LAURA, UNA VITA STRAORDINARIA
Laura Montoya Upegui nasce nel 1874 a Jerocó nella regione meridionale del dipartimento di Antioquia (Colombia). A soli due anni perde suo padre, che viene ucciso mentre cerca di proteggere la chiesa da un assalto di rivoluzionari. Accolta, assieme alla madre, in casa dei nonni, a 16 anni inizia a frequentare il collegio “Normale de Institutoras" di Medellín, riuscendo a superare il suo handicap iniziale (non sapeva nè leggere nè scrivere) e conseguendo il diploma di maestra a soli 16 anni. Laura sente la vocazione per la vita consacrata ma non viene ritenuta idonea. Dopo un viaggio nella foresta dove incontra delle tribù indios, scopre la sua vocazione definitiva: evangelizzare gli indigeni della Colombia, che fino a quel momento avevano conosciuto solo bianchi avidi di conquiste. Dopo lunghi anni spesi a superare i molti ostacoli che trova davanti sia da parte della Chiesa (che considera l’attività missionaria un compito solo per uomini) che dalla società del tempo che vede la donna destinata al matrimonio oppure alla vita di clausura) trova la comprensione di monsignor Maximiliano Crespo, vescovo di Santa Fe de Antioquia e dello stesso Papa. Nel 1914 viene fondata la famiglia religiosa Hermanas Misioneras de María Inmaculada y Santa Catalina de Sena. Quello stesso anno Laura parte per una missione presso gli indios catios. Insieme a Laura partono la sua mamma, ormai settantenne e alcune amiche, che abbinano all’eroismo un pizzico di follia e che dal nome della loro fondatrice, verranno poi conosciute come “Laurite”....
Il racconto esaustivo della vita di Laura Montoya, la prima santa colombiana, che ebbe il coraggio soprannaturale di organizzare delle missioni presso gli indios costituite da sole donne
Valori Educativi
Santa Laura Montoya, sostenuta dalla grazia divina, trova tutto il coraggio per portare a compimento un’iniziativa all’epoca rivoluzionaria: organizzare delle missioni presso gli indios costituite da sole donne
Pubblico
TuttiGiudizio Artistico
Il serial racconta in modo ordinato e coinvolgente i tanti ostacoli superati dalla santa, ottima interpretazione della protagonista che ha vinto il premio come migliore attrice al Premios India Catalina 2016.
Cast & Crew
Produzione
Caracol Televisión
Sceneggiatura
Marisol Galindo
Our Review
Nel quarto episodio di questo serial Tv di origine colombiana attualmente in onda la domenica e il lunedì su TV2000 (iniziata il 28 gennaio 2018), Laura è pronta per partire per i territori degli indios catios: ha ricevuto la benedizione dello stesso Santo Padre e ha trovato il sacerdote e le sorelle con le quali iniziale questa coraggiosa opera missionaria. Le difficoltà però, ancor prima che dagli indios, arrivano dai colombiani bianchi: Laura con le sue compagne deve attraversare le ultime città di confine prima di addentrarsi nella foresta ma non risulta gradita. Le lauritas bussano alle porte di varie case per ottenere qualcosa da mangiare e da dormire ma queste restano sbarrate. Nessuno, gradisce questa tipo di missione basato su sole donne: a loro spetta solo sposarsi o andare in convento; non possono permettersi di sostituirsi agli uomini. Si trattò di una delle tante, innumerevoli difficoltà che Laura Montoya dovette superare, sorretta dalla ferma convinzione che Dio voleva da lei il compimento di quella missione.
I fatti le diedero ragione: gli indios erano prevenuti nei confronti dei colonizzatori bianchi, che li consideravano degli esseri inferiori e che avevano cercato di sfruttare in tutti i modi loro e le loro terre. Sarà proprio il loro essere donne, a facilitare un avvicinamento senza pregiudizi e a renderli più accessibili al messaggio evangelico.
Il serial procede in modo sistematico, dal giorno della nascita di Laura e dalle difficoltà che sua madre prima e poi lei stessa, debbono affrontare. Dalla morte di suo padre, accoltellato per aver voluto difendere la chiesa dall’assalto di anticlericali e la confisca di tutti loro beni, alla vita di stenti che sua madre con i suoi tre figli deve sostenere. Intanto Laura bambina inizia a sviluppare una forte vita interiore, sostenuta da mortificazioni corporali. Il racconto evidenzia lo sviluppo del suo amore per la natura, le piante e gli animali: un amore verso il Creatore attraverso le creature, che le renderà spontaneo pensare che proprio gli indigeni della sua terra, abituati a una vita immersa in una natura intatta, fossero i più disponibili ad accogliere il messaggio cristiano.
La fiction riproduce con discrezione (una luce appare dall’alto, senz’altro chiarimento) quello che è stato il momento cruciale, a sette anni della vita della santa, raccontato da lei stessa nel suo diario: in una delle sue tante giornate nei campi, mentre è intenta a guardare la vita delle formiche, riceve la definitiva certezza dell’esistenza di Dio, che sosterrà tutta la sua vita.
Irto di difficiltà fu anche il riconoscimento della validità di una missione tutta al femminile da parte della gerarchia ecclesiastica. Il problema si sbloccò più per un’iniziativa proveniente dall’alto (il Papa) che finì per sostenere le idee, fortemente innovatrici e profetiche di Laura Montoya. Nel giugno 1912 Pio X pubblicò l’enciclica Lacrimabili statu indorum, in cui esortava i vescovi d’America a interessarsi degli indigeni e facilitare il loro inserimento nel resto della società. Nel 1919 Benedetto XV con la sua enciclica Maximum Illud, affermò, senza mezzi termini, che era urgente “bandire una certa mentalità fra certi missionari che invece di essere animati dallo zelo di estendere il Regno di Dio, appare evidente il desiderio di allargare l’influenza del proprio paese”. Laura, dopo molte disillusioni, riusci a vedere riconsciuta la sua iniziativa anche dalle gerarchie locali: mons. Maximiliano Crespo, vescovo di Santa Fé de Antioquiache garantì il suo sostegno. Il 12 maggio 2013 Papa Francesco l’ha proclamata santa.
Le varie puntate della fiction hanno una struttura omogenea: in ognuna di esse viene evidenziato uno dei tanti ostacoli che senza interruzione, anche all’interno della sua stessa famiglia, Laura dovette sostenere , a cui contrappose la sua ferma volontà di portare a compimento ciò che lei sentiva come missione divina.
I molti dialoghi e i primi piani, secondo lo stile delle telenovela, caratterizzano la regia; buoe le interpretazioni di tutti i protagonisti e Julieth Restrepo ha vinto nel 2016 il premio come migliore attrice al Premios India Catalina.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | Laura una vida extraordinaria |
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Paese | Colombia |
Etichetta | FamilyOro |
Daniele Pergola
Bellissima fiction che ripercorre la “vita straordinaria” della prima santa colombiana, un fulgido esempio di Chiesa in uscita, aperta alla novità e all’inclusione come sempre evidenziato dal Santo Padre, Papa Francesco
Bellissima fiction che ripercorre la “vita straordinaria” della prima santa colombiana, un fulgido esempio di Chiesa in uscita, aperta alla novità e all’inclusione come sempre evidenziato dal Santo Padre, Papa Francesco