LAMBORGHINI – THE MAN BEHIND THE LEGEND

Il film è ispirato al libro biografico scritto dal figlio (Antonio) del protagonista: Ferruccio Lamborghini. Siamo negli anni ’50, nel pieno della ripresa e del boom economico italiano dopo il disastro della Seconda Guerra Mondiale. C’è voglia di riscatto, di provare, di sognare: e la terra sembra una scommessa poco accettabile da parte di chi, invece, ha aspirazioni e idee che guardano molto più lontano. È in questo quadro storico che il protagonista, inizialmente capace di mettere su una delle più importanti industrie di trattori al mondo, che si getta a capofitto in quella che considera essere la sua “battaglia” con un altro grande industriale: Enzo Ferrari.

Stando alla critica cinematografica, bisogna prendere atto del quasi unanime giudizio negativo per il modo in cui è girata la pellicola, esclusiva Amazon Prime.

Il film mostra, magari anche in modo un pochino forzata, la rivalità tra Lamborghini e Ferrari (presentata in modo molto chiaro già a partire dal trailer) narrando del famoso incontro tra i due industriali e di come il nostro Ferruccio, pizzicato nell’orgoglio, ne abbia fatto un punto personale per niente facile da digerire.

Se da una parte la storia sembra essere condizionata dalla rivalità tra questi due uomini (che hanno dato il nome a due grandi aziende), in realtà il film racconta della vita personale del protagonista anche se resta in superfice e poco svela dell’animo che dovrebbe essere “dietro la leggenda” (per usare le parole del titolo del film). Si vede chiaro, di certo, come sia incapace di mettere un freno alla sua passione di primeggiare, ritrovandosi, alla fine a non riuscire ad avere tutto (a livello personale) sotto controllo.

La critica unanime mossa al film parte dalla constatazione che, essendo la pellicola una produzione americana, si appiattisca su alcuni stereotipi e, quindi, fa perdere di vigore ad una storia che, comunque, potrebbe essere interessante, considerati i risultati raggiunti dall’azienda.

Inoltre, i salti storici nella trama penalizzano il racconto di una storia tutta italiana che, in qualche modo, sarebbe potuta essere molto più avvincente se curata dal punto di vista scenografico.

Un biopic, in definitiva, poco riuscito dato che scava poco in profondità per aiutare a capire chi fosse realmente Ferruccio, anche se resta interessante dato che ha permesso di portare sullo schermo una storia italiana che, diversamente, sarebbe rimasta nell’oblio.