VOICES
Beca è una matricola della Bardem University con un'idea ben precisa: frequentare il primo anno per non mancare a una promessa fatta al padre per poi trasferirsi a Los Angeles e iniziare una carriera come DJ. Fra i tanti club studenteschi si iscrive a Bellas, un coro di cantanti da cappella tutto al femminile. L’attività da corista presenta molti problemi sia perché è guidato da una ferrea Aubrey, desiderosa di vincere a tutti icosti, sia perché alle ragazze è stato proibito di familiarizzare con i Tremblemakers, i loro più temibili avversari, un gruppo tutto maschile…
Alcune ragazze di un campus universitario decidono di costituire un gruppo di coro da cappella, per partecipare alle gare nazionali. La concorrenza è agguerrita e molti sono i problemi personali. Buone solo le sequenze canore, modesto lo sviluppo della storia
Valori Educativi
Il tema della vita degli studenti nel campus universitario è trattato secondo i più diffusi luoghi comuni, dando per assunto lo sviluppo di tanto sesso e poco o niente amore
Pubblico
18+Non ci sono immagini da segnalare ma l’impiego di un linguaggio con riferimenti sessuali espliciti
Giudizio Artistico
Il film risulta gradevole per le molte sequenze di canto e ballo ma viene lasciato poco spazio per lo sviluppo di storie private dei protagonisti
Cast & Crew
Regia
Jason Moore
Sceneggiatura
Kay Cannon
Our Review
E’ sempre difficile recensire un film di genere. E’ prevedibile che la storia funga da semplice collante per un insieme di scene che realizzano quel tipo di film che il pubblico si attende. In questo caso si tratta di un teen-musical e il pubblico che lioapprezza potrà dichiararsi soddisfatto, perché le canzoni e le coreografie sono belle (ma non eccezionali) e il regista Jason Moore, al suo esordio cinematografico, ha esperienza di teencomedy nel suo passato televisivo, avendo lavorato alla serie Dawson's Creek.
I passaggi musicali del film sono già tutti su youtube, in particolare l’ormai famoso canto di Anna Kendrik che si accompagna tamburellando ritmicamente su un bicchiere di cartone (cup song), che ha ripetuto al David Letterman show e che ha innescato da parte dei fan una corsa all’imitazione, sempre su Youtube.
E’ molto forte il riferimento a Glee non solo per la tensione continua di doversi preparare per le prossime selezioni ma perché tutte le ragazze hanno qualche ansia, qualcosa di eccentrico da controllare con la disciplina del canto ma soprattutto grazie al sostegno delle altre colleghe ed ora amiche.
Se la protagonista è fredda ed anaffettiva per esser rimasta a lungo da sola dopo la separazione dei genitori, se la leader delle Bellas ha ereditato dal padre autorevole il complesso di avere sempre successo, un’altra del gruppo confessa di essere sesso-dipendente mentre un’altra esterna le sue inclinazioni lesbiche. Sono comunque situazioni trattate con pennellate veloci, quasi a definire delle caratterizzazioni che aiutano a colorire il gruppo, più che a sviluppare dei protagonisti della storia.
Se il plot è secondario, a maggior ragione il finale è assolutamente prevedibile: inevitabile sarà il successo canoro del gruppo e la sistemazione degli affari privati delle ragazze. Per fortuna fa da spalla comica l’australiana Rebel Wilson già vista in Le amiche della sposa e in Che cosa aspettarsi quando si aspetta, che inserisce qualche divertente distrazione su questo treno avviato inesorabilmente verso il lieto fine.
Il mondo dei campus universitari è ben poco esplorato: sembra che le ragazze non abbiano altro da fare che prepararsi alle gare sonore, più che studiare o almeno mangiare alla mensa universitaria.
Secondo i clichè più tradizionali, sesso e campus sono sinonimi. Non ci sono scene particolari da segnalare ma l’uso di un linguaggio che non allude, ma anzi si esprime in modo diretto e crudo. Le storie d’amore che si sviluppano sono modeste e appena tratteggiate, pare che ciò che interessi maggiormente sia un adeguato “allenamento fisico” .
Una certa delusione proviene dalla performance di Anna Kendrik: il suo personaggio era complesso nella sua ricerca di autonomia nei confronti del padre ma anche di indipendenza verso i ragazzi. Il tema non viene adeguatamente sviluppato nella sua evoluzione; si tratta però di un difetto nella direzione degli attori, più che per sue carenze professionali.
Resta un mistero la presenza di Elizabeth Banks, ormai attrice affermata, relegata nella particina di radiocronista delle gare canore.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | Pitch Perfect |
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Paese | USA |
Etichetta | Non classificato |
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