ASSISI UNDERGROUND
Tratto dal romanzo storico Assisi Clandestina di Alexander Ramati, è il racconto di quanto accaduto tra il 10 settembre 1943 e il 17 giugno 1944, giorno dell’ingresso degli Alleati nella città di Assisi e di come furono salvati, grazie all’opera straordinaria del vescovo, del frate guardiano di San Damiano, delle Clarisse e di tanti altri, migliaia di Ebrei che sarebbero stati, diversamente, deportati nei campi di concentramento. Disponibile su Youtube.
Il 10 settembre 1943, padre Rufino, padre Guardiano del convento di San Damiano ad Assisi, è convocato d’urgenza dal vescovo di Assisi: deve occuparsi del trasferimento di un gruppo di profughi ebrei (tra cui un rabbino) verso Genova. Al giovane frate è affidato un compito ingrato perché, a detta del Vescovo, sarebbe l’unico a non perdere la testa sotto la pressione di un interrogatorio delle SS o della polizia fascista in caso fossero stati bloccati. Inizia da quel momento l’organizzazione di una rete di solidarietà che oltre a coinvolgere il prelato e il religioso, avrebbe visto l’aiuto e la complicità delle suore Clarisse (che nascosero i ricercati nella loro clausura), il tipografo della città (per la produzione di documenti falsi ad uso degli ebri fuggiaschi), il campione di ciclismo Gino Bartali (che con la scusa degli allenamenti si dimostrò essere una valida staffetta per trasportare documenti e fotografie diversamente impossibili da recapitare nascosti nel tubolare del sellino) e di tanti altri semplici cittadini e persone impegnate nella resistenza che non hanno esitato a fare tutto il possibile, mettendo a rischio le proprie vite, per salvare migliaia di ebrei.
Alexander Ramati
Alexander Ramati
Valori Educativi
La solidarietà offerta agli Ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. Il ruolo della Chiesa nell’offrire aiuto e soccorso a chi era in pericolo. La collaborazione del Colonnello tedesco Valentin Müller nonostante le pressioni degli altri ufficiali tedeschi.
Pubblico
10+Una scena di fucilazione potrebbe turbare i più piccoli
Giudizio Artistico
Il film è pensato per trasmettere la grande inquietudine e paura che attanagliava gli animi degli Ebrei in fuga e di coloro che si sono prestati per aiutarli: un valido aiuto, in questo senso, sono le musiche. Appare troppo scanzonata, considerata la tragicità del momento, la recitazione di Bern Cross nella parte di padre Ruffino.
Cast & Crew
Regia
Alexander Ramati
Sceneggiatura
Alexander Ramati
Our Review
Prima domanda: a chi potrebbe interessare questo film? Per rispondere basterebbe elencare, oltre al salvataggio degli ebrei, solo alcuni dei temi e dei personaggi che entrano in gioco in un’opera che ha il carattere della testimonianza storiografica(ricordiamo anche Scarlatto e nero) essendo ispirato al romanzo storico Assisi Clandestina di Alexander Ramati. Si parla di Olocausto, delle leggi razziali in Italia, del ruolo della Chiesa (erroneamente Papa Pio XII è stato dipinto come complice dei tedeschi nella persecuzione degli Ebrei mentre questo film è solo una delle opere che testimoniamo l’esatto contrario), del fascismo, della figura di padre Rufino Niccacci, il giovane frate francescano impegnato nel trasferire gruppi di profughi ebrei che si nascondevano dalle retate dei nazifascisti durante la ritirata dei tedeschi dall’Italia, del Vescovo di Assisi, di Gino Bartali e di tanti altri che hanno contribuito, con il loro coraggio, a salvare migliaia di innocenti dalla deportazione nei campi di concentramento.
Il titolo originale inglese del film The Assisi Underground è stato conservato anche nella versione italiana. Si tratta della storia vera dell’aiuto offerto agli ebrei che si nascondevano durante i rastrellamenti fascisti nei pressi di Assisi: i fatti narrati sono avvenuti fra il 10 settembre 1943 e il 17 giugno 1944, giorno dell’arrivo degli Alleati ad Assisi. A partire dalle musiche, il film è ben costruito per provare a trasmettere l’atmosfera di ansia, di paura e apprensione, oltre che di mancanza assoluta di ogni sicurezza che ha segnato l’animo degli ebrei costretti a nascondersi dalla ferocia antisemita.
Un film fatto con un intento dichiarato al termine della stessa pellicola in cui una voice over, oltre a presentarlo come un riconoscimento a coloro che hanno rischiato la vita per la salvezza di migliaia di persone (il Vescovo di Assisi, padre Ruffino, la Badessa delle Clarisse, Madre Giuseppina e tanti altri) spiega anche di come, mentre in Italia l’80% degli Ebrei, grazie ad azioni simili, ebbe salva la vita, nella restante parte dell’Europa, purtroppo, al contrario, l’80% degli Ebrei fu sterminato.
Tra le figure interessanti che sono presentate nel film c’è anche quella del Colonnello tedesco Valentin Müller: con la sua autorità non solo evitò che la città fosse rasa al suolo dalle truppe in ritirata, ma lasciò magazzini pieni di viveri, attrezzature ospedaliere e ad uso delle popolazioni locali: testimonianza di come un uomo, con le sue libere e responsabili scelte, possa essere strumento di bene pur trovandosi dalla parte sbagliata della barricata.
Centrale nel racconto è la figura del frate francescano padre Rufino Niccacci (interpretato da Ben Cross): purtroppo la recitazione del famoso attore appare fuori luogo e, possiamo dire, quasi rovini la pellicola. È superficiale nei modi di fare (fuma, gli piace bere e, in una scena, sembra anche troppo attratto dalle belle donne), sembra uno sbruffone e, anche se il tentativo è quello di provare a comunicare calma a persone sotto pressione, la recitazione è fin troppo scanzonata considerata la tragicità di momenti così drammatici: una recitazione, chiaramente, troppo distante dai fatti.
Nel film è mostrato come la clausura delle suore Clarisse fu messa a disposizione per nascondere i profughi ebrei (la storiografia successiva e quella contemporanea hanno dimostrato che di casi simili ce ne sono stati tantissimi permettendo, così, il salvatoggio di ebrei (migliaia) , proprio a partire da ordini espliciti impartiti da Papa Pio XII, anche se al momento in cui è stata realizzata la pellicola questo, probabilmente, non era ancora da tutti risaputo).
Tra le curiosità degne di note c’è da ricordare che tra i consulenti storici del film c’è stato anche don Aldo Brunacci (uno dei principali protagonisti delle vicende reali) che, insieme al Vescovo Giuseppe Placido Nicolini e a padre Rufino Niccacci, ha ricevuto l’attestato di Giusti tra le nazioni a Yad Vashem, l’Ente nazionale per la Memoria della Shoah di Gerusalemme, istituito per «documentare e tramandare la storia del popolo ebraico durante la Shoah preservando la memoria di ognuna delle sei milioni di vittime».
Autore: Enzo Vitale
Details of Movie
Etichetta | FamilyOro |
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Giudizio Artistico | 7 |
Paese | USA ITALIA |
Pubblico | 10+ |
Tipologia | |
Valori Educativi | 7 |
Titolo Originale | The Assisi Underground |
Tematiche (generale) | Antisemitismo Da una storia vera Guerra Ispirazione Cristiana |
Tematiche-dettaglio | Uomini e Donne di Chiesa |
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