L’ISOLA DEI SORDOBIMBI

200980 minTutti  

Nella campagna modenese sorge Santa Croce, un'antica villa dove le suore delle Figlie della Provvidenza accolgono bambini non udenti a partire dai tre anni per imparare a parlare correttamente e a crescere in umanità tutti insieme. Il documentario racconta la loro vita nell’arco di un anno scolastico

Il  documentario ci mostra un anno scolastico passato in una scuola per non udenti gestito da una comunità di suore. Con la sola forza delle immagini, il regista ci fa condividere la  bellezza delle loro conquiste giornaliere, nella comunicazione e nella convivenza  


Valori Educativi



Anche se il documentario è incentrato sui bambini ospiti della ”isola”, si percepisce il lavoro tenace, sereno e costante delle insegnanti

Pubblico

Tutti

Giudizio Artistico



Il documentario racconta con la sola forza delle immagini, attraverso tanti primi piani di bambini, la bellezza del crescere tutti insieme imparando a comunicare

Cast & Crew

Our Review

L’isola dei sordobimbi non è un’invenzione narrativa, è una realtà: si tratta della scuola di Santa Croce a Modena gestita dalle suore delle Figlie della Provvidenza, che accoglie bambini non udenti dalla scuola d’infanzia alle primarie.

L’isola dei sordobimbi è un’isola. E’ necessario infatti che i bambini che hanno questa particolarità, già dai 3 anni ricevano una formazione specifica per imparare non solo ad esprimersi con i gesti, ma a leggere le labbra e a parlare correttamente per comprendere gli altri e per farsi comprendere. Ciò comporta per molti di loro vivere nel pensionato della scuola e vedere solo di tanto in tanto i loro genitori.

Sono quindi dei bimbi e delle bimbe come tanti altri ma invitati da subito a una sfida: un impegno straordinario per essere ordinari, per inserirsi dopo pochi anni nella realtà che sta fuori dell’isola con un buon bagaglio tecnico che consenta loro di comunicare e per imparare a convivere in quel piccolo mondo così particolare, fatto di soli bambini, ma   anticipo di quello vero,

Nel documentario di Stefano Cattini ci sono molte sequenze dedicate a mostrare i ragazzi che pazientemente, giorno per giorno, si impegnano a  pronunciare correttamente le parole ma non sono le tecniche di apprendimento che costituiscono l’interesse principale del racconto; sono importanti anche i momenti dove i bambini, anche senza insegnanti, imparano a vivere insieme, ad aiutarsi fra loro ma anche a confrontarsi e a litigare.  Non mancano neanche le occasioni per sorprendersi del mondo esterno, sia esso un museo d’arte,  l’esibizione di un circo equestre o il partecipare a una recita assieme ad altri bambini non dell’isola.

Il regista ha fatto alcune scelte precise che alla fine sono risultate vincenti: nessun commento fuori campo, né alcuna intervista ma primi e

 primissimi piani di bambini che ripetono quello che l’insegnante dice loro, che si indispettiscono quando si sentono stanchi (ma l’insegnante fuori campo non molla e insiste con dolcezza),  bimbi che litigano fra loro per stare ai primi posti per vedere un film o la bimba affettuosa che invita il ragazzo più piccolo e pigro ad alzarsi la mattina.

La tematica religiosa è rappresentata con discrezione, nelle preghiere e canti in comune nella cappella o nella preparazione  del presepio e degli addobbi natalizi.

Il film più prossimo a questo documentario è “Essere ed avere” del 2002 di Nicolas Philibert: anche in quel caso ci veniva presentata un’isola: una multiclasse elementare sperduta fra i monti dell’Alvernia, e nuovamente il tema dominante era apprendere le basi della comunicazione (l’essere e l’avere del titolo non hanno nessun riferimento filosofico ma sono semplicemente i primi mattoni  del linguaggio), quindi della convivenza.

Entrambi i film attingono alla ricchezza inesauribile degli sguardi dei bambini, dello stupore delle loro scoperte e delle delusioni per un’attenzione mancata; ma se il secondo si concentra anche sull’insegnante (a tre quarti del film viene inserita una sua intervista), nella nostra isola le istitutrici, per la maggior parte suore, hanno una presenza più discreta: di loro a volte si vedono solo le mani, a volte se ne sente solo la voce.

Appare allo spettatore, più che di una scelta stilistica, una scelta di umiltà che però non è certo una assenza. Con questa presenza discreta ma costante e tenace possiamo cogliere il valore di un lavoro ben fatto, un lavoro fatto alla presenza di Dio.

Il DVD è ordinabile richiedendolo tramite il sito:

http://www.isoladeisordobimbi.it/

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Titolo Originale L'isola dei sordobimbi
Paese ITALIA
Etichetta
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