COM’E’ BELLO FAR L’AMORE
Andrea e Giulia sono due quarantenni sposati da anni che vivono con Simone, il loro figlio diciottenne. Hanno una coppia di amici che riunisce una festa non per il loro anniversario di matrimonio ma per la loro decisione di divorziare. Gli amici chiedono ad Andrea e Giulia: “Da quanto tempo voi due, invece, non fate desso?” Così il problema del sesso non consumato tra Giulia e Andrea diventa il monocorde dilemma del film...
Attraverso battutacce e volgarità di vario genere, la filosofia del film è molto semplice: la dimensione umana si riduce a quella sessuale
Valori Educativi
Fate sesso che starete meglio. Suggerimento valido sia per quarantenni che adolescenti La filosofia del film è tutta qui. La riduzione di ogni dimensione umana al fattore sesso non poteva essere più esplicita.
Pubblico
Diseducativo Continui riferimenti e banalizzazione sul sesso e sull’intimità tra i coniugi. Alcune brevi scene di film porno. Il film è stato sconsigliato perché la voglia di distrarsi e ridere al cinema deve trovare un limite nella propria dignità di spettatoreGiudizio Artistico
Il film è quasi privo di risate , sia per i “soliti” sketch, sia per la monotonia con cui viene affrontato il tema
Cast & Crew
Regia
Fausto Brizzi
Our Review
La storia è semplice. Andrea (Fabio De Luigi) e Giulia (Claudia Gerini) sono due quarantenni sposati da anni che vivono con Simone, il loro figlio diciottenne. Hanno una coppia di amici (interpretati da Michele Foresta e Gabriella Andreozzi) che riunisce una festa non per il loro anniversario di matrimonio ma per la loro decisione di divorziare. È una festa per loro che hanno scelto, però, nonostante la separazione, di vedersi, almeno una volta a settimana, per “fare sesso”. Da questa confessione fatta da Daniela a Giulia parte la domanda: “Da quanto tempo voi due, invece, non lo fate?” E il problema del sesso non consumato tra Giulia e Andrea diventa il monocorde dilemma del film. Per fortuna che è in arrivo direttamente da Los Angeles Max (Filippo Timi), amico di scuola di Claudia e di professione pornodivo. Deve dirigere un film porno tra le rovine nella città eterna, ma deve anche aprire un locale (l’Inferno è il nome scelto) a Roma. Andrea, ignaro della professione di Max, risponde alla moglie che vuole invitare Max a cena: “Abbiamo una mansarda, perché non lo ospitiamo?”. E così l’arrivo dello storico amico di Giulia in casa darà inizio a numerosi consigli e conseguenti regali a tema sessuale. Previa visione di come vivono un rapporto per poter dare loro le giuste dritte. E da lì poi dovrebbero iniziare i momenti comici, ovvero scene in cui Max spiega come farlo durare di più, in quale posto farlo, quale sono gli stratagemmi da utilizzare, quali i preservativi perfetti (il product placement di questo film è naturalmente una nota marca di condom)
Alla fine tra suggerimenti, visioni e altri arrivi (la pornostar Vanessa interpretata da Giorgia Wurth) Max aiuta anche Simone a conquistare Alice (Eleonora Bolla), la ragazza di cui è innamorato ma che vuole che lui sia il suo “trombo amico” (espressione di basso tono con cui si indica un amico con il quale andare a letto e fare esperienza senza
Ma di risate questo film è quasi privo, sia per i “soliti” sketch, sia per la monotonia con cui viene affrontato il tema. Quello che infatti colpisce è che il regista Brizzi (per la prima volta prodotto da Wildside, la casa di produzione creata dal regista e da Martani insieme a Mario Gianani, che ha invece una storia di produzione di film come Vincere di Marco Bellocchio, Private e La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo) abbia ipotizzato che questo sarebbe potuto essere un film adatto anche ai bambini di 10 anni. Il buon gusto sembra aver perso tutta la dignità in questo film che finisce con una domanda che sembra puntare al desiderio di una vita diversa. Ma la pone Max pornodivo a Vanessa altra pornodiva: “Vanessa hai mai pensato di farti una famiglia?”. “Si. Una volta mi è capitato. Mi sono fatta lo zio, il fratello, il padre”. Insomma la risposta che riassume tutta l’anima (se di anima si può parlare) del film è: fate sesso che starete meglio. La riduzione di ogni dimensione umana, affettiva, sentimentale, relazionale a una pura questione di “scambio di fluidi” (come brutalmente si esprimeva il John Nash misantropo dei primi minuti di A Beatufiul Mind) non poteva essere più esplicita. “Sarete meno nervosi mettendo in pratica quello che il film suggerisce”: questa la ottimistica parola finale di Brizzi lasciata ai giornalisti durante la conferenza stampa di lancio del film.
Autore: Emanuela Genovese
Details of Movie
Titolo Originale | Com'è bello far l'amore |
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Paese | ITALIA |
Etichetta | Non classificato |
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