MALEFICENT SIGNORA DEL MALE

2019118 min10+  

Sono ormai passati sei anni da quando Aurora (quindi ora ha 22 anni) si era risvegliata dal suo sonno malefico ed era stata nominata regina della brughiera quando scopriamo subito una grossa novità: Filippo chiede di sposarla e lei accetta. L’iniziativa è stata caldeggiata dal padre di Filippo, re Giovanni (solo diplomaticamente accettata anche da sua madre, la regina Ingrid), perché vede questo matrimonio come l’occasione per riconciliare finalmente i due regni. Malefica non accetta di buon grado questa notizia perché non si fida degli uomini ma poi, per amore di Aurora, accetta l’invito a pranzo al castello fatto dai prossimi consuoceri. Sono ancora vive le ferite del recente passato e nasce subito un forte contrasto fra la regina e Malefica che infuriata, decide di andarsene. Nella confusione che si viene a creare, il re Giovanni cade a terra, colpito da un maleficio. La maggiore imputata è inevitabilmente Malefica e Aurora decide di restare a palazzo, rompendo così il forte legame che si era instaurato con la matrigna…

Finalmente Filippo si decide a chiedere la mano di Aurora, che accetta. Ma Malefica non si fida degli uomini e ha ragione. Il contesto della favola originale si è ormai trasformato in un grandioso campo di battaglia


Valori Educativi



Su due popoli diversi per natura e sui quali pesa la memoria di troppi contrasti passati, c’è chi si batte, a dispetto di tutto, per una pacifica convivenza

Pubblico

10+

Qualche scena crudele e le violente battaglie (in USA: PG)

Giudizio Artistico



Di ottima qualità, come sempre, la Computer Grafica ma il contesto che ha dato origine alla famosa favola è stato trasfigurato per un’altra storia, molto più simile a Il Trono di spade

Cast & Crew

Our Review

In questo sequel, rispetto al primo Maleficent, ci sono delle conferme e delle novità.

La conferma è che gli uomini continuano a contare meno di zero. Già nel film capostipite, al principe Filippo era stata concessa una breve apparizione e con la sua aria da cascamorto non era stato neanche capace di  risvegliare Aurora con il suo bacio; ora nel nuovo film si limita a ripetere ossessivamente  che ama Aurora come se stesso ma poco di più (gli è andata ancora bene, perché in Frozen il principe azzurro era addirittura il cattivo di turno). In questa Maleficent 2 l’avversario non è più il re (che viene fatto subito addormentare per toglierlo di scena) ma la regina Ingrid (Michelle Pfeiffer), seguace della più rigida ragion di stato.

La novità è che la storia ha ben poco ormai a che fare con la favola originale: il contesto viene mantenuto (la brughiera animata da esseri fatati, il castello, sede degli umani) ma viene impiegato solo come sfondo per sviluppare una viscerale, irriducibile rivalità fra gli uomini e le creature fatate. L’interesse si sposta nello scoprire se alla fine vinceranno i fautori della pace fra i popoli e quelli che propugnano una guerra finale che elimini l’avversario. E’ molto probabile che la genesi di una tale scelta vada imputata all’influenza del successo di Il trono di spade. Un terzo del film, la parte finale, è una grandiosa battaglia intorno al castello, fra gli uomini e delle creature alate e quando vediamo una sorta di drago gigantesco che con un colpo d’ala abbatte una torre, sembra proprio di esser tornati alla sequenza finale del famoso serial TV. Anche quando vediamo la principessa Aurora che avanza sicura avendo alle spalle un gigantesco dragone, ci domandiamo se abbiamo cambiato canale.

Il precedente Maleficent aveva già abbandonato l’idea di una favola per i più piccoli come lo era stato l’originale cartone del 1959, costruendo una storia piena di livori e spirito di vendetta; ora in questa seconda puntata la dose viene rincarata (e si guadagna un PG -Parent Guided- in U.S.A.): ci sono più combattimenti, più morti ma soprattutto c’è una deliziosa piccola fata dei boschi che viene uccisa solo per sperimentare un nuovo veleno: una scena assolutamente insostenibile per i più piccoli.

Il personaggio di Malefica resta quello più riuscito, non solo per il suo look (corna, ali, zigomi sporgenti) ma per quel suo carattere ambiguo, sicuramente con una vocazione alla maternità, ma quando le vengono i cinque minuti….Questa volta  però non è più lei la protagonista, molti attori si muovono intorno a questa guerra interrazziale e la sua recitazione non è più smagliante come nel primo film. Anche il personaggio della regina Ingrid impersonato da Michelle Pfeiffer è poco interessante: molto semplicemente è una cattiva che più cattiva non si può.

In conclusione, è vero che questo sequel voleva ribadire il principio del womam power (fanno tutto le donne) ma in realtà tutto sembra impoverito per far risaltare la grandiosa battaglia finale. Ma è troppo poco

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Titolo Originale Maleficent: Mistress of Evil
Paese USA
Etichetta
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