SCOOP Chiara Toffoletto
Durante una vacanza a Londra, una studentessa di giornalismo americana riceve una soffiata dal fantasma di un reporter: il noto "serial killer dei tarocchi" è in realtà il rampollo di una nobilissima famiglia inglese…
Valori Educativi
Strampalata accoppiata padre-figlia, in cui si crea un bel rapporto di complicità e reciproca dipendenza
Pubblico
14+Atteggiamento disinvolto della ragazza che finisce per andare a letto con le persone che desidera intervistare
Giudizio Artistico
Woody riesce a creare una macchina comica funzionante, costruita intorno a battute incisive, tempi quasi perfetti ed efficaci ellissi narrative. Woody riesce a creare una macchina comica funzionante, costruita intorno a battute incisive, tempi quasi perfetti ed efficaci ellissi narrative.
Cast & Crew
Our Review
U
Che la commedia abbia una stretta parentela con la tragedia, lo confermano il funerale in apertura del film e la presenza ricorrente della Morte (non solo in forma antropomorfa): una sagoma scura, incappucciata e muta, che si concede qualche capatina nell’aldiquà per recuperare le sue vittime più attaccate alla vita, e portarle per sempre là dove “non c’è più niente”.
Tra queste, il giornalista Joe Strombel, già in viaggio sul traghetto per l’Aldilà, raccoglie una soffiata che potrebbe regalargli lo scoop più sensazionale degli ultimi anni: la soluzione del misterioso caso del killer dei tarocchi, in cui sono coinvolte le sfere più alte e insospettabili dell’aristocrazia londinese.
L’ottimismo e la pervicacia della giovane americana, abbagliata dal miraggio dello scoop, trascinano lo scettico Splendini nel pedinamento del rampollo di uno dei Lord più in vista dell'aristocrazia inglese. La coppia improbabile si infiltra in ville principesche e party esclusivi, facendosi passare per padre e figlia. E mentre Sandra a poco a poco si innamora dell’indiziato, arrivando a dubitare delle informazioni ricevute, Splendini si insospettisce sempre più… Chi avrà ragione?
Per la verità, non è molto chiaro, a monte, perché lo strambo prestigiatore sia tanto necessario alle indagini di Sandra: la sceneggiatura, comunque, non sembra interessata a scavare nelle motivazioni, accontentandosi di creare una macchina comica funzionante, costruita intorno a battute incisive, tempi quasi perfetti ed efficaci ellissi narrative.
Ma ciò che rende Scoop un’operazione riuscita, consentendogli di emergere dal blocco anonimo delle commedie prodotte “in serie” dall’ultimo Allen, è il fatto che, per una volta, il regista non si proponga nel ruolo – non più sostenibile – di amante/compagno della co-protagonista di turno. Per una volta, Woody fa un passo indietro rispetto a se stesso, e accetta di calarsi in un ruolo meno centrale e auto-referenziale (azzeccata, a questo proposito, la battuta autoironica “Di nascita sono di confessione ebraica, poi però mi sono convertito al narcisismo”), ritagliando per sé la parte che anagraficamente gli si addice di più, e cioè il padre, anche se putativo.
A un padre, soprattutto se un po’ avanti in età, si possono perdonare fissazioni e debolezze, difetti che sarebbero stati solo irritanti o patetici, se dati – e per l’ennesima volta – a un partner. La trovata più fresca di Scoop, insomma, è questa strampalata accoppiata padre-figlia, in cui si crea un bel rapporto di complicità e reciproca dipendenza (non è un caso che Splendini sia un uomo solo, lasciato dalla moglie e senza figli). La seconda buona intuizione di Allen è aver fatto scendere Scarlett Johansson dal piedistallo – dove lui per primo l’aveva posta, esasperandone la sensualità in Match Point e creando una sorta di icona – ricacciandola nei panni di una ragazza tutto sommato “normale” e positiva, che per amore sarebbe disposta anche a rinunciare al suo scoop.
Che poi quella di Sandra sia un’intuizione giusta, è tutto da vedere. Del resto, per Allen, il bicchiere è sempre mezzo pieno. Di veleno.
Autore: Chiara Toffoletto
Details of Movie
Titolo Originale | Scoop |
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Paese | USA/ GB |
Etichetta | Non classificato |
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