POVERE CREATURE!

2024141 min18+   , Prostituzione, Vita dopo la morte

Bella è una donna con il cervello di un bambino che deve crescere: una storia ben narrata e recitata (4 Oscar) ma che appare solo uno sterile esercizio intellettuale dell’assurdo che non porta riflessioni sull’uomo e sul mondo. Su Disney+

Nella Londra vittoriana, il chirurgo Godwin Baxter (God) si è specializzato nel sezionare uomini e animali e se nel suo giardino troviamo oche con la testa di cane e caprette con la testa di un’anatra, ha realizzato un’impresa ancor più ambiziosa. Ha portato nel suo laboratorio il cadavere di Bella, una donna suicida ma non ha ritenuto opportuno riportarla alla vita nell’integrità del suo corpo: si sarebbe disperata nuovamente e nuovamente si sarebbe suicidata (“In questa nazione cristiana il suicidio è equiparato a una pazzia o a un crimine”: dice Baxter). Sceglie quindi di recuperare il cervello del bambino che lei portava in grembo per darle  una nuova vita. L’intervento ha avuto successo e vediamo come, all’interno di un corpo di donna formata, stia progredendo (nelle parole usate, nei movimenti) l’apprendimento del bambino che era nel suo grembo. Intorno a Bella operano altri due uomini: lo studente Max che ha avuto dal professore il compito di monitorare i progressi della ragazza e l’avvocato Duncan Wedderburn che, invaghito di Bella, le propone di fuggire con lui per un viaggio nelle capitali d’Europa. “God” lascia che Bella parta con l’avvocato: imparerà a conoscere il mondo…


Valori Educativi



Il personaggio di Bella porta avanti l’immagine di una umanità che vive di sole sensazioni, non si pone in relazione con il prossimo e con il resto del mondo e non matura un valore sul senso del nostro esistere

Pubblico

Diseducativo

Scene raccapriccianti di interventi chirurgici, numerose scene di amplessi sessuali, giovani ragazzi vendono inviati ad assistere a un amplesso all’interno di un bordello. Tematiche eticamente fuorvianti

Giudizio Artistico



Eccezionale prestazione di Emma Stone nella parte di Bella. Molto bravo Yorgos Lanthimos nel ricostruire suggestive ambientazioni. Quattro Oscar 2024: miglior attrice, miglior scenografia, migliori costumi, miglior trucco

Cast & Crew

Our Review

Il regista greco Yorgos Lanthimos (La favorita) non è certo l’unico ad aver ipotizzato esseri umani atipici o a essersi posto sulla linea sottile che separa la vita dalla morte. Basterebbe ricordare Edward mani di forbice (1990) di Tim Burton, un uomo che aveva delle lame al posto delle dita o La sposa cadavere (2005), sempre di Tim Burton: quella donna in abito da sposa che anche da morta sognava ancora di impalmare il suo amore. Il messaggio di Tim era chiaro: il mondo reverse è più buono e pulito rispetto a quello reale, dove le convenzioni sociali, le invidie e le rivalità soffocano gli impulsi più vitali ma c’è sempre qualcuno che offre più di quanto abbia ricevuto, per il bene di tutti.

In questo Pevere creature! ci troviamo di fronte a paradigmi diversi. Uno scienziato che ha il volto deturpato dagli esperimenti che il padre, anch’egli un freddo sperimentatore, ha operato su di lui, genera (il suo pseudonimo è God) un ibrido: il cervello di un feto che deve crescere dentro un corpo di donna. La scoperta più vistosa da parte di Bella è la presenza, nel proprio corpo, delle pulsioni sessuali, delle quali lei è bramosa di saziarsi, né trova altri argomenti altrettanto interessanti con cui intrattenersi con gli ospiti occasionali che incontra nel suo viaggio con l’avvocato.

È a questo punto che sorgono delle domande nello spettatore. Il comportamento di Bella esprime una forma di femminismo, la libertà di esprimere pienamente la propria sessualità? È un periodo di maturazione della sua persona che la porterà a conoscere l’amore pieno, sviluppato nel corpo e nell’anima? Le risposte non possono che essere negative. Bella continuerà a cercare quella piacevole sensazione (facendo quindi felici molti uomini e non solo) ma resterà chiusa in sé stessa. Anche quando le viene spiegato che agli uomini che frequentano il bordello dove lavora, piace un po’ di sadismo, cioè farla soffrire, lei si adeguerà facilmente, con buona pace del suo presunto spirito femminista. Scopriamo forse che lei ha un’anima quando vediamo che piange alla notizia che tanti bambini muoiono nelle miniere? Avere un’anima vuol dire disporre di un circuito virtuoso fra ciò che percepiamo del mondo, la decisione di cosa è giusto fare e la trasformazione progressiva del nostro io interiore.

Bella invece percepisce tutto epidermicamente, senza che resti in lei una traccia coerente. Se si commuove di fronte ai bambini delle miniere, non si commuove al vedere dei ragazzi che sono stati convocati nella stanza del bordello dove lei “opera” perché “imparino” nel vedere le sue prestazioni sessuali.

Alla fine, l’unica persona che ci appare umana, paradossalmente, è l’avvocato Duncan. Ha tantissimi difetti: è un lussurioso, gioca d’azzardo, le piace la bella vita ma ha un cuore che pulsa: è cosciente delle sue fragilità e alla fine è sinceramente innamorato di Bella e non riesce a vivere senza di lei.

Bella invece è disumana, è una donna macchina. Il fatto che con il tempo si dedichi agli studi (ama leggere Spencer e diventa chirurgo anche lei) sta solo a indicare che anche lei, come lo è stato il suo padre/creatore God, si divertirà a manipolare esseri umani e non.

A Emma Stone è andato, meritatamenmte, l’Oscar 2024 come miglior attrice protagonista

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Paese  USA IRLANDA UK Ungheria
Giudizio Artistico 8
Pubblico
Tipologia
Titolo Originale Poor Things
Tematiche-dettaglio
Be the first to review “POVERE CREATURE!”

Your email address will not be published. Required fields are marked *

There are no reviews yet.