KINSEY

2004118'Diseducativo  

Il dott. Kynsey, professore di biologia,  è appassionato di insetti. E  capace di catalogare ed analizzare migliaia e migliaia di questi animali catturati in varie parti dell'America. Sposato da poco e avendo felicemente risolto un problema sessuale con sua moglie grazie all'aiuto di un medico, decide di organizzare corsi di sessualità per studenti, convinto che sul tema ci siano molti pregiudizi e false informazioni. Grazie ad un finanziamento della Fondazione Rokefeller decide di svolgere un'indagine su "l'animale uomo" e la sua sessualità, intervistando centinaia di persone in tutti gli Stati Uniti.. 

Valori Educativi



Il film presenta una visone artificialmente manichea sulla sessualità: bigotti da una parte e libertini dall’altra. Manca una visione integrata della persona. “Non ho preso in considerazione l’amore semplicemente perché non è misurabile” risponde il positivista Kinsey, convinto che la scienza risolverà ogni problema

Pubblico

Diseducativo

Impressionante confessione di un pedofilo e dei suoi record nel frequentare bambini.
Riprese filmate delle prestazioni di una signora “saggiata” dagli assistenti di Kinsey.
Un nudo frontale maschile.
Varie masturbazioni.
Linguaggio esplicito

Giudizio Artistico



Bill Condon ha ricostruito con rigore documentaristico il lavoro e la vita del dott. Kinsey. Il suo stesso rigore gli ha fatto però dimenticare le esigenze dello spettacolo: per due ore si parla di un unico tema ed assistiamo ad una serie interminabile di interviste o prestazioni sessuali

Cast & Crew

Our Review

Fin da piccolo Kinsey ha l'abitudine di trascorrere le giornate da solo fra i boschi, prendendo appunti sugli animali grandi e piccoli che incontra. Il padre, un pastore metodista,  è rigido, esigente, bigotto ma il piccolo Alfred ritrova la serenità in queste lunghe passeggiate all'aperto dove gli sembra di cogliere, così immerso nella natura, l'armonia dell'universo. Ormai cresciuto, professore di biologia all'Università dell'Indiana, Kinsey (chiamato ora familiarmente Prok) continua a indagare il mondo animale, concentrando la sua attenzione sulla vespa delle galle. Si tratta di un insetto che lui ritiene molto  interessante e di cui raccoglie e classifica migliaia di esemplari da tutte le parti dell'America. Scrive su di loro un  tomo imponente  che pochi  leggeranno.  Poi, quasi per caso decide, con il consenso del preside di facoltà, di avviare un corso di sessualità fra gli studenti sposati o fidanzati. Siamo  negli anni '40: c'è molta semplicità mista ad  ignoranza su questo tema. Sono diffuse  delle credenze secondo le quali facendo una certa cosa  si rischia di diventare sterili; facendone un'altra si rischia la cecità. Chi ha tendenze  omosessuali viene emarginato e deriso, se non perseguitato.  L'America puritana non si preoccupa di sciogliere dubbi o di indagare troppo su  questa espressione dell'essere umano che viene vista con molto sospetto. Kinsey è uno scienziato e  un positivista: ritiene che solo la scienza può dare risposta a tutti i problemi dell'uomo. Decide pertanto di intervistare centinaia, migliaia  di maschi americani sulle proprie abitudini sessuali e di classificarne i comportamenti con la stessa meticolosità con cui aveva in precedenza analizzato la vespa delle galle. Adesso come allora è affascinato dall'incredibile diversità di comportamenti esistenti in natura.

Come è noto, il suo rapporto sul   "Sexual behavior in the Human Male" uscì nel 1948 (a cui fece seguito nel 1952 il secondo sul comportamento femminile) ed ebbe l'effetto, come titolarono i giornali dell'epoca,  di una bomba atomica.

