PER TUTTA LA VITA

202198 min14+   Amore coniugale

Un dramedy tutto italiano, con un cast di alto livello e ambientato nella suggestiva Trastevere che mette a tema una domanda: “Se avessi la possibilità, ti risposeresti?”. Alla domanda iniziale seguono molti altri interrogativi non facili da gestire. Disponibile su Netflix.

 

Quattro coppie romane si ritrovano, dopo 9 anni di matrimonio, con le rispettive nozze – celebrate nella cappella romana di san Cosimo – annullate perché il sacerdote che li aveva officiati era un impostore.

La curia decide, allora, entro un mese, di celebrare un rito cumulativo che regolarizzi le disgraziate coppie e rimediare all’inaspettato dramma. Davanti alla possibilità di “ricelebrare” il proprio matrimonio non tutti si trovano concordi accarezzando la possibilità di non ripetere un gesto che, probabilmente, non era stato vissuto nel pieno della consapevolezza e delle sue conseguenze. Tra tutte le coppie, ci sono le storie parallele di quattro coppie (due solo si conoscono e frequentano) che si incrociano in diversi momenti del film senza mai sfiorarsi…


Valori Educativi



Il perdono per salvare il proprio matrimonio. La forza di accettare l’altro nonostante l’immaturità. Un prodotto cinematografico quasi del tutto child-free e, nel vederlo, potremmo anche dire no-family considerato che – lo si capisce da più dialoghi nel film – a vincere su tutto è sempre il concetto di coppia (che troppe volte scoppia) e non di famiglia

Pubblico

14+

Scurrilità. Una relazione extraconiugale tra persone sposate. Accenni di scene sensuali. Amicizia tradita. Nudità parziali. Uso di contraccettivi. Si viola la proprietà privata per fare un bagno in piscina

Giudizio Artistico



Cast d’attori di tutto rispetto che provano, in una sceneggiatura che gioca all’incastro fra storie tra loro separate trasmettendo, troppo negativmanete, le ambiguità dei rapporti coniugali

Cast & Crew

Our Review

Per tutta la vita

Per tutta la vita è un dramma tutto trasteverino che, grazie alla scenografia del famoso quartiere romano (all’interno del quale sembra essere ingabbiato il film ad eccezione di un paio di scappatelle extra scenografia) che lascia un po’ troppo l’amaro in bocca. Comunica (inconsapevolmente, si spera) un’idea troppo negativa del matrimonio in cui la grazia del sacramento (si parla di matrimonio cattolico) che unisce gli sposi sembra essere un’invenzione per prendere in giro i più creduloni.

Il film, comunque, qualche domanda ce la fa porre. Prima fra tutte: possibile che l’unica coppia ad aver messo al mondo un figlio in nove anni di matrimonio sia quella divorziata?… per poi scoprire che il figlio – almeno così si intuirà cammin facendo – sembra esser stato un “incidente di percorso” esitato in quello che si definirebbe un matrimonio “riparatore”.

Come primo dato di fatto c’è un prodotto cinematografico quasi del tutto child-free e, nel vederlo, potremmo anche dire no-family considerato che – lo si capisce da più dialoghi nel film – a vincere su tutto è sempre il concetto di coppia (che troppe volte scoppia) e non di famiglia.

Probabilmente nel film si cerca di compensare la visione fin troppo negativa con la presenza dell’unica coriacea coppia capace di resistere alla maledizione del tempo: i genitori di Andrea (interpretato da Filippo Nigro, uno degli otto protagonisti principali), che però sono contrapposti (in una sceneggiatura che non vuol dare mai spazio alla possibilità anche solo illusoria di una vera famiglia) alla cinica e sprezzante Angela (Pamela Villoresi), donna solitaria e disinibita, madre di Paola (Claudia Pandolfi) in grado di avere solo parole denigratorie verso il matrimonio e il suo profondo significato religioso.

Un dramedy che porta sullo schermo una realtà borghese di coppie italiane: personaggi con lavori ben pagati, auto non da poco e che non sembrano poter avere i problemi delle vere famiglie, per l’appunto (eccezion fatta per quella divorziata). Se l’intento era quello di far riflettere sulla nullità di un matrimonio (in questo caso non si dichiarano nulli i matrimoni, ma solo si constata che non sono mai stati celebrati…), l’unica consapevolezza che sembra cristallizzare è che, tutto sommato, sposati o no, cambia poco.

Per tutta la vita

A questo si aggiunga, poi, che dando per vera (così dovrebbe essere nella realtà!) la presenza di una certa dose di maturità, sembra che qui i personaggi non ne scarseggino. Chissà perché, oltre alla sopracitata coppia anziana (tenera e tenace), a proposito di maturità, ci viene in mente il piccolo Giulio (che fa discorsi da adulto, con l’eterno adolescente padre: lo spinge a violare la proprietà altrui…). A questi si aggiungerà, però, qualcun altro capace di avere abbastanza fegato da offrire un immeritato perdono o di tornare sui propri passi pur di salvare il salvabile…

Non corriamo il rischio di spoilerare nel dire che delle quattro coppie protagoniste sono due quelle che, al termine del film, sembrano esser capaci di resistere a quanto cerca di frantumare il legame matrimoniale. Guarda caso è lo stesso 50 % della media nazionale di matrimoni salvati (o distrutti, se vogliamo adottare la visione del bicchiere mezzo vuoto) relativamente ai divorzi.

Il film offre un finale tutto sommato aperto ma alquanto amaro e, nel suo scorrere mette in rilievo altre tematiche oltre alla scarsità di figli (desiderati ma considerati più un impegno massacrante che un dono): si parla del conflitto maternità-lavoro, del problema degli alimenti da versare a seguito di un divorzio e degli eterni immaturi che credono di dover continuamente cercare conferma della loro assenza di virilità nel comportarsi da eterni adolescenti.

Autore: Enzo Vitale

Details of Movie

Paese ITALIA
Pubblico
Tematiche-dettaglio
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