VERSO L’ALTO – PIER GIORGIO FRASSATI
Il film realizza una brillante sintesi della figura del beato, mostrandocelo soprattutto come un giovane allegro ed esuberante ansioso di condividere la sua fede con i suoi amici. Su RaiPlay
Torino, 1925. Pier Giorgio Frassati con i suoi compagni e le sue compagne della Società dei tipi loschi ha organizzato una gita in montagna per la domenica. È stato invitato anche un nuovo ragazzo, Gabriele, incontrato in una riunione del FUCI. Gabriele non ha una giacca pesante ma Pier Giorgio gli presta generosamente la sua. La gita è puntellata di devozioni cristiane, che vengono simpaticamente sollecitate da Pier Giorgio: messa alle 5 di mattina prima della partenza, rosario durante la salita, preghiera prima dei pasti. E’ l’occasione per vivere in amicizia e nella fede..
Daniela Gurrieri
Daniela Gurrieri
Valori Educativi
La grande fede del beato si mostra vitale e operosa nel costruire saldi rapporti con i suoi amici e nel suo impegno sociale.
Pubblico
TuttiGiudizio Artistico
Efficace la scelta di raccontarci una delle tante escursioni in montagna del beato in modo da mostrarci un Pier Giorgio in una sua giornata come tante, limitandosi a semplici accenni ai punti salienti della sua vita. Francesco Buttironi è pienamente nella parte di Pier Giorgio
Cast & Crew
Regia
Daniela Gurrieri
Sceneggiatura
Daniela Gurrieri
Our Review
Come presentare il beato (probabile prossimo santo per il giubileo del 2025 così come forse sarà proclamato beato Alcide De Gasperi) Pier Giorgio Frassati in un film di 53 minuti? La soluzione adottata risulta particolarmente efficace: conosciamo il torinese Pier Giorgio impegnato a guidare i suoi amici in una delle sue tante gite in montagna, la sua grande passione. E’ l’occasione per vederlo simpaticamente scherzare con i suoi compagni di gita, trascorrere una giornata in allegria dove amicizia, felicità e fede si fondono in un tutt’uno. Mentre i ragazzi e le ragazze si inerpicano per stretti sentieri, la presenza di Gabriele, il nuovo arrivato, diventa l’occasione per raccontargli (e raccontarci) alcuni fatti salienti della vita del beato.
Eccolo con i suoi genitori all’ambasciata italiana a Berlino (il padre era stato nominato ambasciatore d’Italia, carica che mantenne dal ’21 al ’23). In questa occasione vediamo Pier Giorgio comprendere in pieno la durezza dello strangolamento economico a cui era stata sottoposta la Germania dai paesi vincitori. “L’occupazione francese della Ruhr è terribilmente vile”: lo sentiamo dire senza mezzi termini. Con lo stesso spirito di carità civile mostra di non apprezzare i tanti episodi di sopraffazione fascista (“è un vivere senza ideali”) e il film ricorda come difese la casa di suo padre Alfredo, nel giugno del ’24, quando fu assalita dalle camicie nere. Vengono citate le sue molte adesioni ad associazioni cattoliche: terziario domenicano con il nome di Savonarola (si, proprio l’impavido e inflessibile Girolamo), si iscrisse al FUCI, al Partito Popolare di don Sturzo, membro della San Vincenzo de’ Paoli e dell’Azione Cattolica (il film ricorda una sua simpatica contestazione a un convegno AC che stava risultando noiosamente formale e privo di idee nuove). Senza contare che fonda lui stesso la Società dei tipi loschi: una compagine di compagni e compagne il cui scopo è: “buonumore e serenità per servire Dio in perfetta armonia”.
Non viene certo trascurato il suo impegno di carità verso i più bisognosi: nel film viene simboleggiato con la costernazione del padre e della madre che lo vedono spesso arrivare senza scarpe e senza cappotto perché “qualcun altro” ne aveva più bisogno.
La gita in montagna è l’occasione per mettere in atto ciò in cui Pier Giorgio, con il sostegno dei suoi amici, crede profondamente: “una vera amicizia è quella con la fede al centro e il pregare l’uno per l’altro è l‘arma più efficace”. Non manca una sua sollecitudine a impiegare la gioia che scaturisce dalla fede “per non disperdere ciò che ci rende uniti e a praticare l’eucarestia per trovare la forza per combattere ogni avversità”.
Si tratta di un racconto esaustivo del beato? È sicuramente efficace nel trasmettere lo spirito con il quale Pier Giorgio viveva e trasmetteva agli altri la sua salda fede. Si tratta dell’aspetto più rilevante e probabilmente sarebbe stato dispersivo accennare al suo innamoramento per Laura, un’intesa fra i due giovani che non ebbe l’opportunità di svilupparsi. Forse poteva risultare significativo ricordare il suo intenso impegno per l’eliminazione delle forti differenze sociali di quel tempo e la sua adesione al circolo operaio cattolico Girolamo Savonarola. Il circolo cercava di realizzare una società imperniata sul Vangelo, quindi lontana sia dal socialcomunismo rivoluzionario che dalla reazione nazionalista che sarebbe poi sfociata nel fascismo, come ci spiega Carla Casalegno nel suo libro Pier Giorgio Frassati, edizioni Piemme.
Sappiamo che Pier Giorgio morì a soli 24 anni, stroncato da una poliomielite acuta, probabilmente contratta proprio facendo visita ai bisognosi che vivevano nei quartieri più poveri di Torino.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Paese | ITALIA |
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Titolo Originale | To the Top - Pier Giorgio Frassati |
Tematiche (generale) | Ispirazione Cristiana |
Tematiche-dettaglio | Storie Laiche |
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