MARE FUORI (Enzo Vitale)
Il serial Mare fuori , che racconta storie di amicizia, amore, nuove scelte di vita da parte di ragazzi e ragazze reclusi in un Istituto Penale Minorile di Napoli, sembra proprio stia diventando un fenomeno mediatico: gli ultimi sei episodi della terza stagione hanno avuto 12 milioni di visualizzazioni. Per questo abbiamo deciso di presentarvi due recensioni che hanno visto il serial con punti di vista diversi (quelli di Enzo Vitale e di Davide Amenta) nella speranza che possano diventare utili strumenti per la costruzione di un vostro giudizio. Su Raiplay
Il giovane Filippo conosce in carcere Carmine. Il primo, un pianista di successo di origine lombarde, il secondo, un bravo ragazzo appartenente ad una spietata famiglia camorristica napoletana. Filippo e Carmine hanno in comune qualcosa, un cuore grande, che li porterà ad instaurare una fortissima fraterna amicizia all’interno dell’Istituto Penale Minorile di Napoli. Attorno a loro e con loro si intrecciano le storie di Naditza, giovane e frizzante zingara, Ciro, rampollo criminale, Gemma, ragazza di buona famiglia, Edoardo, affascinante e furbo gregario camorrista, Massimo, il Comandante dell’IPM, Silvia, semplice e spudorata ragazzina, Liz, agente di PS materna e sempre disponibile, Paola, Direttrice dell’IPM… e di tanti altri. Ognuno con una storia, ognuno con un passato che li ha segnati e che decide del loro essere parte di questa grande e unica famiglia che è il carcere minorile…
Valori Educativi
Il grande impegno da parte degli operatori dell’IPM nello sforzo di redimere vite tragicamente segnate da errori e irresponsabilità. Scene di perdono, amicizia, amore. Presentazione, senza sconti, della logica criminale camorristica, fondata sulla vendetta, sul rispetto verso chi si impone con la forza e sul controllo della vita altrui. Adolescenti che subiscono la mancanza di fermezza di adulti che si mettono al loro livello.
Pubblico
16+Scene di violenza, di sesso e nudi femminili. Uso di droga in un episodio della prima stagione. Volgarità nel linguaggio tra educatori e ragazzi. Rai Play se la cava con un: ”si consiglia la visione ai minori accompagnati” ma almeno ha fatto un piccolo progresso rispetto a precedenti serial dove non metteva alcuna indicazione.
Giudizio Artistico
Interpreti e regia sono da applauso. Non vi è dubbio che la fotografia della serie tv sia ottima come degne di note le musiche, particolarmente toccanti: non lasciano indifferenti. La Rai si è aggiudicata un prodotto d’eccellenza. Un neo sta nei sottotitoli non sempre del tutto fedeli al parlato spesso in dialetto partenopeo.
Cast & Crew
Carolina Crescentini
Carmine Recano
Valentina Romani
Nicolas Maupas
Massimiliano Caiazzo
Unknown
Carmine Elia
Our Review
Si sta già iniziando a parlare della quarta stagione, attesa, mentre la terza è stata letteralmente divorata dagli appassionati su Raiplay: parliamo della fiction Mare Fuori che ha avuto un meritato successo di pubblico. Meritato per le musiche, la sceneggiatura, la tecnica, la regia, la fotografia e, perché no, la bravura dei protagonisti.
Ma a noi interessa provare a mettere a fuoco qualche altro elemento da non sottovalutare.
Troppa bellezza potrebbe, secondo il nostro punto di vista, far passare messaggi non sempre positivi se ci si dimentica di un fatto importante: non tutti coloro che osservano sono capaci di schermarsi grazie ad una matura coscienza critica.
Non vi è dubbio che non manchino nella fiction spunti positivi: amicizia, perdono, impegno… Ma, siccome le storie di adolescenti (perché soprattutto di questi si parla) sono viste dai coetanei, la nostra attenzione deve essere maggiore.
E allora ci chiediamo: cosa non convince in questa serie tv che, però, si fa guardare con interesse e attenzione?
Innanzitutto, si constata che ci troviamo nella scia di un’altra grande fiction di successo, anche ambientata a Napoli: Gomorra, una delle più famose degli ultimi anni. Qui la città è la stessa, ma il contesto è diverso. La bellezza della metropoli partenopea è usata bene dal regista e dalla scenografia che mette al centro la “speranza” vista in quel “mare fuori” che fa da cornice alla vita dei protagonisti.
