Non classificato
Lo scrittore James Barrie, reduce da un fiasco teatrale e avvilito per il progressivo raffreddarsi dei rapporti con sua moglie, ha l'abitudine di andare al parco per scrivere le sue commedie. Qui incontra Sylvia, vedova Davies con i suo 4 figli. A Barrie piace giocare con i ragazzi, ricostruire con loro mondi di fantasia dove collocare emozionanti avventure. Giorno dopo giorno, prende forma la nuova commedia che con il nome di Peter Pan sarà rappresentata per la prima volta a Londra nel 1904.
Timoteo, chirurgo affermato e felicemente sposato ma annoiato da una vita per lui senza emozioni, ha un rapporto passionale con una donna di umili origini, resa fragile da un doloroso passato
Non è il solito film sul teatro e sulla sua magia, sui misteri della creazione artistica e sugli intrecci di arte e vita, anche se ritroviamo in parte le atmosfere di Shakespeare in love.
Ci sono stati il bello e atipico (anche se duro) Tigerland di Joel Schumacher (ambientato in un durissimo campo d’addestramento per le reclute destinate al Vietnam, capace di giocare con serietà con le convenzioni del genere) e lo strombazzato Black Hawk Down di Ridley Scott (molto più scontato nella sua “morale” anche se virtuosistico nella regia), e buona ultima arriva la seconda fatica alla regia di Randall Wallace, sceneggiatore del premio Oscar Braveheart e già regista de La maschera di ferro, oltre che sceneggiatore di Pearl Harbor (una pellicola che tuttavia considera meno sua, dal momento che regista e produttore hanno ampiamente modificato, e a sua detta impoverito, la storia che aveva scritto).