MEMORIE DI UNA GEISHA
La piccola Chiyo viene venduta dai genitori, poveri pescatori, ad una Okiya, una casa di geishe. Qui viene a contatto con il mondo misterioso e raffinato di queste donne che fanno di se stesse un’opera d’arte al servizio di uomini d’affari e di potere. Nella sua strada per diventare una di loro Chiyo, ribattezzata Sayuri, incontra l’ostilità della rivale Hatsumomo e l’aiuto dell’esperta Mameha. Ma nel suo cuore c’è posto per un solo uomo, un uomo che non potrà mai essere suo…
Valori Educativi
La storia romanica che fa da filo conduttore alla narrazione non sminuisce la gravità di una impostazione maschilista della società che vede la donna come pura fonte di piacere, sia esso fisico o puramente estetico
Pubblico
18+Numerose scene sensuali più o meno esplicite; numerosi riferimenti anche piuttosto espliciti alla commercializzazione del corpo femminile.
Giudizio Artistico
Ricostruzione accurata ed esteticamente molto valida della vita delle geishe e del loro mistero. Strana la scelta di impiegare attrici cinesi.
Cast & Crew
Produzione
COLUMBIA PICTURES CORPORATION
Dreamworks SKG
Red Wagon Productions
Spyglass Entertainment
Amblin Entertaonment
Regia
Rob Marshall
Sceneggiatura
Akiva Goldsman
Robin Swicord
Doug Wright (dal romanzo di Arthur Golden)
Our Review
Una scelta che poteva ragionevolmente far temere un approccio estetizzante e antidrammatico della vicenda; ma qui la materia fortemente melodrammatica (e quasi operistica,:è facile il richiamo a Puccini della Madama Butterfly, ma per la descrizione di un amore “ancillare” fedele oltre ogni ostacolo anche alla Turandot) ha fortunatamente la meglio sulla confezione, pure curatissima, nella fotografia (che ha frequenti richiami alla pittura giapponese), nelle musiche, nel montaggio e nelle coreografie (dei balletti, ma non solo).
Nonostante l’ambientazione volutamente esotica, che ricostruisce con efficacia e scrupolo filologico un mondo “altro”, che fa del mistero e del segreto la ragione della sua esistenza, infatti, lo spettatore riconosce nella storia della piccola e maltrattata Chiyo – che sceglie di diventare una geisha per raggiungere il principe azzurro che l’ha conquistata da bambina con la sua gentilezza – un modello narrativo profondamente “occidentale”, che sta a metà tra la favola di Cenerentola e le passioni frustrate dalle ragioni dell’onore e dell’amicizia, così familiari ai lettori dei romanzi cavallereschi medioevali.
Profondamente occidentale e hollywoodiano è invece il tema che gli autori del film hanno voluto far emergere dalla storia: quello del trionfo dello spirito umano in un mondo apparentemente ostile. La vittoria di Chiyo-Sayuri è quella di chi sceglie una strada per compiere il suo destino e poi, come l’acqua cui più volte la protagonista è accostata, sa trovare la via per realizzarlo anche quando sembra doversi costringere in una forma che non è la sua, in un mondo che tutto accetta tranne che siano il desiderio e l’amore a guidare un essere umano.
Più bello e più convincente de L’ultimo samurai (da cui viene il protagonista maschile Ken Watanabe), il film di Marshall soffre però di qualche lunghezza: un taglio, specialmente nella lunga mezzora dedicata alla vendita della verginità della protagonista, avrebbe certamente aiutato il pubblico a convincersi della sottile distinzione tra la raffinata arte della geisha e l’avvilente mestiere della prostituta.
Elementi problematici per la visione: numerose scene sensuali più o meno esplicite; numerosi riferimenti anche piuttosto espliciti alla commercializzazione del corpo femminile.
La recensione uscirà nel libro di prossima pubblicazione Scegliere un film 2006
Autore: Laura Cotta Ramosino
Details of Movie
Titolo Originale | Memoirs of a geisha |
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Paese | USA |
Etichetta | Non classificato |
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