L’ILLUSIONE PERFETTA – NOW YOU SEE ME: NOW YOU D’ONT

2025112 min10+ Il potere dell'illusione

Al terzo film sella serie, i cavalieri si trovano impegnati a smascherare in un clamoroso furto e ci fanno rifletter, sul tema dell'illusione e della manipolazione della percezione acquista una risonanza particolare. In sala

Un giovane trio di illusionisti sfrutta la notorietà dei Cavalieri per compiere furti a scopo “redistributivo”: Bosco (Dominic Sessa), leader spavaldo; June (Ariana Greenblatt), agile contorsionista dalla mente brillante; e Charlie (Justice Smith), il tecnico geniale ma un po’ impacciato. La loro attività viene però intercettata da Atlas (Jesse Eisenberg) che, su mandato dell’Occhio, li coinvolge in un colpo ben più ambizioso: rubare un diamante a forma di cuore appartenente a Veronika Vanderberg (Rosamund Pike), potente dirigente di un’azienda mineraria che opera in Sudafrica. Nella contesa entrano presto in scena gli altri tre Cavalieri, Henley Reeves (Isla Fisher), Jack Wilder (Dave Franco) e Merritt McKinney (Woody Harrelson), riunendo così, al completo, la storica squadra. Una volta sottratta la pietra preziosa, la missione prende però una direzione inattesa, costringendo vecchi e nuovi protagonisti a collaborare per un obiettivo ancora più rischioso.


Valori Educativi



Ancora una volta la missione dei cavalieri è confermata: smascherare le truffe di pochi potenti per distribuire il maltolto

Pubblico

10+

Presenza di turpiloquio

Giudizio Artistico



Un film di intrattenimento ben confezionato e non privo di ironia ma stranamente prevedibile, con indizi disseminati con molta evidenza che fanno perdere la sorpresa finale

Cast & Crew

Our Review

Fin dalle origini, il cinema intrattiene un legame stretto con l’arte dell’illusione. Non è un caso che uno dei suoi padri fondatori, Georges Méliès, fosse prima di tutto un uomo di palcoscenico e di magia. Il terzo capitolo della saga Now You See Me (Now You see Me – 2) , che giunge nelle sale nove anni dopo il precedente, torna a richiamare questo antico rapporto tra spettacolo, inganno e meraviglia.

Pur con un cambio alla regia – Ruben Fleischer sostituisce Jon M. Chu – il film mantiene una continuità evidente con i capitoli precedenti e lascia intravedere la stessa linea anche per il seguito già annunciato. I Quattro Cavalieri tornano con le loro illusioni mozzafiato, questa volta coinvolti in una missione che li porta ancora una volta a sfidare i confini tra realtà e finzione.

Come da tradizione della saga, numerosi trucchi vengono mostrati, smontati e spiegati nel dettaglio per il godimento sia del pubblico convocato nel racconto cinematografico che per gli spettatori in sala, davanti ai quali ancora una volta viene tolto il sottile velo che separa inganno e verità. È proprio questa doppia dimensione narrativa – il pubblico nello schermo e quello in platea – a costituire uno degli elementi più riusciti della pellicola.

Il risultato è un intreccio agile, in cui azione e suspense convivono con qualche nota ironica. La sintonia del cast funziona: il gruppo degli illusionisti mantiene una chimica convincente che rende credibile il loro legame, mentre il meccanismo narrativo procede con ritmo sostenuto. Gli effetti speciali sono utilizzati con misura, al servizio della storia piuttosto che come fine a sé stessi.

Resta, tuttavia, una certa prevedibilità: alcuni indizi sono disseminati con tale evidenza da rendere più facile intuire la direzione dell’illusione. Per lo spettatore attento, il colpo di scena finale potrebbe non costituire una vera sorpresa, benché l’esecuzione rimanga comunque efficace. Questa trasparenza narrativa è forse il limite maggiore di una saga che si fonda proprio sul principio dell’imbroglio.

Non mancano spunti per la riflessione – anche se leggera – sul potere dell’immagine, sull’ambiguità del “vedere” e sul ruolo dell’inganno nella costruzione delle storie. In un’epoca dominata dai social media e dalle fake news, il tema dell’illusione e della manipolazione della percezione acquista una risonanza particolare, sebbene il film non approfondisca fino in fondo queste implicazioni.

Ruben Fleischer, pur senza stravolgere una formula ormai consolidata, riesce comunque ad aggiungere una variazione personale, offrendo una sintesi efficace tra ciò che i fan della saga si aspettano e qualche ingrediente nuovo che mantiene viva l’attenzione. Il regista dimostra di saper gestire con abilità le sequenze d’azione e i momenti più riflessivi, mantenendo un equilibrio narrativo complessivamente soddisfacente.

Nel complesso, Now You See Me 3 è un intrattenimento ben confezionato che non deluderà gli appassionati della saga, pur non aggiungendo elementi particolarmente innovativi. Un film che si può vedere in famiglia con ragazzi più grandi (in diverse occasioni si ricorre al turpiloquio), adatto a chi cerca due ore di evasione e divertimento senza pretese di profondità, ma con la garanzia di uno spettacolo visivamente accattivante.

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Details of Movie

Paese  USA
Pubblico
Tipologia
Titolo Originale Now You See Me: Now You Don't
Tematiche-dettaglio
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