La serie TV non manca di scene molto forti, alcune delle quali sono state anche censurate. Si pensi alle due scene di violenza subite o esercitate da parte di due dei protagonisti della terza serie: Sasà, che violenta una ragazza praticamente esce di scena, oppure alle violenze paterne subite da Viola che sono state del tutto censurate. A queste si aggiungono altre scene molto “forti” di violenza, dentro e fuori dell’IPM, sulle quali non si può soprassedere e che vanno segnalate e condannate: una fiction, per quanto possa essere strumento di comunicazione della realtà, deve comunque smussare considerato che i suoi principali fruitori sono adolescenti. E in ogni caso, scene di violenza esplicita non si possono giustificare neanche se i consumatori fossero degli adulti. Troppi i particolari e le sequenze offerte per presentare una mentalità criminale che sembra quasi imprescindibile.
Gli stereotipi presentati nella serie di successo Gomorra – che ha ottenuto come effetto nella vita reale l’emulazione dei protagonisti elevati ad idoli da imitare tra i più deboli – non si possono e non si devono assecondare. Se si segue questa scia, il rischio è quello di fare a gara a chi esagera. Si deve, invece, diminuire, abbassare l’asticella dello “scandaloso”, del sensazionale, anche solo se nel campo criminale, per non ritrovarci con un effetto valanga a chi propone sempre peggio.
L’errore fin troppo comune è quello di ridurre il fenomeno criminale della Camorra (per fare un esempio ) ad un fatto sociale impossibile da estirpare. Invece, bisogna ricordare che è anche e soprattutto un fatto culturale – perché umano! – e non solo economico, a generare questi mali sociali: è questo l’errore del guru di Gomorra (Saviano) che, come anche si legge nel testo omonimo che lo ha reso famoso, prova a spiegare la Camorra con categorie di matrice marxista (economiche). Ma la Camorra ha radici molto più profonde e storicamente fondate.
Per non parlare poi del fatto che si dà fin troppo spazio ai sentimenti che guidano le scelte dei protagonisti: sembra quasi che la ragionevolezza, anima della ricerca del bene, sia una chimera che nessun si preoccupa di dover seguire al punto che se ne denota l’assenza anche fra i personaggi che hanno un ruolo guida all’interno dello staff dell’IPM: non spoileriamo ma le scelte degli adulti, nella fiction, riflettono una non piccola immaturità.
Nessuno ci giudichi bacchettoni o incapaci di vedere la realtà ma – sia chiaro per tutti – lo sforzo nel mondo è quello di ricercare il bene e il bello da cui siamo circondati ma che è difficile da individuare. I tesori, proprio perché nascosti, abbisognano di essere cercati con forza e determinazione perché, si sa, il male affascina e attrae sempre di più, ma solo il bello e il bene, capaci di resistere all’erosione del tempo, sono in grado, in chi se ne riveste, di plasmare testimoni credibili ed eroi veri.
Autore: Enzo Vitale
Details of Movie
Giudizio Artistico | 8 |
---|---|
Paese | ITALIA |
Tematiche-dettaglio | Carcere |
Tematiche (generale) | Educazione dei Giovani |
Tipologia | Serie TV |
Mimi
Quando ho iniziato a vedere “Mare fuori” non sapevo ancora bene di cosa si trattasse poiché avevo soltanto visto il trailer, che mi ha incuriosito e che mi ha spinto a vederlo. Penso che alcune immagini avrebbero potuto evitarle, perché troppo violente. Ma credo anche, che se le hanno messe è perché, purtroppo, certe scene attirano maggiormente l’attenzione. Alcune di esse le ho saltate perché, appunto, troppo violente. Ma nel complesso a me ha dato modo di riflettere sul come ci si debba tenere lontani da certe situazioni e ambienti.
Ho apprezzato altri temi affrontati, come ad esempio: l’amicizia, l’amore, la volontà di essere diversi da dove invece si è cresciuti fin da bambini, la speranza.
Grazie all’autore Enzo Vitale perché attraverso la sua recensione ho avuto modo di carpire qualche elemento in più del film.
