La solitudine dei numeri primi

Alice e Mattia vivono la solitudine e il disagio generati da due diverse, ma complementari sofferenze. Apparentemente destinati all’emarginazione colgono la reciproca sofferenza e nel corso degli anni le loro vite si sfiorano e si intrecciano senza mai riuscire a creare un legame capace di “salvarli” da se stessi. Così entrambi sembrano abbracciare uno speculare percorso di distacco dal mondo e dalle persone; ma è proprio nel dolore che li schiaccia che forse per entrambi si potrebbe aprire la possibilità di un nuovo inizio…

Trasposizione cinematografica di un clamoroso caso di un successo letterario, il film manca della profondità necessaria


Valori Educativi



Nella storia compaiano praticamente solo rapporti familiari tendenzialmente distruttivi, in cui l’amore e la comprensione o sono assenti o appaiono perdenti

Pubblico

18+

Alcune scene di nudo e di alta tensione

Giudizio Artistico



La sottrazione di alcune connessioni tra i vari momenti della vita dei due protagonisti rende difficile cogliere in profondità il loro dramma e lo spettatore resta impossibilitato nell’esplorarlo fino in fondo

Cast & Crew

Our Review

Tratto dal fortunato romanzo di Paolo Giordano, uno di quei casi letterari che fanno gridare al miracolo nel nostro Paese di non-lettori, il film di Saverio Costanzo, prodotto con grande cura dalla Offside di Mario Gianani, era molto atteso come verifica di una “unione di talenti” non comune nel panorama del cinema italiano.

Il risultato, bisogna ammetterlo, è però un po’ deludente.

Non è tanto l’impianto della storia, ripartita su quattro piani temporali diversi, che pure talvolta impediscono allo spettatore di godersi fino in fondo le sfumature dei (non) rapporti in cui i protagonisti sono coinvolti.

La sottrazione di alcune connessioni tra i vari momenti della vita dei due rende certamente meno facile cogliere in profondità il dramma che, specie nel caso di Alice, la conduce verso la spirale autodistruttiva dell’anoressia. Alla fine del percorso ritroveremo, invece, un Mattia (qui forse più per una compiaciuta ricerca di perfetta complementarietà) ingrossato dopo sette anni di ricerca in terra di Germania.

La scelta espressiva di Saverio Costanzo valorizza la dimensione onirica e dei silenzi per esporre più che raccontare i suoi personaggi (sottolineando in modo forse eccessivo alcuni momenti con una musica fin troppo invadente) ed esalta le qualità della regia, ma lo fa forse a spese della comprensione e del coinvolgimento dello spettatore, che finisce per restare distante dai protagonisti, consapevole fin da subito del loro dramma, ma impossibilitato ad esplorarlo fino in fondo.

Le figure che appaiono intorno ad Alice e Mattia, dai genitori più o meno distratti, irritabili o comunque incapaci di stare vicini ai loro figli, passando per l’ambigua figura della spregiudicata Viola (che dopo aver tormentato Alice, la prende almeno temporaneamente sotto la propria ala), sono per l’appunto solo apparizioni, funzionali al racconto delle vicende dei due protagonisti, ma senza una vera autonomia a spessore proprio, se non forse la madre di Mattia interpretata da Isabella Rossellini.

È singolare, ma questo è naturalmente un portato del romanzo, come nella storia compaiano praticamente solo rapporti familiari tendenzialmente distruttivi, in cui l’amore e la comprensione o sono assenti o appaiono perdenti, forse anche per il poco spazio dedicato a raccontare una vera quotidianità…

Troppo poco, soprattutto, per aiutare a costruire una visione complessiva in cui inserire il percorso dei due ragazzi, condizione necessaria a godere autenticamente di una storia a suo modo estrema, che così finisce per diventare un lungo e a tratti anche un po’ noioso viaggio, in due interiorità disturbate di cui però non si vuole o non si riesce ad esplorare veramente le ragioni più profonde.

Autore: Luisa Cotta Ramosino

Details of Movie

Titolo Originale La solitudine dei numeri primi
Paese Italia
Etichetta
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