NAPOLEON (D. Amenta)

È indubbio che Ridley Scott sia uno dei maestri indiscussi del blockbuster; sin dagli albori della sua filmografia infatti, il regista britannico ha realizzato grandi produzioni destinate a radicarsi fortemente nell’immaginario collettivo come ad esempio Alien (1979), Blade Runner (1982), Il Gladiatore (2000) e Black Hawk Down (2001).

Non è inoltre un mistero che il genere storico sia uno dei preferiti di Scott, il quale varie volte si è occupato di costruire storie ambientate in epoche passate, prediligendo in particolare l’epoca medievale.

Quest’anno tuttavia, il regista ha scelto di tornare alle origini e, come nel caso del suo primo film, I duellanti (1977), Scott colloca il suo nuovo lavoro nell’epoca napoleonica, decidendo questa volta di occuparsi dell’ascesa e della caduta di uno dei personaggi storici più importanti dell’intera Storia mondiale: Napoleone Bonaparte.

Napoleon è un blockbuster valido che sin dalla sua uscita ha generato divisione all’interno della critica, che da un lato, ha elogiato l’aspetto tecnico del film ed in particolare la ricostruzione scenografica e dei costumi, ma dall’altro ha prevalentemente accusato Scott ed il suo sceneggiatore David Scarpa, di non aver dato una raffigurazione corretta e veritiera della vita dell’imperatore francese. Tutto ciò è vero?

Proseguiamo con ordine.

Da un punto di vista registico, il nuovo blockbuster di Scott si dimostra fortemente ispirato, in grado di trasportare lo spettatore nell’Europa a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo e di far rivivere  a chi guarda il brivido delle battaglie e dell’eroismo del generale Bonaparte. Non si potrà non notare inoltre, una certa cura nella riproduzione dei dettagli delle divise e degli armamenti di Napoleone e dei suoi soldati, come anche risulta notevole la trasposizione in scena di famosi quadri raffiguranti l’imperatore quali, per citarne soltanto alcuni, L’incoronazione di Napoleone di David oppure Bonaparte davanti alla Sfinge di Gérôme.

A tutto ciò si aggiunge la bravura di Joaquin Phoenix nell’incarnare un personaggio molto complesso quale era il generale corso, e la capacità di Vanessa Kirby di mostrare quanto Giuseppina ricoprisse un ruolo chiave nella vita di Napoleone (anche dopo il divorzio) e che mai sia stata sottomessa al suo volere.

Se da un punto di vista tecnico Napoleon può essere definito una produzione brillante, per quanto concerne il contenuto, la questione diviene più complessa.

Lo sviluppo della storia (di cui uscirà una versione director’s cut di oltre quattro ore su Apple TV) va infatti oltre i canoni di una normale narrazione in quanto l’intento del regista non è quello di raccontare ogni tappa della vita di Napoleone né di mostrare ogni sua battaglia. Al contrario, Scott crea un racconto che vuole fornire una chiave interpretativa originale delle vicende Napoleoniche; per cui, ad esempio, nonostante il futuro imperatore non sia stato realmente presente all’esecuzione di Maria Antonietta (cosa che invece accade in Napoleon), scopo del film è quello di mostrare allegoricamente come dal sangue e dalla fine della rivoluzione francese sia scaturita l’era napoleonica oppure ancora, contrariamente a quanto mostra il film, durante la campagna d’Egitto il generale non ha mai sparato con i cannoni sulle piramidi ma in tale scena si avverte un intento simbolico di trasmettere allo spettatore quanto Napoleone potesse essere superbo e fuori dal comune. Ulteriori critiche sono state inoltre mosse nei confronti del rapporto tra Giuseppina e Napoleone ed in particolare sul modo in cui è stata rappresentata la loro complicità ed intimità. Chiaramente la scelta di romanzare anche questo aspetto della vita di Bonaparte serve a voler mostrare, come forse nessuna opera cinematografica precedente aveva fatto, l’umanità e le debolezze che potevano caratterizzare una persona fuori dal comune come Napoleone. Del resto nessuno storico era presente dentro le stanze del palazzo dell’imperatore e dunque anche una speculazione fantasiosa può essere presa per verosimile.

In conclusione, con che occhi bisogna guardare Napoleon?

Napoleon è un blockbuster epico con ambientazione storica, che si dimostra un grande omaggio verso uno dei personaggi più importanti della Storia. Sebbene la verità storica non sia una delle priorità del film, la ricostruzione minuziosa dell’epoca napoleonica, le ottime performance attoriali della Kirby e di Phoenix ed una regia notevole, fanno sì che l’ultimo lavoro di Scott possa essere considerato un prodotto cinematografico molto apprezzabile e coinvolgente, che non fa altro che fornire una rivisitazione originale degli eventi napoleonici.