma la soluzione proposta è peggiore del male che si vuole debellare
Valori Educativi
Il racconto risulta diseducativo perché valorizza la realtà dei nostri istinti (sessualità, ira) senza suggerire che debbono venir convogliati in una giusta direzione
Pubblico
14+Per comprendere correttamente l’ambigua metafora trasmessa dal racconto e per alcuni riferimenti sessuali
Giudizio Artistico
Il film ha trovato una formula efficace (la colorazione dei personaggi della sitcom che vengono “convertiti”) per sviluppare il suo attacco verso un conformismo bigotto ma poi risulta incoerente nelle conclus
Cast & Crew
Our Review
Le intenzioni dello sceneggiatore e regista Gary Ross possono inizialmente esser parse buone: gli abitanti di Pleasantville si rianimano, prendono colore (quasi una metafora del brano di Ezechiele dove le ossa inaridite si ricompongono e prendono vita) appena scoprono le passioni che muovono i loro animi, la bellezza dell’arte e la profondità della letteratura (a Pleasantville i libri hanno le pagine tutte bianche). La parte divertente del racconto sta proprio nel vedere, sotto l’effetto del “cattivo” esempio di David e Jennifer, come i giovani e gli abitanti di Pleasantville escano dai ritmi ordinati di un mondo sempre uguale e diventino colorati man mano che scoprono le difficoltà e le sfide di un mondo non facilmente prevedibile. Ma è proprio qui che la costruzione del film propone traguardi sbagliati: per la signora Parker scoprire i piaceri del sesso vuol dire tradire suo marito che pur l’ama e trascurare i suoi impegni nei lavori domestici; per il sindaco di Pleasantville vuol dire perdere il controllo dovuto alla sua carica e scoppiare in gesti d’ira; per Jennifer/Mary Sue la scoperta del piacere della lettura vuol dire divorare in un giorno L’amante di Lady Chaterley di D. H, Lawrence. Alla fine, la scoperta delle passioni che ci animano non viene bilanciata da una altrettanto importante scoperta: la bellezza di una vita che abbia uno scopo, un progetto, all’interno del quale far convergere le proprie pulsioni vitali.
Alla fine si tratta di un film garbato e divertente nella sua metafora contro il pensiero unico ma è fuorviante nella filosofia di vita che propone come alternativa. Eppoi chi lo ha detto che al pubblico, anche quello di oggi, non piacciano le fiction Tv edificanti? Come spiegare il successo di Downton Abbey, dove non ci sono omicidi, divorzi, droga, lotta di classe ma tutti appaiono gentilii e premurosi verso gli altri?
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | Pleasantville |
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Paese | USA |
Etichetta | Non classificato |
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