UN COLPO DI FORTUNA

Lui e lei sembrano una coppia felice: lui è un ricco e spregiudicato speculatore, lei lavora con soddisfazione in una galleria d’arte ma poi incontra il suo amore della gioventù. Woody Allen imbastisce con la sua consueta maestria personaggi e situazioni per un thriller a sfondo romantico ma tutto il racconto risulta appesantito dalla sua, già altre volte manifestata, credenza nell’ineluttabilità del fato. Su PrimeVideo

Parigi al tempo d’oggi. Fanny si sta recando al lavoro quando viene fermata da un giovane che subito riconosce: si tratta di Alain, un compagno di liceo.  Si aggiornano sulle rispettive situazioni (lui è uno scrittore e ora è divorziato; lei è felicemente sposata con un ricco imprenditore e lavora in una affermata galleria d’arte). Fanny ha fretta: Alain, nel congedarsi, le ricorda che è sempre stato innamorato di lei e le propone un prossimo incontro per mangiare qualcosa insieme all’ora di pranzo. Lei accetta volentieri. Fanny, nei giorni successivi, viene risucchiata nel vortice degli impegni mondani del marito Jean, verso i quali lei non mostra alcun interesse. Al contrario è incuriosita dall’ipotesi di una vita che avrebbe potuto esser diversa e inizia a frequentare regolarmente Alain. Fra loro inizia una relazione clandestina ma il marito, innamorato di lei in modo possessivo, inizia ad avere dei sospetti…


Valori Educativi



Una relazione clandestina, una gelosia morbosa, l’ossessione di un marito di voler pilotare a suo piacimento la vita di sua moglie. L’insistenza del regista nel credere che è inutile progettare la propria vita perché essa è in balia di un fato imponderabile

Pubblico

10+

Per la scabrosità della tematica trattata

Giudizio Artistico



Woody Allen come regista e sceneggiatore si conferma molto bravo nello sviluppare una storia e nel definire i personaggi femminili (ottima prestazione di Lou de Laâge). La figura del marito Alain risulta invece disumanamente schematizzato nella sua cattiveria. Lo sviluppo del film resta pesantemente condizionato dall’ideologia di Woody Allen riguardo all’ineluttabilità del fato

Cast & Crew

Our Review

Complimenti a Woody Allen che a 88 anni ha scritto e diretto questo thriller romantico, confermando il suo stile inconfondibile di narratore e la sua capacità di dirigere gli attori, in particolare di costruire affascinanti figure femminili. La produzione è anglo-francese e il film originale è stato girato in lingua francese a seguito dell’ostracismo che il regista subisce in patria per i suoi casi giudiziari.

Le componenti di base del suo portafoglio narrativo ci sono tutte: classi sociali elevate,  una grande città come sfondo (in questo caso Parigi, senza rinunciare a sponsorizzare locali o eventi), storie di tradimenti all’interno di coppie senza figli. Non c’è in questo caso la comicità e l’ironia che sono state presenti soprattutto nei film dove lui stesso era protagonista ma piuttosto la variante thriller che sembra ormai avere preso il sopravvento (Match Point, Scoop,  Sogni e Delitti), unita a una tematica romantica che non trova mai appagamento ma che si chiude in tragedia o si sposta verso nuovi orizzonti (Vicky Cristina Barcelona, Blue Jasmine, Magic in the Moonlight). Su tutto e su tutti, domina ormai in tante, troppe opere di Woody Allen il suo credo in un fato imponderabile che domina le nostre vite e non manca di indottrinare il pubblico, anche questa volta, in questa direzione.

Woody, con la sua usuale abilità costruisce progressivamente i personaggi e le situazioni. Fanny si può dire una ragazza appagata: svolge un lavoro che le piace, ha un marito che mostra verso di lei mille attenzioni (la riempie di regali) e non le fa mancare nulla. In cambio lei deve essere per lui la stella lucente che può mostrare nei tanti incontri mondani a cui partecipa e che risultano indispensabili per mantenere alto il suo giro di affari. Festa dopo festa con il marito e, in parallelo, incontro dopo incontro con Alain, Fanny inizia a pensare che avrebbe potuto vivere una vita diversa. Veniamo a sapere che lei ha avuto un precedente marito alquanto scombinato e che ha dovuto lasciare. È un elemento inserito dal regista/sceneggiatore per farci intuire che lei, in qualche modo, ama vivere una vita più passionale e istintiva.  Ancora una volta attraverso di lei, il regista non manca di ricordarci il suo credo: “ho imparato una cosa dal primo matrimonio – confessa Fanny a un’amica – non si lavora a un matrimonio riuscito: deve restare una cosa che ci si aspetta con impazienza”. Lei non vuole più essere la moglie che è stata programmata per essere un trofeo di suo marito e il personaggio di Alain sembra proprio quello che può soddisfare i desideri di Fanny: conduce una vita da bohemien, discutono insieme di letteratura, ma soprattutto crede nell’imponderabilità del destino (e quindi, nella prospettiva del regista, s itratta di un ragazzo molto simpatico). “La probabilità di nascere è di una su 400 biliardi – Alain indottrina in questo modo Fanny – l’esistenza di ogni persona su questa terra è un miracolo che preclude le probabilità più impensate. Non sprecare il tuo miracolo”. Come se non bastasse, regala a Fanny un biglietto della lotteria.
Jean è sicuramente il “cattivo”. Come si costruisce un “cattivo?” Sicuramente nel mostrare come programmi razionalmente ogni momento della propria vita inducendo Fanny a seguirlo docilmente ma soprattutto con frasi del tipo: “la fortuna non esiste: la fortuna si provoca”. Come era già successo per Fanny, Woody inserisce un dettaglio secondario ma che è indicativo del personaggio. Lui, il lucido e impegnato imprenditore, ama giocare con un trenino elettrico che ha diligentemente costruito. È un particolare che vuole suggerirci che c’è qualcosa di infantile, di deviato, che occupa la sua mente. La componente thriller, non è il caso di dirlo, segue passivamente il caso: per caso Fanny e Alain si incontrano in strada, per caso il marito sente squillare il telefono di lei proprio quando Fanny è in bagno, per caso la mamma di Fanny ha dimenticato a casa le sue pillole e Fanny torna indietro per prenderle.  

Ovviamente non sveliamo il finale ma la parola thriller potrebbe non essere corretta. Dopo aver visto un film di Hitchcock, può  capitare che alla fine del film si commenti: “peccato, mi è sfuggito quel particolare: altrimenti avrei potuto anch’io scoprire chi è stato l’assassino”. Con un film di Woody ciò non accade.

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Paese FRANCIA UK
Tipologia
Titolo Originale Coup de Chance
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