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THE GREEN HORNET

2011120 minDiseducativo  

Britt Reid, rampollo di un magnate delle comunicazioni, spende il suo tempo tra donne, feste e bevute, finché la morte improvvisa (e sospetta) del severo padre lo costringe a prendere le redini del suo impero editoriale. Britt, oltre ad un giornale noto per la sua indipendenza, eredita anche Kato, autista del genitore nonché geniale inventore. È con il suo aiuto che Britt si inventa il Calabrone Verde, per la polizia un delinquente, nella realtà un eroe che lotta contro il crimine

Valori Educativi



Tutto il film si riduce più che a una crociata del bene contro il male ad un conflitto adolescenziale tra bande, che nessuno spettatore adulto potrà prendere sul serio, come pure è assai difficile per il pubblico affezionarsi davvero a questi eroi non solo pasticcioni, ma anche velleitari e privi di motivazioni.

Pubblico

Diseducativo

Linguaggio spesso scurrile, una scena di nudo, diverse scene sensuali, alcune scene violente

Giudizio Artistico



Se era probabilmente eccessivo aspettarsi un capolavoro di regia e invenzione è certo però che alla fine della visione, a parte qualche azzeccato lazzo a coloro che credono di salvare il mondo e vogliono pure farlo con un certo stile, resta davvero poco

Cast & Crew

Our Review

Ultimo di molti talenti europei rubati a Hollywood, anche il regista francese Michel Gondry, che in molti hanno amato per il suggestivo Se mi lasci ti cancello ma anche per il più singolare L’arte del sogno, e che gli americani conoscono anche per i bizzarri e geniali minifilm che sono i suoi spot pubblicitari, si converte al blockbuster e lo fa in un genere, quello del comic, che negli ultimi anni ha visto una esponenziale moltiplicazione di pellicole.

Tra queste, molti film dimenticabili o francamente brutti (Daredevil), altri di onesto intrattenimento (I fantastici quattro), altri ancora capaci di parlare al pubblico oltre i confini del genere per offrire riflessioni di portata universale (molti della serie degli X Men, ma in misura minore anche il misconosciuto Superman returns). Da Gondry ci si poteva aspettare una rivisitazione del genere quantomeno stimolante e innovativa almeno nella forma.

In realtà questo Calabrone Verde è molto più il figlio della penna di Seth Rogen, che è cosceneggiatore oltre che protagonista, e in passato è stato collaboratore, non solo davanti alla macchina da presa (Molto incinta, Funny People) ma anche di penna, di molti film di Judd APatow.

La scuola del geniale comico americano appartiene in pieno la caratterizzazione dell’eroe (sempre che lo si possa chiamare così) Britt Reid, viziato e capriccioso erede di un impero editoriale che inizia a fare il supereroe un po’ per capriccio (la sua prima impresa è la segatura della testa della statua commemorativa del padre, un uomo onesto, ma anche severo e anaffettivo) un po’ perché attirato dalla possibilità di utilizzare i molti gadget che il suo autista-tuttofare, Kato, inventa e sperimenta nell’immenso garage della sua magione.

La sceneggiatura è piena delle battute (alcune, bisogna ammetterlo, anche molto divertenti) e del linguaggio da caserma tipico di Apatow e alla stessa ispirazione si deve l’ironia sul bisogno di “immagine” cui sono vittime sia gli eroi che i loro antagonisti, qui un cattivissimo mafioso russo dal nome impronunciabile che decide di darsi una rispolverata per continuare a spargere il necessario timore (inutile dire che il soprannome prescelto ha più del ridicolo che del serio).

Se bisogna proprio trovare un eroe positivo di questa storia, in effetti, è al povero Kato (non a caso interpretato da Bruce Lee nella serie televisiva a suo tempo tratta dal fumetto) che bisogna guardare. Spesso insultato, maltrattato e messo ingiustamente da parte dal suo sciocco e capriccioso principale, con cui entra in competizione anche per le grazie della bella segretaria, il cinese resiste finché può, poi si ribella rischiando pure di passare dalla parte del nemico.

Il problema è che alla fine tutto quanto si riduce più che a una crociata del bene contro il male ad un conflitto adolescenziale tra bande, che nessuno spettatore adulto potrà prendere sul serio, come pure è assai difficile per il pubblico affezionarsi davvero a questi eroi non solo pasticcioni, ma anche velleitari e privi di motivazioni.

Se era probabilmente eccessivo aspettarsi un capolavoro di regia e invenzione è certo però che alla fine della visione, a parte qualche azzeccato lazzo a coloro che credono di salvare il mondo e vogliono pure farlo con un certo stile, resta davvero poco. Il pungiglione del calabrone, insomma, è assai spuntato.

  

Autore

Autore: Laura Cotta Ramosino

Details of Movie

Titolo Originale THE GREEN HORNET
Paese USA
Etichetta
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