AIR – LA STORIA DEL GRANDE SALTO
La Nike è una modesta società di scarpe sportive. Sonny, il loro esperto nel settore del basket, vorrebbe ingaggiare Michael Jordan come testimonial ma quel promettente diciottenne è conteso da altre società più grosse. Ma Sonny ha una visione rivoluzionaria e anche la madre di Michael si muove sulla stessa direzione. Avranno successo. Un' ottima fotografia del consumismo moderno, dei simboli e dei miti contemporanei della cultura di massa. Su Prime Video
Nel 1984, negli Stati Uniti, il basket sta soppiantando il football in termini di popolarità grazie alle gesta di Magic Jonson e Larry Bird. Le principali aziende di scarpe sportive di quel tempo sono la Converse e la tedesca Adidas. La Nike è ferma al 17% del mercato. Avere come testimonial un noto campione di basket diventa la partita cruciale che le tre aziende debbono giocare ma la Nike può mettere sul tavolo solo 250.000 dollari. Sonny Vaccaro è stato assunto da Phil Knight, l’AD della Nike, come esperto nel settore del basket e per lui la soluzione è chiara: puntare tutto su un unico giocatore, un astro nascente: Michael Jordan. Si tratterebbe, secondo il suo piano, di creare una scarpa fatta soltanto per lui: legarla in profondità all’identità del giocatore. Phil non è d’accordo: puntare tutto su di un giocatore sarebbe troppo rischioso. Sonny non si dà per vinto. Senza avvisare l’agente di Jordan, va direttamente ad incontrare, senza preavviso, i genitori del ragazzo. Ha un colloquio con la madre Deloris che sta per incontrare, con suo marito e il figlio, i manager della Converse e dell’Adidas per conoscere le loro migliori offerte. Sonny, in questo primo faccia a faccia, riesce almeno a ottenere l’impegno che la famiglia Jordan valuterà anche l’offerta della Nike…
Valori Educativi
Lo spirito di squadra risulta vincente nel lavoro come nello sport. Una madre contribuisce al successo di suo figlio
Pubblico
10+Attribuiamo 10+ solo per il linguaggio spesso scurrile
Giudizio Artistico
Ottima sceneggiatura, attori tutti nella parte. C’è la tendenza, fin troppo manifesta, tramite frasi preconfezionate, a sviluppare una teoria sul valore dell’iniziativa del singolo contro ogni conformismo e ogni regola.
Cast & Crew
Matt Damon
Ben Affleck
Jason Bateman
Marlon Wayans
Chris Messina
Chris Tucker
Viola Davis
Our Review
Sonny ha inserito una videocassetta nel registratore e sta guardando e riguardando una breve sequenza nella quale si vede Michael Jordan che fa canestro. Lui è libero nell’angolo, fuori dalla mischia. Gli altri si contendono la palla, poi il passaggio a lui. Con calma si concentra: è alquanto lontano dal canestro ma tira e fa punto. Sonny ha la sua interpretazione di quel semplice episodio: un ragazzo di diciotto anni è stato scelto dal suo allenatore perché ha visto in lui quello che anche lui vede: una grande promessa del basket.
La storia raccontata si snoda in una serie ininterrotta di dialoghi spesso concitati, di Sonny con il direttore marketing Bob Strasser, con l’amministratore delegato Phil Knight e furiose litigate con l’agente di Michael Jordan, David Falk, sempre per conseguire un unico obiettivo: realizzare quell’intuizione su cui Sonny ha deciso di puntare tutto se stesso: la sua carriera, la sua credibilità. E’ necessario, prima di proseguire, fare una premessa: si parla di basket ma non vediamo lo sviluppo di nessuna partita; si parla di Michael Jordan ma lui è visto solo di spalle e non si vede mai il suo volto. Più che giusto: in questo film si parla di miti, di sport non per quello che sono ma per l’impatto che hanno sull’immaginario collettivo. Stiamo assistendo a una vittoria clamorosa della strategia marketing di un’azienda. Quindi quasi un documentario “aziendale” e pertanto noioso? Ad alcuni potrebbe fare questa impressione. Dove sono lui e lei e la loro romantica storia d’amore? Dov’è quel generoso gesto che compie il protagonista alla fine del film e che fa sempre commuovere gli spettatori? Niente di tutto questo: è la storia di un successo aziendale che ha fatto si che la Nike sia diventata la Nike che ora conosciamo e la Converse si sia ridotta a un’azienda di nicchia.
Ma il film affascina e coinvolge ugualmente: tutti i personaggi sono ben tratteggiati, sembra quasi che non ci sia un protagonista dominante anche se è Sonny a guidare lo sviluppo del racconto. Emerge molto chiaramente un mito molto americano ma condivisibile da tutti: ciò che conta è l’iniziativa personale, l’intraprendenza del singolo, la sua voglia di rischiare, di infrangere le regole, come viene ripetuto più volte ma occorre anche una squadra che si muova in piena sinergia e costituisca un organismo vivente che si mostri unito e compatto. Il parallelo squadra sportiva/azienda emerge con evidenza in questo film: in entrambe le situazioni c’è un leader che trascina, che spinge tutti in avanti verso la meta, ma il successo si ottiene perché ognuno svolge la sua parte e “passa la palla” al momento opportuno. Ma non basta: occorre un terzo elemento, occorre un mito, una “visione” che superi il contingente e che guardi oltre l’orizzonte. Così come Sonny e la madre di Michael hanno visto entrambi chi sarebbe diventato il futuro campione di basket, entrambi hanno colto la rivoluzione che stava avvenendo nel mercato consumer. Fino a poco tempo prima, per vendere i prodotti si cercava di evidenziarne i pregi ma in seguito era nata la logica dei testimonial: un prodotto veniva valorizzato se veniva promosso da una persona gradita e nota al grande pubblico. Con l’episodio raccontato nel film si è fatto un passo avanti: è stata disegnata ad hoc una scarpa per Jordan, utilizzata sempre da Jordan, che si chiama Air Jordan e per la quale Jordan ha una percentuale sulle vendite. L’idea non fu di Sonny ma di Deloris, la madre di Jordan. Le vendite di queste scarpe raggiunsero presto numeri da capogiro. Il film quindi si apre a ventaglio, e dal racconto, certo molto interessante, di una brillante iniziativa aziendale che fu capace di sgominare tutti i suoi concorrenti, a una riflessione più ampia sull’attuale società dei consumi e dei simboli che lo alimentano. Le scarpe non venivano comperate perché erano comode e funzionali ma perché comperandole si dichiarava di voler partecipare a quel mito. All’entusiasmo di quelle vittorie, a quella gioventù sempre vincente, a Michael Jordan.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Paese | USA |
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Tematiche (generale) | Da una storia vera Lavoro e Societa' Sport |
Tipologia | Film |
Titolo Originale | Air |
Ronny Vic
Cerca di non resistere ai cambiamenti che arrivano nella tua vita. Invece, lascia che la vita viva attraverso di te. Come nei https://casacinema.pics/biografico/ film.
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