OGNI TUO RESPIRO (Luisa Cotta Ramosino)
Anni 50’. Robin Cavendish è giovane e avventuroso (vive commerciando the in Africa), spavaldo abbastanza da fare la corte a Diana, una ragazza molto desiderata che diventerà sua moglie. Ma questa storia d’amore quasi da cartolina si incrina di fronte all’improvvisa malattia di Robin, la poliomelite, che lo costringe in un letto d’ospedale, con una prospettiva di vita molto breve. Di fronte alla disperazione del marito, Diana, che è da poco diventata mamma, prende la disperata decisione di portare Robin a casa per dargli qualcosa che lo tenga attaccato alla vita… Nonostante le opposizioni di molti ci riuscirà e Robin vedrà crescere suo figlio senza rinunciare a uscire di casa e anzi diventando il difensore dei diritti dei disabili gravi, almeno fino a quando la sua patologia si aggraverà ulteriormente.
Robin, colpito da poliomielite, contro ogni aspettativa, vedrà crescere suo figlio senza rinunciare a uscire di casa e anzi diventando il difensore dei diritti dei disabili gravi. Una storia di amore coniugale ma anche di propaganda per la dolce morte
Valori Educativi
A chi scrive è apparso francamente stridente (anche se immaginiamo corrispondente ai fatti), il passaggio, che non ammette reali contradditori, dalla difesa della dignità della vita del malato alla propaganda per la dolce morte, nel momento in cui lo stesso malato decida che le condizioni non sono più accettabili.
Pubblico
14+Alcune scene di tensione
Giudizio Artistico
Cast & Crew
Produzione
IMAGINARIUM PRODUCTIONS
Regia
Andy Serkis
Sceneggiatura
William Nicholson
Our Review
Nel caso di Robin e Diana si tratta di una convinzione che non nasce dalla fede (nella realtà Cavendish era ateo convinto e nel film le figure religiose escono abbastanza con le ossa rotte perché presentate come portatrici di una consolazione fasulla), ma dall’amore tra i due coniugi (che forse proprio per questo, in modo a dire il vero un po’ poco realistico, viene preservato da qualunque ombra di crisi per tutto il film) e dalla volontà, una convinzione che da battaglia personale diventa anche battaglia per i diritti degli altri disabili. Un diritto che, senza voler bruciare il finale del film, è diritto a vivere con dignità…ma anche a decidere quando rinunciare a questo diritto Il film, infatti, difende sì la dignità del malato, ma allo stesso modo ne promuove il diritto a prendere la strada dell’eutanasia, senza per altro mettere mai davvero in discussione questo passo.
A chi scrive è apparso francamente stridente (anche se immaginiamo corrispondente ai fatti, essendo coinvolto nella produzione anche il figlio di Cavendish) il passaggio, che non ammette reali contradditori, dalla difesa della dignità della vita del malato alla propaganda per la dolce morte, nel momento in cui lo stesso malato decida che le condizioni non sono più accettabili. Celebrata con una festa di addio in grande stile la dipartita di Robin arriva come un fulmine a ciel sereno che è difficile accettare con la stessa filosofia con cui lo fanno moglie, figlio e amici….
Autore: Luisa Cotta Ramosino
Details of Movie
Titolo Originale | Breathe |
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Paese | GRAN BRETAGNA |
Etichetta | Non classificato |
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