Madame Clicquot

202490 min14+  

La storia della giovane Clicquot che, rimasta vedova, prende in mano l’azienda del marito creando uno champagne che sarà tra i più buoni della storia. Un racconto appassionante con bravi attori In sala

Agli inizi del 1800, durante il dominio napoleonico, la giovane Barbe-Nicole Ponsardin sposa Francois Clicquot. Lui grande proprietario terriero e viticoltore riesce a trasmettere a lei la sua passione e il suo spirito di sperimentazione. Così, dopo la morte, contro ogni pronostico del suocero, la giovane donna decide di prendere in mano l’azienda agricola e portarla avanti: riuscirà a farla crescere nella produzione e nella qualità dei vini e, inoltre, a portare avanti diverse sperimentazioni per ottenere uno champagne che sarà tra i più buoni della storia. In tutto questo, per poter ampliare il mercato, era necessario trovare un modo per aggirare gli embarghi stabiliti da Napoleone. Con l’aiuto del fedelissimo amico Louis, riuscirà anche in questo intento, diventando una delle imprenditrici più famose del XIX secolo ben oltre i confini europei.


Valori Educativi



Louis, dopo la morte di Francois, inizia una storia d’amore con la protagonista, che però non sfocia in un matrimonio

Pubblico

14+

Alcune scene esplicite di intimità coniugale pur senza mostrare nudità.

Giudizio Artistico



Ottime le interpretazioni dei tre protagonisti: Haley Bennett, Tom Sturridge e Sam Riley anche se la sceneggiatura non riesce a mettere in luce il loro sviluppo ma restano prigionieri di un eccesso di tipizzazione. Particolarmente efficace la fotografia

Cast & Crew

Our Review

Clicquot

Un vino, una biografia romanzata e, infine, un film: il regista Thomas Napper, infatti, ha voluto trasporre su pellicola la storia del celebre Champagne Veuve Clicquot (che tradotto letteralmente dal francese significa proprio vedova Clicquot) e di colei che l’ha inventato, Barbe-Nicole Ponsardin vedova Clicquot. Un film in costume che intreccia tra loro due filoni narrativi: la vicenda amorosa e familiare della protagonista con l’amatissimo marito Francois Clicquot e la grande impresa imprenditoriale realizzata dopo la prematura scomparsa del compagno a soli 27 anni d’età.

Il risultato finale, molto lineare e godibile, ha un po’ di luci e ombre.

Sulle interpretazioni dei tre protagonisti assolutamente nulla da dire: Haley Bennett nel ruolo di Barbe-Nicole, Tom Sturridge in quelli di Fracois e Sam Riley in quelli di Louis sono davvero convincenti. Purtroppo, però, soffrono una sceneggiatura che non riesce a mettere in luce il loro sviluppo: restano sempre una donna tutta d’un pezzo, un precursore del romanticismo (che diventerà prima dipendente da oppio, poi autolesionista per finire suicida) e un abilissimo agente di vendita con un debole per la vedova. Il racconto sembra mostrare sempre meglio quelle caratteristiche dei personaggi, senza mostrare però nessuno sviluppo o evoluzione, nonostante copra un arco temporale di diversi anni.

Il contrasto creato dall’accostamento tra il genio sregolato di Francois e quello assolutamente compito di Barbe-Nicole aiuta sicuramente ad apprezzare le performance degli attori.

È opportuno segnalare che sono presenti alcune scene esplicite di intimità coniugale pur senza mostrare nudità.

Restano in secondo piano il suocero della vedova e la sua stessa figlia: figure che fanno la loro comparsa in alcuni momenti, ma non hanno lo spazio sufficiente per poter far emergere le loro personalità e i loro ruoli in tutta questa particolare vicenda.

Clicquot

Se Caroline Charpentier come direttrice della fotografia riesce a realizzare un bellissimo contrasto tra gli interni abbastanza ingrigiti e gli esterni vividi e colorati (con bellissime vedute delle colline francesi), il punto di vista maschile della regia non passa inosservato. Nello stile narrativo, infatti, appare evidente la predilezione per i fatti più che per sensazioni e emozioni. L’impresa di inventare uno champagne prima e di riuscire a venderlo poi in molte occasioni nasconde il vissuto interiore della protagonista che si trova giovanissima prima a dover allontanare la figlia da casa per salvarla dalla sregolatezza quasi folle del marito e papà, poi il lutto per la prematura scomparsa, nonché il dover tenere testa al suocero e a quelli che vogliono acquisire i suoi beni.

Molto belle le musiche di Bryce Dessner: tanto lo stile quanto la qualità riescono a costruire un commentano adeguato la storia, dando la giusta enfasi ai momenti più significativi dell’intreccio.

Considerando un po’ tutti gli elementi si può dire che si tratta di un film biografico riuscito, ma che non convince fino in fondo: l’assenza di particolari guizzi narrativi e la ripetitività di alcuni elementi della storia rendono il tutto fin troppo lineare. Linearità che, per i pregi rilevati, salva il lungometraggio dal pericolo di risultare noioso.

Autore: Francesco Marini

Details of Movie

Etichetta
Paese  USA
Tipologia
Titolo Originale Widow Clicquot
Tematiche (generale)
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