L’ULTIMO DEI TEMPLARI

Behem e Felson dopo anni di combattimenti e di crudeltà, abbandonano la crociata in Terrasanta per tornare in Europa. Vengono assoldati per portare in un monastero al di là della foresta una ragazza accusata di essere posseduta dal demonio. I due cavalieri si accorgeranno ben presto che il nemico da affrontare è il diavolo in persona..

Due crociati disgustati dalle crudeltà della guerra, decidono di tornare in patria ma trovano la peste, una strega e perfino il diavolo… Una sceneggiatura sconnessa con grossolani toni anticlericali 


Valori Educativi



Un film che sviluppa toni anticlericali in modo sconclusionato e incoerente

Pubblico

10+

Qualche scena può impressionare i più piccoli

Giudizio Artistico



Sceneggiatura scadente, discreta tensione nelle scene di battaglia ma modesta la computer grafica

Cast & Crew

Our Review

“Abbiamo bisogno di più acqua santa!” grida concitato il giovane cavaliere stretto d’assedio dalle legioni del diavolo assieme a Behmen e Felson. Solo che la sceneggiatura non ha nessun tono autoironico, fa sul serio. Fa noiosamente sul serio. E’ questa una delle tante stridenti incongruenze di stile di questo fantasy medioevale che inizia come Le crociate, prosegue come L’esorcista e termina come  Il nome della rosa.

Non si sa bene se è un problema di traduzione e di sceneggiatura scadente ma quando Behmen e il suo compagno Felson decidono di abbandonare la crociata, disgustati dalle tanti morti innocenti che hanno inflitto le armate di Dio, ecco come risponde il gran cavaliere dei Templari alle loro insolenze: “Io sono la voce della Chiesa: trasudo verità; io sono l’araldo del Signore: la sua voce risuona sempre nelle mie orecchie”.

A quanto pare il film non ha nessuna intenzione di costruire una elaborata polemica anticlericale ma solo esternare  sbrigativi e grossolani stereotipi contando di far presa su quel vasto pubblico di giovani americani che probabilmente respirano fin dall’infanzia un’atmosfera anti-papista e anti-cattolica.

E’ difficile anche solo individuare una linea coerente nella sua voglia di lanciare strali verso tutto ciò che odora di chiesa: in certi momenti sembra propugnare un ateismo assoluto quando Behmen esclama che è impossibile che esista un dio così crudele da infliggere agli uomini gli orrori della peste, altre volte sembra prendersela con il fanatismo religioso (“Nessun uomo più di me ha ucciso in nome di Dio”) ma poi sul gran finale, di fronte a un diavolo reale e molto cattivo, deve ringraziare il giovane frate che si è portato l’acqua santa, le croci e soprattutto il libro di Salomone con le formule magiche in grado di annientare l’avversario.

Sopra questa base di idee alquanto sconnessa si muove una storia dove l’unica nota parzialmente riuscita è il cameratismo spavaldo dei due protagonisti. Per il resto la ragazza strega è costretta a fare l’indemoniata e il giovane senza macchia è appunto innocente e senza macchia.

Come se non bastasse le scenografie e le animazioni in computer grafica sono alquanto modeste. 

Autore: Franco Olearo

Details of Movie

Titolo Originale SEASON OF THE WITCH
Paese USA
Etichetta
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