Quando ho iniziato a vedere “Mare fuori” non sapevo ancora bene di cosa si trattasse poiché avevo soltanto visto il trailer, che mi ha incuriosito e che mi ha spinto a vederlo. Penso che alcune immagini avrebbero potuto evitarle, perché troppo violente. Ma credo anche, che se le hanno messe è perché, purtroppo, certe scene attirano maggiormente l’attenzione. Alcune di esse le ho saltate perché, appunto, troppo violente. Ma nel complesso a me ha dato modo di riflettere sul come ci si debba tenere lontani da certe situazioni e ambienti.
Ho apprezzato altri temi affrontati, come ad esempio: l’amicizia, l’amore, la volontà di essere diversi da dove invece si è cresciuti fin da bambini, la speranza.
Grazie all’autore Enzo Vitale perché attraverso la sua recensione ho avuto modo di carpire qualche elemento in più del film.
ROSSELLA
Mare fuori è un’altra serie TV molto segutia , come Gomorra, e molto forte come tematica.. Concordo con la recensione di Enzo Vitale , quando parla dell’ ’errore di ridurre il fenomeno criminale ad un fatto sociale impossibile da estirpare. Mentre bisognerebbe dare piu importanza all’aspetto umano della serie TV.
Mare fuori è un’altra serie TV molto segutia , come Gomorra, e molto forte come tematica.. Concordo con la recensione di Enzo Vitale , quando parla dell’ ’errore di ridurre il fenomeno criminale ad un fatto sociale impossibile da estirpare. Mentre bisognerebbe dare piu importanza all’aspetto umano della serie TV.
A
Sono una ragazza di 17 anni, ho guardato la serie “mare fuori” da quando è uscita in televisione (2020) e fin da subito me ne sono appassionata.
Nonostante ciò, non nego la presenza di scene che avrebbero potuto evitare e che potrebbero essere evitate nelle seguenti stagioni: troppe scene di violenza, di nudità e di volgarità nel linguaggio e nei gesti.(io per esempio, non ce la faccio a vedere certe scene e cambio canale)
Oltre a ciò, mi sono resa conto come una serie tv come questa, la quale dovrebbe essere guardata solo dai 18 anni in sù, sia in realtà seguita da migliaia di bambini, che, non avendo la mente formata, potrebbero “prendere” come “buono” ciò che in realtà non lo è. Abbandonando i lati negativi, trasmette anche dei messaggi positivi, a volte nascosti, come per esempio l’amicizia, l’amore e la forza di volontà nel cambiare. Io penso che, se vista con cognizione, possa far riflettere molte persone.
Sono una ragazza di 17 anni, ho guardato la serie “mare fuori” da quando è uscita in televisione (2020) e fin da subito me ne sono appassionata.
Nonostante ciò, non nego la presenza di scene che avrebbero potuto evitare e che potrebbero essere evitate nelle seguenti stagioni: troppe scene di violenza, di nudità e di volgarità nel linguaggio e nei gesti.(io per esempio, non ce la faccio a vedere certe scene e cambio canale)
Oltre a ciò, mi sono resa conto come una serie tv come questa, la quale dovrebbe essere guardata solo dai 18 anni in sù, sia in realtà seguita da migliaia di bambini, che, non avendo la mente formata, potrebbero “prendere” come “buono” ciò che in realtà non lo è. Abbandonando i lati negativi, trasmette anche dei messaggi positivi, a volte nascosti, come per esempio l’amicizia, l’amore e la forza di volontà nel cambiare. Io penso che, se vista con cognizione, possa far riflettere molte persone.
Franco
“Mare Fuori”, una serie televisiva abbastanza discutibile per le scene molto forti. La recensione dell’autore Enzo Vitale, sposa perfettamente il mio pensiero. Bisogna fare attenzione a ciò che si propone, soprattutto quando si tratta di un pubblico di giovani adolescenti che potrebbero prendere per buono ciò che di buon non c’è. Anche se non mancano messaggi positivi, come l’amicizia, la voglia di riscattarsi, a prevalere sono atti di violenza, di vendetta che potrebbero creare confusione nella mente di un ragazzo giovane.
“Mare Fuori”, una serie televisiva abbastanza discutibile per le scene molto forti. La recensione dell’autore Enzo Vitale, sposa perfettamente il mio pensiero. Bisogna fare attenzione a ciò che si propone, soprattutto quando si tratta di un pubblico di giovani adolescenti che potrebbero prendere per buono ciò che di buon non c’è. Anche se non mancano messaggi positivi, come l’amicizia, la voglia di riscattarsi, a prevalere sono atti di violenza, di vendetta che potrebbero creare confusione nella mente di un ragazzo giovane.
