PEARL HARBOR
Eccoci, ancora una volta, di fronte ad un passaggio cruciale nella memoria storica degli americani:il proditorio attacco dei giapponesi a Pearl Harbor, avvenuto nel settembre 1941.
Michael Bay
Randall Wallace
Valori Educativi
Solidarietà fra due amici.
Pubblico
14+Per le immagini dei feriti e una breve sequenza d’amore
Giudizio Artistico
Grande sfoggio di computer grafica ma personaggi poco tratteggiati e sceneggiatura da videogame
Cast & Crew
Regia
Michael Bay
Sceneggiatura
Randall Wallace
Our Review
Il regista Michael Bay si è forse ispirato a Tora Tora (1970) di R. Fleischer, cioè alla dettagliata ricostruzione dell'episodio, con l'evidenza di tutte le fatali distrazioni degli americani? No; non si fa un blockbuster con un saggio di storia.
Forse si è ispirato a "Da qui all'eternità" (1953) di Fred Zinnemann, dove l'attacco fa da sfondo a bellissime storie individuali di amore, ambizione, eroismo e tradimento? No. Troppa intelligenza, personaggi troppo profondi, troppi messaggi pacifisti controcorrente. Non è roba da blockbuster.
Il riferimento è chiaro: ripetere il successo del Titanic (1997) di J. Cameron: una bella e semplice storia di giovani innamorati, innestata in un grandioso disastro navale per il quale è possibile dar sfoggio delle più recenti meraviglie della computer grafica, monopolio incontrastato di Hollywood.
Con una variante, in questo caso: appellarsi ai giovani tramite un altro sentimento portante: quello patriottico, o meglio una retorica trionfalistica del tipo "arrivano i nostri", che sta alimentando un ricco filone di successo, in rapida crescita, nel quale sono inclusi film quali Indipendence Day, il Patriota, Armageddon, U571.
Non si tratta del patriottismo dei film prodotti durante o subito dopo il periodo bellico, per incitare la popolazione a credere nella vittoria di una guerra percepita e vissuta pur sempre come crudele. Ultimo continuatore (e perfezionatore) della serie è stato "Salvate il soldato Ryan" (1999) di Spielberg, dove la guerra è vera e coinvolgente ed i feriti sono è presentati in tutta la loro sofferenza.
Nei film del tipo Pearl Harbor e negli altri citati, i morti non sembrano morti e la guerra funge da sfondo per esaltare imprese frutto di giovanile spavalderia. Il riferimento più immediato, in questo caso è la guerra che si combatte alla cloche dei videogames di oggi per provare l'esaltazione dei combattimenti aerei simulati.
E' assolutamente inutile pertanto prendersela, come hanno fatto molti critici, sul fatto che i personaggi sono appena tratteggiati: l'importante è essere belli, fotogenici ed arditi. La storia d'amore ha inoltre una calibrata scabrosa modernità, con una ragazza che ha creduto morto il suo primo grande amore e che si mette insieme al migliore amico di lui restandone incinta. E' inutile prendersela per le scene troppo chiassose, il montaggio frenetico, che a stento ci lascia intravedere quello che sta succedendo: l'importante è subire un effetto coinvolgente simile a quel che ci accade quando ci sediamo sulle poltrone mobili dei padiglioni di Disneyworld dove è possibile viaggiare verso mondi di fantasia .
Una volta che si è preso atto di quello che il film può veramente darci, ci si può sedere comodamente in poltrona e godersi gli ottimi effetti speciali nonché il neo-divo Ben Affleck (solo per le ragazze, in questo caso)
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | Pearl Harbor |
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Paese | USA |
Etichetta | FamilyVerde |
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