FATIMA
Basato su eventi storici: la più importante apparizione mariana del mondo riconosciuta dalla Chiesa, avvenuta a Fatima, nel Portogallo, tra il 1916 2 il 1917: prima con l’apparizione di un Angelo e poi con quella della Vergine Maria. Lì, tre bambini, conosciuti come i Pastorelli di Fatima, videro la Madre di Dio che rivelò loro un segreto, diviso in tre parti, la terza delle quali nascosta fino all’anno 2000. I tre veggenti sono Giacinta e Francesco (fratelli oggi canonizzati) e la loro cugina Lucia dos Santos (di cui è in corso il processo di beatificazione). Disponibile su Amazon Prime.
Il professor Nichols, nel 1989, fa visita, nel monastero carmelitano di Coimbra, all’oramai anziana suor Lucia don Santos, di Fatima, per rivolgergli qualche domanda sul libro che sta scrivendo sulle apparizioni. Da quelle domande suor Lucia inizia a raccontare quanto accaduto a Fatima: narra delle difficoltà vissute per l’incredulità soprattutto della madre, che tanto l’ha fatta soffrire e che tanto ha sofferto perché non si capacitava come la Vergine Santa fosse apparsa proprio a sua figlia. Da lì inizia un viaggio nella memoria che permette di presentare, a distanza di anni, i fatti che riguardano uno dei più importanti santuari mariani del mondo.
Valori Educativi
L’unione della famiglia, la formazione religiosa di una civiltà contadina che nella sua semplicità è capace di frenare la diffusione del razionalismo dilagante. La storia delle apparizioni di Fatima e del messaggio che la Vergine Maria rivelò come richiamo contro i mali morali del tempo.
Pubblico
10+Il film è adatto a tutti. La storia è un classico da proporre anche ai più piccoli dato che i protagonisti principali sono tre bambini di 7 (Giacinta), 9 (Francisco) e 10 (Lucia) anni. Potrebbero impressionare i più piccoli le scene in cui Lucia, a causa dei dubbi della mamma e del parroco, sogna il serpente alla base della statua dell’Immacolata che cerca di morderla (perché improvvisa e inaspettata) e la breve scena dell’inferno in sui si rappresenta l’ultima parte del segreto di Fatima.
Giudizio Artistico
Il film è ambientato nel Portogallo degli inizi del secolo scorso e la fotografia tende a sottolineare la realtà sociale in cui si svolge: una società che, seppur cristiana nell’animo, è di fatto condizionata dal pensiero liberale e modernista diffuso nel Portogallo del tempo. Molto fedele ai fatti raccontati nei documenti ufficiali e alla interpretazione offerta dal Magistero ecclesiale.
Cast & Crew
Stephanie Gil
Alejandra Howord
Jorge Lamelas
Joaquim De Almeida
Joana Ribeiro
Recensore
Enzo Vitale
Regia
Marco Pontecorvo
Our Review
Il limite e allo stesso tempo la bellezza del film si trovano nello stesso elemento: la fedeltà dei fatti raccontati a Fatima sia nei documenti ufficiali (che sono costituiti dagli scritti di Suor Lucia: sei memorie e diversi altri testi da lei redatti nei 90 anni della sua vita) sia nella interpretazione che il Magistero ecclesiale ha dato dei particolari che hanno solleticato la fantasia dei credenti in merito alla terza parte del segreto di Fatima (rivelata soltanto il 13 maggio del 2000 dall’allora Papa Giovanni Paolo II e accompagnata da una interpretazione teologica ufficiale dell’allora Cardinale Ratzinger, in seguito, Papa Benedetto XVI).
La volontà del regista e dello scenografo di tener fede ai fatti è confermata dalla data e dal luogo che appaiono sullo schermo all’inizio: Coimbra 1989.
Coimbra è il luogo dove ha trascorso la maggior parte dei suoi anni l’unica veggente rimasta in vita, suor Lucia don Santos. È a lei che il professor Nichols rivolge alcune domande, poche a dire il vero, che sembrano più una scusa per lanciare il racconto. Un racconto che, per l’appunto, tiene conto dei testi ufficiali: questo lo si evince in modo chiaro in occasione della visione dell’inferno e da come sono mostrati i fatti criminali a loro rivelati riguardanti le persecuzioni contro la Chiesa.
