UN GIORNO DI PIOGGIA A NEW YORK
Ashleigh e Gatsby frequentano lo stesso college universitario ed entrambi provengono da famiglie facoltose. I genitori di lui vivono nell’Upper East Side di New York mentre Ashleigh viene dall’Arizona, dove suo padre è un facoltoso banchiere. Lei scrive per il giornale scolastico ed è eccitata all’idea che il famoso regista Roland Pollard ha accettato di farsi intervistare a New York. Gatsby le propone di andare insieme nella Grande Mela: così le potrà far vedere gli angoli più suggestivi e romantici di questa città che lui tanto ama (per la spesa non ci sono problemi: lui continua a vincere sfacciatamente a poker). Arrivati a New York le cose non vanno come previsto: lei inizia a intervistare Pollard ma viene anche invitata a vedere il suo nuovo film e con l’occasione ha conosciuto anche lo sceneggiatore Ted Davidoff e il fascinoso attore Francisco Vega. Gatsby si trova tutto un pomeriggio libero e va a salutare il fratello e i suoi vecchi amici. Incontra in questo modo Shannon, una ragazza che ai tempi dell’high school si era presa una cotta per lui….
Un ragazzo e una ragazza lasciano il college per passare un romantico weekend a New York ma le cose non andranno come previsto. Woody Allen conferma il suo tocco leggero, è meno fatalista del solito ma fuori dalla sala l’opera è presto dimenticata
Valori Educativi
Woody Allen esprime toni meno fatalistici del solito ma i protagonisti sono sempre impegnati a cercare solo se stessi con una certa disinvoltura nei confronti del sesso e del gioco d’azzardo
Pubblico
14+Gioco d’azzardo. Linguaggio con riferimenti sessuali espliciti
Giudizio Artistico
Woody Allen conferma la sua maestria da regista (battute spiritose, attori ben diretti, la fotografia di Storaro, romantici esterni) ma il tutto risulta molto leggero e viene presto dimenticato.
Cast & Crew
Regia
Woody Allen
Sceneggiatura
Woody Allen
Our Review
“Io e mia madre andavamo sempre a vedere vecchi film: ti fanno evadere dalla realtà così bene” dice Shannon che sta passando un pomeriggio con Gatsby. “Cerca di immaginarti – incalza lui – manca un minuto alle sei. Tu passeggi su e giù, al Central Park, sotto l’orologio Delacorte. Comincia a cadere la pioggia mentre aspetti il tuo uomo. L’orologio suona, ma lui non arriva, ha scelto un’altra donna” Lei non è d’accordo: “e se invece si baciano sotto la pioggia? Sarebbe un finale perfetto”.
Woody ha cessato di essere anche attore nei suoi lavori, ci sono tre giovani come protagonisti in questo film ma si è mai vista ragazza che ama andare a vedere i vecchi film e un giovane come Gatsby che, come scopriremo dopo, ama i vecchi piano-bar di New York? Si tratta ancora e sempre del vecchio Woody sotto mentite spoglie che esprime se stesso e in certi momenti, se si osserva il modo con cui si atteggia in protagonista interpretato da Timothée Chalamet sembra proprio di rivedere Woody.
La ricerca del bello (musica, pittura), cinefilia, psicologia, sesso, nostalgia, New York, ironia, filosofia
E’ certamente difficile e sbagliato schematizzare in questo modo i lavori di Woody Allen ma le basi del suo continuo colloquio con il pubblico sono sempre le stesse, magari mescolate in modo diverso. Sono ingredienti che gli servono per esprimere in gradevoli versi la sua filosofia di vita, in perenne oscillazione fra l’abbandonarsi all’illusione, a un piacere estetico pervaso dalla malinconia del sogno e una realtà che gli induce toni pessimistici. Ci sono film dove porta in primo piano la sua visione fatalista della vita, una ruota che gira senza un senso (Match Point, Basta che funzioni, La ruota delle meraviglie) In altri prevale la componente dell’abbandono al sogno, come in Midnight in Paris dove ricostruisce la Parigi di Francis Scott Fitzgerald, Ernest Hemingway, Salvator Dalì . Questo Un giorno di pioggia a New York si pone in mezzo, riuscendo a trovare toni inaspettatamente positivi, forse contagiato dalla giovinezza dei protagonisti. E’ sempre dominante la forza della fantasia, ci muoviamo sempre intorno a un atteggiamento esistenziale del tipo carpe diem ma questa volta è proprio la realtà che svela risvolti inaspettati: il protagonista riesce a comprendere la direzione in cui vuole condurre la sua vita e la ragazza che fa per lui.
Un discorso a parte merita il personaggio di Ashleigh (Elle Fanning), frizzante, allegro ma caricaturale, poco profondo, svenevole (e disponibile) di fronte a registi, attori di Hollywood che sono i suoi idoli. Forse la sua funzione è quella di fare da contrasto rispetto a Gatsby: solare lei, lui più crepuscolare; impulsiva lei, lui più incerto e riflessivo.
Alla fine l’armonia che caratterizza le opere di Woody Allen è confermata (battute spiritose, attori ben diretti, la fotografia di Storaro, romantici esterni) ma il tutto risulta molto leggero e viene presto dimenticato.
Un discorso a parte merita l’ostracismo che ha subito questo film che non è stato ancora distribuito in patria. Si è trattato dell’effetto del movimento Me Too che ha riesumato un’accusa di aggressione sessuale avvenuta nel 1992. Si tratta di pregiudizi scorretti perché la causa non ha raggiunto ancora un verdetto e in questo caso deve prevalere la presunzione di innocenza. I film debbono comunque venir giudicati per se stessi, non per i problemi personali degli autori. Non si condanna il film Il Vangelo secondo Matteo di Pasolini perché l’autore ha avuto una vita discutibile. Risibili i comportamenti degli attori: per prendere le distanze dal loro regista ed evitare una eventuale caccia alle streghe nei loro confronti, Selena Gomez e Rebecca Hall hanno donato quando guadagnato per il film a Time’s Up Foundation, costituita dalle animatrici del #MeToo mentre Timothée Chalamet ha donato il suo compenso al Lesbian, Gay, Bisexual & Transgender Community Center
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | A Rainy Day in New York |
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Paese | USA |
Etichetta | Non classificato |
Giuliana Cudicio
Stupenda la fotografia e le ambientazioni; il resto è il solito Allen servito in salsa francese… Troppi i riferimenti a Scott Fitzgerald, Twain…
Si gode con gli occhi ma non incide e si dimentica presto..
Stupenda la fotografia e le ambientazioni; il resto è il solito Allen servito in salsa francese… Troppi i riferimenti a Scott Fitzgerald, Twain…
Si gode con gli occhi ma non incide e si dimentica presto..