Probabilmente il rapporto non fu una bomba in se stesso, ma sicuramente innescò qualcosa che era già  pronto nella società americana. Kinsey non è stato un medico, né uno psicologo che ha avuto il merito di aprire nuove frontiere alla conoscenza della sessualità umana (cosa che avverrà in seguito ad opera di altri studiosi) ma il suo lavoro ha avuto un impatto sopratutto mediatico: l'aver evidenziato una notevole discrepanza fra la società reale e quella formale.  L'esistenza cioè di una inadeguatezza fra i messaggi trasmessi da chi aveva la responsabilità, per la posizione che ricopriva (una carica pubblica, una funzione sacerdotale) di trasmettere dei valori che fossero amati e rispettati ed una società che nel frattempo era cresciuta e che non voleva più essere trattata come un adolescente che va tenuto tranquillo più con il timore e la paura  che con il convincimento. Tale inadeguatezza finì per formare  una breccia attraverso la  quale passarono idee diverse, fra le quali quelle di una sessualità libera, di cui Kinsey ne era un fautore.
I figli, quando diventano grandi, finiscono spesso per  replicare il comportamento dei  loro padri, perfino quelli che hanno maggiormente detestato.   A questa legge non fu estraneo neanche il nostro Prok che perseguì con tenacia e cupa pedanteria questa  nuova religione. E' noto infatti che fomentò all'interno del suo gruppo di lavoro lo scambio di coppia, sperimentò lui stesso  rapporti omosessuali e quando  sua moglie, ormai convertita alle "nuove idee", desiderò unirsi ad uno dei suoi giovani assistenti, lui non ebbe altra alternativa che autoconvincersi che sessualità e amore coniugale sono due cose diverse. "Al giorno d'oggi  ancora non siamo riusciti a conciliare il matrimonio con la libertà sessuale ma sarà la scienza a farci trovare la strada giusta" – dichiara categorico nel film il positivista Kinsey.

Sappiamo tutti quello che è successo nei decenni successivi, non certo perché tutto sia dipeso da Prok, ma sicuramente lui ne è stato il punto di partenza: il periodo della contestazione degli anni '70 con la sua appendice di rivoluzione  sessuale, fino ai giorni nostri dove la diffusione della pratica della convivenza manifesta una cronica debolezza nell'assunzione di un impegno d'amore . Arrivati ora al terzo millennio, possiamo concordare con quanto scrive Angela Frenda sul Corriere della Sera del 17-3-05 :  "Se da un punto di vista tecnico si sa tanto, ora, della sessualità, dall'altro si assiste a una regressione dei sentimenti e dei rapporti interpersonali.".
E più sotto: " Che la vita sessuale degli italiani, dagli anni '50 ad oggi, non sia migliorata, lo sostiene anche Vera Slepoj, per la quale si può parlare addirittura di un'involuzione ".

I termini del problema sono in fondo molto  chiari: l'uomo e la donna sono un tutt'uno; si esprimono sempre nella loro unità corporeo-affettiva  e non possono venir  vivisezionati come  insetti da laboratorio: il concentrare l'attenzione solo sulla sessualità finisce per diventare una fuga nei confronti di quel mestiere molto più difficile che è l'amare, il giocarsi tutto se stessi e l' abbandonarsi all'altro con piena fiducia.

Tutti i film, anche quelli che ci raccontano di eventi ormai trascorsi, finiscono per essere un'occasione di riflessione sul mondo d'oggi.. All'opera di Bill  Condon  va attribuita la colpa di averci presentato un mondo dove esistono soltanto puritani e liberi pensatori e Prok è  considerato l'eroe di questa battaglia radicale, quasi fosse necessario rifarsi a questo illustre pioniere per continuare a combattere ancor oggi contro non si sa bene quale residua schiera di bigotti..  Dopo 57 anni dall'uscita del primo rapporto si è persa l'occasione per una posizione più meditata e per una riflessione  sulle distorsioni che questa rivoluzione ha portato.

Il film segue con rigore le varie tappe del lavoro di Kinsey e in minor misura la sua vita privata. Se complessivamente il film appare noioso e ripetitivo è perché la vita di uno scienziato spesa a fare interviste sul sesso risulta alla fine alquanto monotona e Condon , forse per darci prova del suo rigore documentaristico,  non fa nulla per inserire qualche variante sull'unico tema trattato.

Il linguaggio è inevitabilmente crudo ed esplicito  così come le immagini (nelle ultime fasi del suo lavoro Kinsey collezionò riprese di donne impegnate in tenzoni amorosi con i suoi assistenti-collaudatori). Alcune scene potevano comunque venirci evitate: in particolare la lunga intervista al maniaco pedofilo che si vanta di aver "conosciuto" centinaia di pre-adolescenti  Una scena che non mancherà di creare uno shock  in quei  ragazzi che fossero andati a vedere il film, dal momento che, in modo assolutamente inspiegabile, la commissione di revisione cinematografica ha giudicato a maggioranza essere un "film per tutti".

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Titolo Originale Kinsey
Paese USA/Germania
Etichetta
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