VICINI DAVVERO

Delicato, romantico, senza pretese e con qualche elemento su cui riflettere: queste le parole che potrebbero sintetizzare il Vicini Davvero di Patricia Font.

Valentina (interpretata dalla famosa popstar spagnola Aitana conosciuta in Italia per aver duettato a Sanremo 2024 con il cantante Sangiovanni) è la protagonista di un film che regala poco in termini di bravura interpretativa ma che, pur scorrendo lento nella trama e senza particolari guizzi narrativi, lancia qualche frecciatina che può aiutare, i meno superficiali, a riflettere sulla vacuità dei rapporti virtuali e sul come fondare i rapporti reali.

I due protagonisti condividono l’intimità di ciò che accade nelle loro abitazioni a causa di una parete troppo sottile incapace di custodire le rispettive intimità. Ed è proprio intimità – quella che non si vede e mai si vorrebbe violata – che i due, in un modo paradossale, con il passare del tempo, si ritrovano a condividere.

Una situazione cha qualcuno definirebbe kafkiana ma che diventa la denuncia di come, nell’epoca delle immagini, delle foto spiattellate sui social e del “si deve sapere tutto di tutti subito”, si possa costruire una sincera amicizia (e non solo!) nella misura in cui si è disposti a raccontarsi.

Siamo oggi abituati a sorbirci storie d’amore che sembrano incomplete se non c’è subito un rapporto carnale e solo dopo, forse, emotivo e sentimentale. Davvero vicini, quindi, diventa – magari inconsapevolmente – la denuncia al modo diffuso di pensare l’amore primariamente come un contatto sessuale: qui, il rapporto tra i protagonisti, mostra tutta la delicatezza e la bellezza che si può avere nell’approcciarsi all’altro percorrendo la sempre difficile ma necessaria ed entusiasmante strada del dialogo. Ed è interessante come, nel corso del racconto, a mettere l’attenzione su questo aspetto sia proprio la cugina della protagonista, giovane madre single con un bambino di meno di 10 anni, incapace di relazioni profonde e troppo esuberante nei rapporti con l’altro sesso: «Quello che c’è tra te e il tuo vicino non c’è tra tante altre coppie»… un dialogo sincero e profondo.

Colpisce, quindi, positivamente, nel film, il fatto che non vi siano scene di sesso e riferimenti in tal senso: l’unico momento che allude a ciò sembra quasi voler aiutare a rimarcare il senso dell’importanza della conoscenza profonda reciproca prima anche di scambiarsi quello che troppi considerano anche solo un “semplice bacio”.

C’è, poi, un invito a non dare mai per scontati gli altri: «A volte le cose sono diverse da come appaiono… però tu non riesci a fidarti di me» e quanto sia, invece, fondamentale la fiducia reciproca verso le persone a cui siamo legati. Molti fanno l’esperienza di esser convinti di qualcosa che poi, invece, si dimostra essere errato.

Si presenta tutta l’imprevedibilità della vita quando, uno dei due protagonisti, un moderno hikkomoro rinchiuso nella sua comfort zone, si rende conto che non si può scappare da qualcosa che – in ultima analisi – è sé stessi.

Tutto sommato, quindi, una classica commedia romantica spensierata e seppur un tantino scontata, di certo gradita agli amanti del genere con un plauso alla bella e talentuosa protagonista che regala una accattivante interpretazione del brano Cuando Será.