Il film mostra i piccoli veggenti per come erano – contrariamente a quello che è un pensiero comune – pieni di vita e vitalità: tra questi spicca, per come è vero, la più piccola Giacinta. Ogni occasione per loro era buona per giocare, festeggiare, ballare, senza con ciò inficiare la loro apertura al soprannaturale essendo cresciuti in un ambiente profondamente cristiano, di fede e preghiera: più volte nel film ci si rende conto che proprio la mamma di Lucia, seppur incredula perché incapace di accettare che la Vergine Santa potesse essere apparsa a sua figlia, si ferma a leggere ai suoi di casi brani del Vangelo e fatti di santi.
È la vita cristiana che scandisce la loro quotidianità e ci appare doveroso segnalare come la scenografia, pur non risparmiando i particolari dell’incredulità della mamma e di altri sulle apparizioni, allo stesso tempo non trascura di mostrare come, quelle famiglie, vivessero l’attenzione verso i poveri che, bussando alla porta di casa, non si allontanavano mai a mani vuote.
Ed è nella normalissima quotidianità che esplode l’avvento del soprannaturale: l’apparizione della Bella Signora vestita di bianco che, a mezzogiorno, del 13 maggio 1917, appare ai tre bambini.
Per la sua fedeltà ai fatti, il film non è particolarmente brillante nella scenografia anche se lento nel racconto. Chi ha la possibilità di avere tra le mani le Memorie di Lucia e gli altri suoi scritti potrà rendersi conto della precisione di quanto riportato: probabilmente anche perché, come si legge nei titoli di coda, lo stesso Santuario di Fatima ha avuto un ruolo importante nella realizzazione del progetto. Si è così evitato il rischio, presentatosi in altri analoghi film, di raccontare la stessa storia, in maniera romanzata, servendosi di una vicenda che facesse da sottofondo per la narrazione.
Fatima di Marco Pontecorvo è molto fedele ai fatti e non si perde in elementi che avrebbero potuto condizionare una sceneggiatura che, invece, appare essenziale e diretta.
La stessa scena della prima apparizione mostra un elemento ai più sconosciuto: la diversità di ricezione delle apparizioni ai tre bambini.
Solo Lucia vedeva, sentiva e parlava con la Bianca Signora; Giacinta la vedeva e sentiva ma mai le ha parlato (tranne sul finire della vita quando la Vergine Santa le apparve facendole compagnia mentre era ospitata in un monastero a Lisbona in prossimità della morte); Francisco, invece, inizialmente non vedeva la Signora: solo in seguito, pian piano si svelò anche a lui senza che ne sentì mai la voce (erano le altre due bimbe a raccontargli quanto veniva loro riferito).
«Perché la Madre di Dio dovrebbe scegliere te tra tanta gente? Che hai di così speciale?» chiede la mamma di Lucia dopo che la piccola Giacinta ha rivelato quello che doveva restare segreto. Il racconto familiare ruota attorno a questo dubbio. In effetti chi non si sarebbe posto questa domanda? Il buon senso, però, in alcuni casi può diventare un limite davanti ai piani della Provvidenza divina che segue percorsi impensabili. E da lì inizia anche il calvario dei piccoli per l’incredulità di chi li circonda. Ma anche in questo e su questo si basa il riconoscimento della santità di questi bambini: Francisco e Giacinta sono stati i primi bambini beatificati non martiri della storia della Chiesa, il 13 maggio 2000, da san Giovanni Paolo II e poi canonizzati da Papa Francesco il 13 maggio 2017, a cento anni esatti dalla prima apparizione.
Nelle apparizioni di Fatima una figura importante è quello del sindaco, Arthur de Oliverira Santos, convinto repubblicano, prefetto del comune di Ourém, a cui appartiene il piccolo borgo di Fatima. Sin dall’inizio si mostra estremamente ostile al punto da arrivare a minacciare i piccoli e a trattenerli in prigione in occasione dell’apparizione di agosto (che, a causa dell’assenza dei Pastorelli, avvenne il 19 agosto invece che il giorno 13) che però, nel film, non è raccontata.
