GIRLS

30 minuti su MTV dal 10 ottobre 2012Diseducativo   Young Adult

Girls è un nuovo serial televisivo che parla di quattro ragazze ventenni di New York. Il racconto è crudo e furbamente scandaloso trasmesso  infelicemente in chiaro su MTV

La serie segue le vicende di quattro amiche, poco più che ventenni che hanno finito gli studi e cercando di dipendere il meno possibile dai genitori, vivono a New York passando da fallimenti lavorativi a relazioni sentimentali senza futuro.
Hannah dovrebbe scrivere un libro che non termina mai, non riesce a trovare un lavoro, i genitori gli hanno tagliato i fondi e più che una relazione, ha incontri occasionali con Adam.
Marnie condivide l’appartamento con Hannah, con la quale è stata in collegio. Lavora in una galleria d’arte. Ha un boyfriend, Charlie ma sono entrambi incerti sul destino della loro relazione
Shoshanna che è ancora studentessa alla New York University, passa le ore navigando sui Social Network ed ha un grosso problema: è ancora vergine
Jessa è la cugina inglese di Shoshanna; è tornata dalla Francia per abitare nell’appartamento della cugina ed è incinta. Si organizza per abortire ma all’ultimo momento scopre che si tratta di un falso allarme.


Valori Educativi



Il serial mostra la vita desolante di ragazze ventenni (probabilmente caricata ad arte), prive di sentimenti e di passioni ma baricentrate esclusivamente sul sesso

Pubblico

Diseducativo

Sequenze amorose esplicite e crude nei dettagli

Giudizio Artistico



La regista-sceneggiatrice-produttrice mostra un sicuro talento nel ricostruire i dialoghi ironici di una generazione di ventenni alla ricerca della propria autonomia

Cast & Crew

Our Review

Costituisce ormai una realtà diffusa il fatto che gli adolescenti e le adolescenti non trovino i loro riferimenti comportamentali nella scuola e spesso neanche in famiglia ma la loro fonte di ispirazione principale sia costituita dalle figure-leader del  gruppo a cui appartengono e da quanto apprendono dalla televisione e dal cinema.

Lo confessa anche Lena Dunham, regista, sceneggiatrice e protagonista della serie Girls: da adolescente la sua vita e le sue esperienze si sono rispecchiate  nei teen-drama  My so-called life e Felicity (trasmesso da Rai2 nel periodo 2002-2004). In seguito Lena, dopo il college, non ha avuto un serial a cui ispirarsi: Gossip Girl  (dal 2009 su Italia1) riproduce un mondo troppo  esclusivo ed elitario di New York mentre  Sex and the City (dal 2000 su LA7) fa riferimento a donne già in carriera nel lavoro e nell’amore. Era evidente quindi che c’era un vuoto, proprio riguardo alle ragazze nella fascia 20-25 anni e a quel momento delicato in cui  hanno finito il college, vogliono  rendersi indipendenti dalla famiglia andando a vivere da sole,magari  coabitando con altre amiche  e cercando di inserirsi nel mondo del lavoro. 
Girls cerca di ricostruire proprio questa situazione e a detta dei produttori, lo ha fatto nel modo più realistico possibile, baricentrando il racconto intorno a un quartiere di New York e un appartamento –tipo che rispetta le scelte di queste ragazze  e prendendo   gli abiti delle protagoniste  dalle boutique giovanili della zona.

Arrivati alla terza puntata, l’autrice si mostra indubbiamente  brava nella costruzione dei dialoghi, nel raccontare le storie delle quattro ragazze con tono fresco e giovanile; la comicità è costruita sull’ironia delle situazioni, a volte virate sul lunatico, sui loro complessi e debolezze.

L e ragazze parlano di lavoro, quello trovato ma soprattutto quello cercato, si preoccupano del loro look ma sicuramente il tema dominante, che occupa i loro pensieri e le loro giornate è il sesso.  Non si tratta di amore, di innamoramento ma sesso nella sua pura fisicità. Nei loro dialoghi non si parla mai di amore perché nella precarietà dei rapporti di una single society si tratta di  qualcosa di troppo impegnativo, di ormai estraneo al loro orizzonte. Non c’è neanche passione fisica nei loro incontri:  la sessualità è degradata al livello di gradevole intrattenimento, dove ognuno dei due partner ricava dall’altro ciò che vuole ricavare restando rigorosamente se stesso. 

Anche tutto ciò che gira intorno a questo tema dominante è routine,  come la cortesia  di non lasciare sola ma accompagnare in ambulatorio l’amica che deve abortire oppure  scoprire di aver contratto una malattia venerea e cercare di ritrovare tutti i partner che si sono avuti negli ultimi due anni per capire chi è il responsabile del contagio.  Nel loro appartamento in affitto le ragazze riescono anche a organizzare simpatiche cenette con degli amici; sono brave a cucinare ma  soprattutto riescono ad organizzare la sorpresa finale: una bevanda a base di oppio che faccia “sballare” tutte quante.

 Lena Dunham insiste (e le critiche americane lo confermano) nell’affermare che con questa serie ha voluto presentare  le ragazze ventenni di oggi di New York esattamente come sono nella realtà. C’è motivo di pensare invece che si tratti di un prodotto furbo, che cerca di attirare con qualcosa che potrebbe ancora risultare pruriginoso anche se questo obiettivo è sempre più difficile perché l’asticella, serial dopo serial, è posizionata ormai troppo in alto.

Ciò che è grave è il fatto che il serial sia trasmesso in chiaro su MTV, il canale degli adolescenti per antonomasia anche se viene preceduta da un autoassolutorio “Il programma è per ragazzi accompagnati dai  genitori e la trasmissione è alle 23,20

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Titolo Originale Girls
Paese USA
Etichetta
Tematiche (generale)
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