SOTTO UNA BUONA STELLA

2013106 min14+  

Federico Picchioni è un uomo affermato: ha un buon lavoro e una bella casa che condivide con Gemma, la sua convivente, dopo che ha abbandonato, molti anni prima, la moglie e i due figli. In pochi giorni il mondo gli crolla addosso: la sua azienda chiude per le malversazioni del suo presidente; la sua ex moglie muore e i due figli ormai ventenni, Lia con sua figlia e Niccolò, si installano in casa sua, facendo fuggir via Gemma e la domestica nel giro di 48 ore. La convivenza non è facile: i figli gli rinfacciano di averli abbandonati e solo l’arrivo di una nuova vicina, Luisa, che di mestiere fa il tagliatore di teste, sembra comprendere i suoi problemi….

Un padre che aveva abbandonato moglie e figli si ritrova in casa, dopo un rovescio finanziario, due figli sbandati e alternativi. Un Verdone che fa ridere ma anche più sensibile del solitoai risvolti umani della vicenda


Valori Educativi



Una famiglia, ferita dal divorzio, riesce progressivamente a ricongiungersi

Pubblico

14+

Alcune dialoghi e scene mimiche con riferimenti sessuali

Giudizio Artistico



Verdone gestisce bene l’alternanza fra situazioni comiche ed altre più riflessive ma non riesce a mettere a fuoco tutti i personaggi. Molto brava Paola Cortellesi

Cast & Crew

Our Review

Questa volta ci siamo. Verdone continua a esplorare i problemi della contemporaneità sia nel privato (ritorna il tema del rapporto padre-figlio, già affrontato in altri suoi lavori) che nel sociale (la crisi economica, i giovani che se ne vanno all’estero) ma questa volta si presenta con uno stile più maturo e una visione del mondo più equilibrata.

Verdone appare ora un regista maturo che calibra bene l’alternanza fra i momenti comici e quelli drammatici, il tutto condito con quel tono dolce-amaro  che gli è così caratteristico. La comicità, sviluppata per quadri, è giocata tutto su una scelta felice di bravi caratteristi (i due esaminatori degli aspiranti cantautori) ma soprattutto nei duetti che Carlo Verdone e Paola Cortellesi riescono a imbastire (Paola che fa la finta rumena, la mimica degli amplessi per chi ascolta dall’altra parte del muro, la discussione sulle modalità del primo bacio). Si tratta di gag e quadri comici che non diventano mai prevalenti e non ostacolano l’avanzare fluido del racconto. Si resta perplessi solo alle sequenze di Luisa che esercita il mestiere di tagliateste: dopo il film Tra le nuvole con George Clooney, sarebbe stato difficile dire qualcosa di più sull’argomento e in effetti sembra di assistere a una brutta copia di quanto già visto nel film americano.

Carlo Verdone ha abbandonato da tempo il tema dei rapporti di coppia per concentrarsi, negli ultimi lavori, sulla difficoltà dei rapporti familiari: con gli ultimi Io, loro e Lara e Posti in piedi in Paradiso abbiamo assistito a un caravanserraglio  di parenti egoisti, avidi, sazi dei loro vizi  ma al contempo depressi e se entrambi i film approdano a un finale consolatorio, noi non restiamo consolati  perché  i protagonisti sembrano, come minore dei mali, cercare almeno di restare uniti e solidali fra di loro, in una forma di complice perdono reciproco più che approdare a una vittoria sulle loro debolezze.

In questo Sotto una buona stella ci troviamo di fronte a un Carlo Verdone un po’ diverso: il protagonista appare gentile e conciliante, dotato di pazienza e aperto alla speranza. Un padre che troppo egoisticamente ha abbandonato la propria famiglia, due figli sbandati e superficiali, riescono, a poco a poco, a seguito di una coabitazione forzata, a conoscersi meglio e a comprendersi. Federico riesce perfino a esaltare il valore dell’anima, quando deve difendere suo figlio, aspirante cantautore,dallo sbrigativo giudizio di due rozzi esaminatori.

Mentore di questa metamorfosi è la vicina di casa Lucia,  che consente a questa scombinata famiglia (ma anche lei ha un passato da dimenticare) di vedersi riflessa, con tutte le sue debolezze, in una donna in grado di trasferire serenità e dolcezza, quasi un surrogato della madre e moglie che a loro è venuta a mancare.

Un elogio particolare si merita Paola Cortellesi, qui molto ben diretta, che sa modulare la sua interpretazione alternando situazioni comiche a momenti di più intensa tristezza.

Non possiamo dire lo stesso dei due giovani, Lorenzo Richelmy e Tea Falco: sono sicuramente due bravi attori, ma sono stati ingabbiati nello stereotipo del giovane intellettuale alternativo, che Verdone non ha voluto o saputo approfondire, e essi sono rimasti semplicemente dei “diversi”, separati da lui da un gap generazionale incolmabile.

Da notare che appaiono nel film alcuni scorci di Roma molto belli, molto sentiti di quelli, oleografici, del recente La grande bellezza.

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Titolo Originale Sotto una buona stella
Paese ITALIA
Etichetta
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