ASSASSINIO A VENEZIA
Questa volta Hercule Poirot deve indagare in una casa che appare infestata dagli spiriti ma alla fine si approda al classico caso di una indagine svolta da Poirot alla scoperta del vero assassino. Da un libro minore di Agatha Christie una realizzazione di Kenneth Branagh sicuramente inferiore rispetto alle sue due precedenti trasposizioni dai libri della grande giallista inglese. In Sala
Nel 1946 a Venezia c’è anche Hercule Poirot. Sembra essersi ritirato in tranquillo pensionamento e rifiuta qualsiasi caso gli venga proposto con l’aiuto di Vitale, la sua guardia del corpo. Viene a trovarlo Ariadne Oliver, sua amica e famosa scrittrice di gialli, invitandolo a partecipare a una seduta spiritica nel palazzo della cantante lirica Rowena Drake. L’obiettivo è riuscire a parlare, con l’aiuto di una famosa medium, con lo spirito di Alicia, la figlia adolescente della cantante perché la madre non si dà pace e vuole comprendere le vere ragioni della sua morte. La scrittrice insiste con Poirot perché ritiene che si potranno trovare spunti interessanti per un nuovo giallo. La seduta spiritica coinvolge tutti emotivamente, sembra che la ragazza risponda alle domande della medium ma Poirot no tarda a scoprire l’inganno. Poco tempo dopo la medium viene trovata uccisa. A questo punto Poirot fa chiudere le porte del palazzo: nessuno potrà uscire finche non avrà interrogato tutti e scoperto l’assassino…
Kenneth Branagh
Michael Green
Valori Educativi
Tutti i personaggi indagati (tranne uno) hanno mentito o compiuto atti truffaldini. C’è una insolita definizione del soprannaturale: a detta di Poirot non bisogna credere nell’esistenza degli spiriti delle persone morte perché altrimenti si sarebbe costretti a riconoscere l’esistenza di Dio
Pubblico
10+Il clima horror e una morte truculenta potrebbero impressionare i più piccoli
Giudizio Artistico
Questa volta il regista Kenneth Branagh e lo sceneggiatore Michael Green si prendono troppa libertà rispetto al testo originale di Agatha Christie e le tante tematiche aperte restano spesso inconcluse
Cast & Crew
Kenneth Branagh
Kelly Reilly
Tina Fey
Michelle Yeoh
Riccardo Scamarcio
Regia
Kenneth Branagh
Sceneggiatura
Michael Green
Our Review
Kennet Branagh raccoglie i frutti delle sue due precedenti trasposizioni cinematografiche dei gialli di Agata Christie (Assassinio sull’Orient Express, Assassinio sul Nilo) per cimentarsi con un giallo minore della stessa scrittrice (La strage degli innocenti) concedendosi qualche libertà nella location (trasferisce la storia dall’Inghilterra a Venezia) e nello sviluppo della storia. Lo schema dell’indagine è sempre lo stesso: avviene un omicidio, nessuno può uscire dal palazzo perché Poirot deve interrogare tutti i presenti e alla fine, con la sua infallibile perspicacia, riesce a stanare l’omicida.
L’ambientazione in una Venezia invernale, piovosa, con i suoi antichi palazzi vestigia di un passato glorioso, raggiunge l’obiettivo di portare un tocco di lugubre mistero ma siamo costretti a dire che sia la regia che la sceneggiatura, dove Michael Green ha voluto prendersi delle libertà rispetto al testo originale, non sono all’altezza delle precedenti trasposizioni. Il regista ha voluto aggiungere una connotazione horror al racconto (A haunting Venice è il titolo del film nella versione inglese): grandangoli deformanti, riprese sghembe, grida o stridii che ogni tanto si sentono, prevalenza di riprese in notti buie) ma il tutto, ripetuto a intervalli regolari, finisce per venir percepito come qualcosa di meccanico, facilmente prevedibile.
Riguardo alla sceneggiatura in più momenti Green avvia un tema ma non lo porta a compimento, con buona pace della razionalità rigorosa di cui sono intessuti i romanzi di Agatha Christie. All’inizio scopriamo che Poirot ha assunto l’atteggiamento di un pensionato: si è rifugiato a Venezia in una bella casa e si rifiuta di prendersi l’incarico per nuovi casi. Cosa gli è successo? Siamo nel ’47, subito dopo la guerra: è rimasto impressionato da tanta violenza? Non ci è dato di saperlo. In una sequenza successiva Poirot parla con la medium: anche lei ha fatto la crocerossina durante la guerra e aveva conosciuto Katherine . Chi ha visto Assassinio sul Nilo sa che Katherine è l’amore perduto di Poirot e il precedente film ci aveva fatto conoscere un Poirot più vero e tormentato ma in questo caso c’è solo una veloce citazione.
Veniamo a sapere che Il grande palazzo dov’è ospitato Poirot è stato nel passato un collegio di ragazzi gestito da suore, prima che Rowena Drake ne prendesse il possesso. Ci sono dei misteri intorno a quei bambini: si dice che alcuni siano morti misteriosamente. A metà film durante un’esplorazione delle cantine, si scopre un mucchio di bambole e di piccole ossa ma dopo quella sequenza il mistero non viene svelato e si passa tranquillamente ad altro. Occorre infine aggiungere che la scoperta del movente dell’omicida (non facciamo spoiler!) è veramente insolito e si fa fatica a prenderlo in seria considerazione.
Gli attori fanno la loro parte senza molta convinzione: e dire che il personaggio della medium è interpretato da Michelle Yeoh, premio oscar per Everything Everywhere All At Once e il nostro Riccardo Scamarcio è semplicemente sprecato in una parte di poco conto.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Etichetta | Non classificato |
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Paese | USA |
Pubblico | 10+ |
Tipologia | Film |
Titolo Originale | A Haunting in Venice |
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