Mariastella
La recensione di Enzo Viitale è esaustiva e riesce a presentare il film in quelle sfaccettature, se così si può dire, meno educative. Una serie ormai diventata cult ha una grossa responsabilità, quella che possa creare episodi di emulazione. Con questo non voglio dire che non bisogna parlare o mostrare ciò che è realtà nella nostra società, ma che venga messo in evidenza che rimanere attaccati alle dinamiche del passato, al desiderio di vendetta, alla difesa dell'”onore” vuol dire rimanere attaccati alle radici dell’odio, equivale a non essere liberi
e ad avere delle catene che posso essere scardinate solo dall’abbandonarsi al perdono, alle nuove possibilità di amare e a quell’Amore che è l’unica possibilità di riscatto
La recensione di Enzo Viitale è esaustiva e riesce a presentare il film in quelle sfaccettature, se così si può dire, meno educative. Una serie ormai diventata cult ha una grossa responsabilità, quella che possa creare episodi di emulazione. Con questo non voglio dire che non bisogna parlare o mostrare ciò che è realtà nella nostra società, ma che venga messo in evidenza che rimanere attaccati alle dinamiche del passato, al desiderio di vendetta, alla difesa dell'”onore” vuol dire rimanere attaccati alle radici dell’odio, equivale a non essere liberi
e ad avere delle catene che posso essere scardinate solo dall’abbandonarsi al perdono, alle nuove possibilità di amare e a quell’Amore che è l’unica possibilità di riscatto
Marco
La recensione mi piace: ho letto anche l’altra che secondo me è troppo sbilanciata sul positivo.
Questa, invece, mi sembra che tenga maggiormente conto dell’impatto sui più giovani che seguono questa serie con molto interesse.
Non sarebbe male avere qualche vostra considerazione anche su altre serie tv, molto più “volgari” e diffuse, per avere qualche criterio su come guardarle.
In effetti mi chiedo anche se, alcune di queste serie tv, anche straniere, sarebbe il caso di non vederle per niente dato che danno solo messaggi negativi e distorti su alcune tematiche particolari
La recensione mi piace: ho letto anche l’altra che secondo me è troppo sbilanciata sul positivo.
Questa, invece, mi sembra che tenga maggiormente conto dell’impatto sui più giovani che seguono questa serie con molto interesse.
Non sarebbe male avere qualche vostra considerazione anche su altre serie tv, molto più “volgari” e diffuse, per avere qualche criterio su come guardarle.
In effetti mi chiedo anche se, alcune di queste serie tv, anche straniere, sarebbe il caso di non vederle per niente dato che danno solo messaggi negativi e distorti su alcune tematiche particolari
Terry
Guardando alcune immagini pubblicitarie della fiction Mare Fuori, avevo promesso a me stessa che mai l’avrei guardato proprio per le immagini cruenti, che vi erano messe in scena.
Purtroppo non è andata così. Mi sono dovuta piegare per non lasciare che le mie figlie (decise nel vederlo) restassero da sole nella visione della suddetta fiction.
“Mare fuori” racconta le vicende di un gruppo di giovani detenuti in un carcere minorile di Napoli. Temi principali trattati sono la criminalità organizzata, vendetta, solitudine, abbandono.
Una serie televisiva, ed è chiaro a tutti, non adatta ai giovanissimi, proprio perché non ben strutturati psicologicamente e non in grado, quindi, di filtrare le informazioni. C’è il rischio che possano emulare certi comportamenti sbagliati.
Eppure, nonostante gli aspetti negativi, riesco a cogliere qualcosa di buono. Se da un lato può sembrare che prevalga il male, dall’altro c’è il bene che si contrappone. Ogni giorno la vita ci pone di fronte a continue scelte. Siamo noi che scegliamo quale strada imboccare: il bene o il male.
Ma, per molti di questi ragazzi detenuti, non è stato proprio così. Non hanno scelto la famiglia in cui nascere e crescere e pertanto si sono ritrovati costretti a condurre una vita imposta da altri. La famiglia è determinante nella formazione di un essere umano. Dal contesto familiare in cui cresci, saprai chi diventerai. Come accennavo prima, la vita è una continua scelta. E nella fiction, anche questo aspetto viene messo in rilievo. Ce lo dimostrano alcuni dei giovani detenuti. In loro c’è il desiderio, la volontà di cambiare la propria vita, di migliorare in modo radicale il percorso della propria esistenza, c’è la voglia di riscatto, la speranza di ricominciare. In quell’ambiente hanno conosciuto l’amore, cosa vuol dire essere veri amici. Tutti aspetti positivi.
