IL MIO MIGLIOR NEMICO (Franco Olearo)
Achille de Bellis dirige con puntigliosa precisione una catena di alberghi di proprietà della moglie. Una mattina viene affrontato a muso duro dal giovane Orfeo: ritiene che sua madre sia stata ingiustamente licenziata dall'albergo perché accusata di furto. Per vendetta Orfeo,ragazzo che vive infelicemente fra un padre che non ha mai conosciuto e una madre perennemente depressa, fotografa Achille mente si intrattiene con l' amante e informa la moglie dell'accaduto. Ora Achille è distrutto: senza un lavoro, cacciato di casa, abbandonato anche da sua figlia Cecilia che lo accusa di averla sempre trascurata, tutto può pensare tranne che di trovare in Orfeo uno strano alleato....
Valori Educativi
Bisogna perder tutto,per trovare qualcosa di importante” (come l’affetto paterno che ci era stato negato nell’infanzia)
Pubblico
18+Una scena di sesso esplicito anche se vista da lontano. Storie di infedeltà coniugale.
Giudizio Artistico
Ottima recitazione, sceneggiatura dal ritmo incalzante, così ben costruita da sembrare costruita
Cast & Crew
Regia
Carlo Verdone
Sceneggiatura
Carlo Verdone
Silvio Muccino
Pasquale Plastino
Silvia Ranfagni
Our Review
Carlo Verdone è un autore originale nel contesto del grande filone della commedia all'italiana. Dopo il periodo dell'immediato dopoguerra, quando l'italiano sotto satira si arrangiava con mille compromessi per cercar di campare, dopo l'italiano del periodo del boom , la cui principale debolezza era l'infedeltà (tante volte impersonato da Tognazzi e Gassman), Verdone (dopo i primi film basati sulla pura gag e sulla caricatura) ha rappresentato un italiano melanconicamente nevrotico, con le tasche piene di medicine pronte all'uso. Il Verdone deIl mio miglior nemico è alquanto diverso: le nevrosi sono state trasferite su di un altro personaggio (la madre di Orfeo) mentre Ulisse è un cinquant'enne imperfetto con altre debolezze (tradisce la moglie) e altri problemi (non riesce a conquistare l'affetto della figlia).
Silvio Muccino è invece il riferimento giovane del momento: un riferimento irrequieto, impulsivo, con un senso di tragica fragilità che non riesce a scrollarsi di dosso; un James Dean anni 2000 che però non trattiene in suoi impulsi come il suo autorevole predecessore ma li scarica tutti fuori e insegue con incontrollata passione tutto ciò che è oggetto dei suoi desideri.
C'è infine il produttore Aurelio De Laurentiis (quello della serie dei film tipo Natale a Miami, per intenderci) che ha compreso bene quale miscela esplosiva poteva generarsi mettendo assieme campioni così rappresentativi di due diverse generazioni (Carlo e Silvio avevano già lavorato insieme per Aurelio in Manuale d'amore) e mentre lascia lo spazio a una spudorata sponsorizzazione (in Natale a Miami tutti stavano attaccati ai telefonini TIM; ora, ne Il mio migliore nemico, è la volta di Vodafone) deve aver indotto gli sceneggiatori a un pesante lavoro di calibratura se è vero, come ha dichiarato Verdone (che ha firmato la sceneggiatura assieme a Silvio Muccino, Pasquale Plastino, Silvia Ranfagni), sono state necessarie sette stesure e un anno e tre mesi per completarla.
Indubbiamente tutto questo lavoro si vede: la costruzione della storia è impeccabile ma come spesso succede quando si gira e rigira intorno alle stesse pagine, sotto la superficie brillante si finisce per intravedere la struttura portante. La scoperta che la ragazza di cui Orfeo ci si è innamorato, altri non è se non la figlia del suo peggior avversario, è stata adottata, sia pur con varianti, altre due volte nella recente produzione italiana: in Notte prima degli esami, ed in Ti amo in tutte le lingue del mondo .Il viaggio verso il Nord che compiono i due compagni forzati di avventura approda proprio nel paese dove vive quel
padre che abbandonò Orfeo tanti anni fa; un infortunio opportunamente imprevisto costringe Achille a fermarsi in albergo giusto in tempo perché Orfeo tenti da solo di entrare nella villa del padre, si metta nei guai e, salvato dallo stesso Achille, inizi a comprendere chi potrebbe diventare il suo padre putativo.
Alla fine però, la miscela degli ingredienti ha funzionato e il film ha riscosso un grande successo di pubblico, grazie anche all'ottima interpretazione dei due protagonisti e ad alcune gag secondo lo stile di Verdone, sapientemente disseminate lungo la storia.
Originale anche la morale della storia, così diversa da quell' incapacità cronica di restare fedeli, così chiaramente espressa da Verdone in L'amore è eterno finché dura : una morale che trova nella famiglia e nell'amicizia i suoi assi portanti anche se il primo viene inteso come rapporto di elezione e non di sangue. Che ci sia stato anche qui lo zampino del produttore, intenzionato a chiudere con un lieto fine?
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | IL MIO MIGLIOR NEMICO |
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Paese | Italia |
Etichetta | Non classificato |
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