Anche altri elementi tipici delle apparizioni di Fatima non sono raccontati ma questo lo si comprende perché è chiara l’intenzione del regista e dello scenografo di non eccedere ma limitarsi ai fatti più importanti, quasi un invito ad approfondire.
Nel suo piccolo, i fatti di Fatima così come presentati nel film, sono un’eco delle scene evangeliche in cui Cristo era attorniato da migliaia di persone: questo lo si vede sin dalla seconda apparizione. A Fatima, a tal proposito, abbiamo una testimonianza eccezionale che fu data, in occasione dell’ultima apparizione a cui parteciparono più di settantamila persone, da parte di un giornalista ateo andato per smascherare quella che riteneva essere una truffa mentre ci fu una esplosione del soprannaturale con il famoso miracolo del sole.
L’importanza di Fatima per la fede dei cristiani sta nelle parole che Giovanni Paolo II, un anno dopo il suo attentato pronunciò proprio nel luogo della prima apparizione, il 13 Maggio 1982: «Se la Chiesa ha accolto il messaggio di Fatima è soprattutto perché esso contiene una verità e una chiamata, che nel loro fondamentale contenuto sono la verità e la chiamata del Vangelo stesso».
Certamente la paura degli scettici e degli atei razionalisti era, in qualche modo fondata, perché, alla domanda di Adelina, la moglie del sindaco «Ma che danno potrebbero mai fare tre bambini?» la risposta non era nei termini e nei modi che il sindaco temeva, ma nella capacità di rendere un borgo sperduto come Fatima una delle mete più importanti del mondo per la cristianità. Non per questioni economiche o politiche, ma perché il soprannaturale fattosi presente – potremmo dire quasi impostosi – per il tramite di tre piccoli bambini, ha ottenuto e ancora ottiene, la conversione di milioni di persone che si recano in quel luogo da ogni parte del mondo.
Per coloro che desiderano conoscere il messaggio di Fatima e i fatti accaduti in quel luogo riteniamo questo film un ottimo canale per avere un’idea corretta dei fatti e dei personaggi.
Fatima, con il suo messaggio, è anche il luogo in cui diventa chiaro che lo scontro tra fede e ragione c’è solo per coloro che non credono mentre, per chi crede, camminano insieme. Ed anche per questo e in quest’ottica che va compresa la frase di Albert Einstein che chiude il film: «Ci sono due modi di vivere la propria vita. Uno come se niente fosse un miracolo. L’altro come se tutto fosse un miracolo». Parole che confermano la libertà di credere o non credere che ogni uomo ha.
Autore: Enzo Vitale
Details of Movie
Etichetta | FamilyOro |
---|---|
Paese | USA Portogallo |
Pubblico | 10+ |
Tematiche (generale) | Ispirazione Cristiana |
Tematiche-dettaglio | Storie Laiche |
Titolo Originale | Fatima |
Mary
Fatima❤️ .
Spero a breve di poter calpestare quei luoghi in cui i tre pastorelli hanno avuto l’apparizione della Madonna.
Un luogo di profonda Spiritualità. Ottima la recensione dell’autore che descrive in modo dettagliato e minuzioso il contenuto del film. Un vero e proprio invito a vederlo.
Fatima❤️ .
Spero a breve di poter calpestare quei luoghi in cui i tre pastorelli hanno avuto l’apparizione della Madonna.
Un luogo di profonda Spiritualità. Ottima la recensione dell’autore che descrive in modo dettagliato e minuzioso il contenuto del film. Un vero e proprio invito a vederlo.
Gegé
Il messaggio di Fatima è attualissimo, le parole della Madonna sono rivolte fortemente all’uomo di oggi, sempre più confuso e in balia di un mondo che vuole stravolgere la Verità. Un film quindi senz’altro da vedere.