Se guardiamo questa fiction con gli occhi di Cristo, allora possiamo dire che tutti, anche i peggiori, è giusto che abbiano una seconda possibilità, qualora essi la desiderino. La redenzione vale anche per coloro che hanno commesso del male. Il Signore ama tutte le sue creature, e attende a braccia aperte che essi ritornino a Lui e che si lascino salvare.
Guardando alcune immagini pubblicitarie della fiction Mare Fuori, avevo promesso a me stessa che mai l’avrei guardato proprio per le immagini cruenti, che vi erano messe in scena.
Purtroppo non è andata così. Mi sono dovuta piegare per non lasciare che le mie figlie (decise nel vederlo) restassero da sole nella visione della suddetta fiction.
“Mare fuori” racconta le vicende di un gruppo di giovani detenuti in un carcere minorile di Napoli. Temi principali trattati sono la criminalità organizzata, vendetta, solitudine, abbandono.
Una serie televisiva, ed è chiaro a tutti, non adatta ai giovanissimi, proprio perché non ben strutturati psicologicamente e non in grado, quindi, di filtrare le informazioni. C’è il rischio che possano emulare certi comportamenti sbagliati.
Eppure, nonostante gli aspetti negativi, riesco a cogliere qualcosa di buono. Se da un lato può sembrare che prevalga il male, dall’altro c’è il bene che si contrappone. Ogni giorno la vita ci pone di fronte a continue scelte. Siamo noi che scegliamo quale strada imboccare: il bene o il male.
Ma, per molti di questi ragazzi detenuti, non è stato proprio così. Non hanno scelto la famiglia in cui nascere e crescere e pertanto si sono ritrovati costretti a condurre una vita imposta da altri. La famiglia è determinante nella formazione di un essere umano. Dal contesto familiare in cui cresci, saprai chi diventerai. Come accennavo prima, la vita è una continua scelta. E nella fiction, anche questo aspetto viene messo in rilievo. Ce lo dimostrano alcuni dei giovani detenuti. In loro c’è il desiderio, la volontà di cambiare la propria vita, di migliorare in modo radicale il percorso della propria esistenza, c’è la voglia di riscatto, la speranza di ricominciare. In quell’ambiente hanno conosciuto l’amore, cosa vuol dire essere veri amici. Tutti aspetti positivi.
Se guardiamo questa fiction con gli occhi di Cristo, allora possiamo dire che tutti, anche i peggiori, è giusto che abbiano una seconda possibilità, qualora essi la desiderino. La redenzione vale anche per coloro che hanno commesso del male. Il Signore ama tutte le sue creature, e attende a braccia aperte che essi ritornino a Lui e che si lascino salvare.
Piera
Un’ottima e approfondita recensione in cui si guarda oltre la forma e oltre una esteriorità sicuramente di grande impatto che attrae il pubblico. L’autore pone l’attenzione su un importantissimo aspetto che può facilmente sfuggire guardando questa serie TV. Purtroppo la gente si sta “abituando” alla violenza, non si riesce a capire il pericolo che la visione di certi filmati può produrre soprattutto nella vita dei giovani. Le emulazioni, come ben sottolineato, sono ormai nell’ordinario e il rischio è di far passare per “normale” ciò che è da condannare.
Grazie all’autore per aver messo in luce questo lato “oscuro” assolutamente non trascurabile.
Un’ottima e approfondita recensione in cui si guarda oltre la forma e oltre una esteriorità sicuramente di grande impatto che attrae il pubblico. L’autore pone l’attenzione su un importantissimo aspetto che può facilmente sfuggire guardando questa serie TV. Purtroppo la gente si sta “abituando” alla violenza, non si riesce a capire il pericolo che la visione di certi filmati può produrre soprattutto nella vita dei giovani. Le emulazioni, come ben sottolineato, sono ormai nell’ordinario e il rischio è di far passare per “normale” ciò che è da condannare.
Grazie all’autore per aver messo in luce questo lato “oscuro” assolutamente non trascurabile.