CANONICO
Don Michele aspira a riempire parrocchia di fedeli, con l’aiuto di Dio e del suo vescovo. Una banalità quotidiana trasfigurata da una salda fede che genera speranza. Su TV2000
Don Michele è appena tornato da una lunga missione in Sud America e il vescovo Valerio gli ha assegnato la parrocchia di un piccolo centro rurale. Può contare nell’aiuto di don Manolo, il viceparroco, di origine africana ma naturalizzato italiano, anzi romano, a giudicare dall’accento. Prestano un servizio volontario alla parrocchia anche due laici: Bruno, che si occupa di contabilità, di animo generoso ma sempre sospettoso e diffidente e Gianluca, affetto dalla sindrome di Asperger che svolge con puntiglio le funzioni di sacrestano. La lista dei possibili aiuti è presto finita: manca una perpetua ma ciò di cui la parrocchia è soprattutto carente, agli occhi di don Michele, è il gregge dei fedeli. Sa che con l’aiuto di Dio, bisogna assolutamente fare qualcosa…
Valori Educativi
Don Michele si impegna ad accogliere e comprendere tutti. “Bussate e vi sarà aperto”: ama ripetere
Pubblico
TuttiGiudizio Artistico
Con l’ausilio di simpatici attori, il serial riesce a ricostruire la serena (perché piena di fede) quotidianità di un parroco e della sua parrocchia, con qualche eccesso retorico verbale
Cast & Crew
Regia
Peppe Troia
Sceneggiatura
Mario Bellina
Adriano Bennicelli
Sara Lorenzini
Eros Tumbarello
Peppe Troia
Our Review
La lista di film che hanno avuto come protagonista un sacerdote cattolico è molto lunga. Mi piace iniziare con Le chiavi del Paradiso (1944) dove un magnifico Gregory Peck è un missionario che dedica la sua esistenza a costruire una missione in Cina. Dopo il cupo: Il diario di un curato di campagna (1953), un film che soffre di un eccesso di autorialità, arriviamo al 1955 con un divertente intreccio fra fede e politica in Don Camillo e l’onorevole Peppone e negli altri film della serie, dove sono state indimenticabili le chiacchierate-preghiere di don Camillo, dal carattere irruento, ai piedi del crocifisso, grazie alle quali riesce sempre a trovare il giusto compromesso con il sindaco socialista per il bene della comunità. Arriviamo poi al parroco più famoso e longevo di tutti, Don Matteo (2000-oggi) dove l’intreccio è, in questo caso, fra fede e investigazione poliziesca. Don Matteo guarda dentro le anime e la sua indagine finisce per essere più accurata di quella dei carabinieri, cercando sempre di portare al pentimento il colpevole di turno.
In questo Canonico, la prima serie realizzata da TV2000, ci troviamo di fronte a un sacerdote che cerca di fare il sacerdote. A ogni puntata (20 in tutto di circa 20 minuti) don Michele deve affrontare un problema tipico dei giorni di oggi (immigrazione, adolescenza, difficoltà matrimoniali, recupero degli ex carcerati,..) e lo fa dal vivo, nel senso che ad ogni puntata si trova di fronte a una persona che gli chiede un aiuto. Il canonico accoglie tutti con un sorriso, ascolta, cerca di comprendere, propone soluzioni. Il tono, ad ogni puntata, è sempre leggero né mancano battute ironiche che rendono ulteriormente lieve il racconto. Potrebbe apparire un difetto ma quel perenne sorriso sulle labbra vuole esprimere la fede, la fiducia e la speranza che sono incrollabili in quest’uomo di Dio. Don Michele non si limita a risolvere tanti problemi contingenti; affronta anche il tema della posizione della sua parrocchia nei confronti della comunità che deve servire; comprende che la porta deve restare sempre aperta e che bisogna accogliere ed aiutare tutti.
“Siamo chiamati a formare le coscienze, non a pretendere di sostituirle.” (Amoris Laetitia , 38)
Possiamo dire che don Michele è un sacerdote dei tempi di Papa Francesco: ancor prima che indottrinare o proporre comportamenti-obiettivo, cerca di comprendere e, partendo dalla posizione di colui che gli si trova davanti, cerca di portarlo verso quella serenità e quella fiducia che può essere raggiunta solo da chi ha compreso la paterna misericordia del nostro Creatore.
Il serial, realizzato con mezzi chiaramente modesti, ruota tutto intorno alle mura della parrocchia (almeno nella prima settimana di trasmissione) e finisce talvolta per impiegare un linguaggio religiosamente aulico, come quando il vescovo dichiara che “la fontana si è trasformata in sorgente”, alludendo al fatto che un immigrato, lavorando da idraulico alla fontana nel giardino della parrocchia, è riuscito a portare a termine una positiva trasformazione. Oppure quando la perpetua si lamenta per non aver avuto l’opportunità di imparare l’inglese e don Michele è pronto a rispondere che “Il Signore ci ha dato risorse infinite”.
La formula di trenta minuti al giorno per ogni giorno feriale, ha il vantaggio di farci rendere familiari, come di casa, tutti i protagonisti, che è poi l’obiettivo di questo serial: non impegnarsi in grandiosi discorsi sulla condizione di un sacerdote di oggi, ma calarci nella “banalità” delle cose che possono capitare ogni giorno in parrocchia per poi elevarle a un significato trascendente.
Peccato che non sia al momento disponibile un servizio di replay per questo serial.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Etichetta | FamilyOro |
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Paese | ITALIA |
Tematiche (generale) | Ispirazione Cristiana |
Tematiche-dettaglio | Uomini e Donne di Chiesa |
Tipologia | Serie TV |
Titolo Originale | Canonico |
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