Una recensione eccellente che pone in evidenza la storia e il messaggio di Fatima, ma che sottolinea anche particolari aspetti spirituali che ne emergono. Mi piace a questo proposito condividere un pensiero di S. Tommaso d’Aquino: «Per chi ha fede, nessuna spiegazione è necessaria. Per chi non ha fede, nessuna spiegazione è possibile». In colui che non crede la ragione cozzerà sempre con la fede, non gli basterà mai alcuna prova. In colui che crede, invece, la ragione sarà una compagna di cammino che lo aiuterà ad entrare sempre più profondamente nel mistero stesso della fede. Fede e ragione vanno dunque “a braccetto”. L’uomo creato libero da Dio, ha la facoltà di scegliere: lasciarsi illuminare dalla fede, e dunque credere, oppure rimanere del buio di una ragione che priva di fede, non arriverà mai a comprendere e a vedere il miracolo dell’esistenza e di tutto ciò che Dio dona incessantemente all’uomo.
Grazie all’autore per i tanti spunti di riflessione!
Il messaggio di Fatima è attualissimo, le parole della Madonna sono rivolte fortemente all’uomo di oggi, sempre più confuso e in balia di un mondo che vuole stravolgere la Verità. Un film quindi senz’altro da vedere.
Una recensione eccellente che pone in evidenza la storia e il messaggio di Fatima, ma che sottolinea anche particolari aspetti spirituali che ne emergono. Mi piace a questo proposito condividere un pensiero di S. Tommaso d’Aquino: «Per chi ha fede, nessuna spiegazione è necessaria. Per chi non ha fede, nessuna spiegazione è possibile». In colui che non crede la ragione cozzerà sempre con la fede, non gli basterà mai alcuna prova. In colui che crede, invece, la ragione sarà una compagna di cammino che lo aiuterà ad entrare sempre più profondamente nel mistero stesso della fede. Fede e ragione vanno dunque “a braccetto”. L’uomo creato libero da Dio, ha la facoltà di scegliere: lasciarsi illuminare dalla fede, e dunque credere, oppure rimanere del buio di una ragione che priva di fede, non arriverà mai a comprendere e a vedere il miracolo dell’esistenza e di tutto ciò che Dio dona incessantemente all’uomo.
Grazie all’autore per i tanti spunti di riflessione!
William
Dissento totalmente dall’ultimo paragrafo della recensione di Enzo Vitale. Che senso ha dire che fede e ragione camminano insieme “PER CHI CREDE”?? Gesù arriva a dire che se non si vuole credere in Lui, si creda almeno per le Sue opere! Quell’affermazione è una chiara tautologia: chi crede ha motivi per credere!!?? Ma i fondamenti razionali della fede cattolica la precedono! Anche la frase di Einstein è ambigua: se tutto fosse miracolo, questa parola non avrebbe senso. Infine, attenzione alla libertà di non credere in Dio Creatore: San Paolo afferma che gli atei sono inescusabili, sempre.
Dissento totalmente dall’ultimo paragrafo della recensione di Enzo Vitale. Che senso ha dire che fede e ragione camminano insieme “PER CHI CREDE”?? Gesù arriva a dire che se non si vuole credere in Lui, si creda almeno per le Sue opere! Quell’affermazione è una chiara tautologia: chi crede ha motivi per credere!!?? Ma i fondamenti razionali della fede cattolica la precedono! Anche la frase di Einstein è ambigua: se tutto fosse miracolo, questa parola non avrebbe senso. Infine, attenzione alla libertà di non credere in Dio Creatore: San Paolo afferma che gli atei sono inescusabili, sempre.
Piera
Sono legata a Fatima in modo speciale, ne conosco la storia, il messaggio, la spiritualità per cui non posso che apprezzare il contenuto della recensione, l’esposizione particolareggiata e attenta dell’autore che ringrazio per avermi dato lo spunto per accostarmi alla visione di questo film che non conoscevo. Un modo per approfondire sempre più la mia conoscenza riguardo alle apparizioni della Madonna ai tre pastorelli.
Sono legata a Fatima in modo speciale, ne conosco la storia, il messaggio, la spiritualità per cui non posso che apprezzare il contenuto della recensione, l’esposizione particolareggiata e attenta dell’autore che ringrazio per avermi dato lo spunto per accostarmi alla visione di questo film che non conoscevo. Un modo per approfondire sempre più la mia conoscenza riguardo alle apparizioni della Madonna ai tre pastorelli.