PIETRO. UN UOMO NEL VENTO

2025120 minTutti Ispirazione CristianaUomini e Donne di Chiesa

Benigni, in un nuovo monologo, trascina il pubblico per condividere con lui l’entusiasmo per la rivoluzione dell’amore che ci ha trasmesso il Vangelo e Pietro, tratteggiato come un personaggio generosamente impulsivo, è espressione di questa trasformazione nell’amore. Su RaiPlay

Nei giardini del Vaticano Benigni racconta la storia di Pietro, così come è descritta nel Vangelo. Pietro si mette al seguito di Gesù perché da lui invitato, con il fratello Andrea a diventare “pescatore di uomini”. Gli eventi successivi come la pesca miracolosa, il tentativo di Pietro di camminare sulle acque, il suo disorientamento nell’evento della trasfigurazione, il suo comportamento maldestro nell’episodio della lavanda dei piedi, la sua incapacità di restare sveglio nell’orto degli ulivi, manifestano la sua personalità generosamente impetuosa ma molto umana nella sua fragilità, fino a quando, nel riconoscere Gesù come il figlio del Dio vivente, riceve dal Messia le chiavi del regno dei cieli. Nella seconda parte il racconto si sposta a Roma: l’episodio del Quo Vadis, la prigionia di Paolo nel carcere Mamertino fino alla sua crocifissione.


Valori Educativi



Benigni riesce a infonderci il suo entusiasmo nella “rivoluzione del Vangelo”, una rivoluzione che proclama l’amore universale fra tutti gli uomini e da quel momento il mondo non è stato più lo stesso

Pubblico

Tutti

Giudizio Artistico



Benigni è mattatore unico nello stupendo scenario serale (forse primaverile) dei giardini del Vaticano, magnificati attraverso riprese con i droni Resta insolita la presenza di un piccolo gruppo di spettator: i monologhi dal vivo di Benigni hanno efficacia proprio nella misura in cui riesce a interagire con un vasto pubblico

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“Quando si legge il Vangelo succede una cosa straordinaria: le persone diventano come scrigni di un mistero, depositari di un destino immenso. Si arriva a pensare che la vita abbia un senso…Noi ci occupiamo proprio di queste cose”.

Fin dagli inizi del suo monologo, Benigni mette le mani avanti. Non è lì per raccontare la storia di un uomo, quella che emerge dalle pagine del Vangelo, magari una interessante storia umana per credenti e non credenti ma una incredibile storia vera che ci parla del Figlio di Dio incarnato, della legge dell’amore universale che ci ha insegnato, dell’esistenza dell’aldilà nel nostro destino.

Sostenuto dalle sue poderose doti oratorie, in un monologo ininterrotto di due ore, Benigni ha ricordato i passi salienti del Vangelo che vedono la presenza di Pietro. Con un parlare semplice e chiaro, impegnato a trasmetterci quell’entusiasmo che lui stesso prova  in tutto quello che racconta, Benigni ha voluto portare alla ribalta la complessa figura di Pietro e dei suoi rapporti con Gesù, evidenziando il profilo di un carattere generosamente impetuoso che lo porterà ad accogliere la fiducia che Gesù ha deciso di riporre in lui.
“Pietro, tu mi ami?” Quella triplice domanda di Gesù a Pietro diventa la chiave di lettura di tutto il loro rapporto e la chiave per comprendere la rivoluzione cristiana: la rivoluzione dell’amore. Un amore portato a tutti, anche ai propri nemici e il mondo – sottolinea solennemente Benigni – da allora non è più stato lo stesso. Pietro, nonostante i suoi limiti, è diventato il capo della chiesa nascente proprio perché ha ricambiato l’amore ricevuto dal figlio di Dio

L’entusiasmo di Benigni risulta fortemente contagioso per chi ha un minimo di predisposizione alla fede. Nella foga della comunicazione c’è qualche stonatura che però non intacca la potenza del suo discorso.

Benigni cita la frase “non c’è più né ebreo né greco, né schiavo né libero, né uomo né donna…” attribuendolo a Gesù mentre in realtà la frase è presente nella lettera di san Paolo ai Galati.

Con un tono scherzoso, attraverso un paradosso, Benigni simula che sia papa Leone a scoprire che Gesù è il messia e che per l’emozione si lasci cadere le ostie che tiene in mano. Questo lasciar cadere a terra  le ostie (si tratta di ostie consacrate)  non è certo, pur nel paradosso, molto edificante.

Nel suo monologo si nota la mancanza di qualsiasi riferimento al tempo della Pentecoste, alla presenza dello Spirito Santo nella chiesa nascente. Benigni  baricentra il messaggio evangelico nell’ uguaglianza fra tutti gli uomini e nella legge dell’amore universale che ci ha trasferito il Cristo Gesù e ciò è sicuramente vero ma se poi Pietro ha edificato la chiesa, portato avanti la sua missione fino all’estremo sacrificio, se la Chiesa cattolica è ancora presente e operante, ciò è dovuto non solo alle virtù umane dei protagonisti di questa storia bimillenaria  ma anche alle ispirazioni dello Spirito Santo.

Benigni resta irresistibile nei suoi scherzosi paradossi: non bisogna fare spoiler ma ne cito solo uno. Nel raccontare la scena di Gesù che lava i piedi ai discepoli, Benigni dice che è “come se Trump, in diretta dallo Studio Ovale, si inginocchiasse per lavare i piedi ai suoi consiglieri”

Autore

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Etichetta
Paese ITALIA
Tipologia
Tematiche (generale)
Tematiche-dettaglio
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