KILLERS OF THE FLOWER MOON
Killers of the Flower Moon è un kolossal imponente, ricco di elementi appartenenti al genere western, thriller e gangster, che offre uno spaccato della frontiera americana degli anni Venti molto profondo e veritiero. Purtroppo Martin Scorsese continua a perseguire la sua estetica della violenza con scene esplicite e truculenti e non manca, ancora una volta, di costruire un personaggio di fede cristiana ipocrita e falso. Su Amazon Prime
Ernest Burkhart, reduce della Prima Guerra Mondiale, torna a Fairfax (Oklahoma), per stabilirsi a casa dello zio, il latifondista William K. Hale. Poco dopo il suo arrivo, Ernest si innamora di Mollie, una delle donne indiane appartenenti alla tribù Osage più ricche del territorio. Nel momento in cui i due giovani si sposano, familiari e amici di Mollie iniziano a morire in modo misterioso e forse il mandante dei delitti è proprio il signor Hale.
Valori Educativi
Di positivo si apprezza il trionfo finale della giustizia legale e la solidarietà che ciascun membro della comunità indiana ha con l’altro ma un protagonista è falso e ipocrita proprio con chi lo ama di più mentre mentre un altro si nasconde dietro la fede cristiana per giustificare le sue nefandezze
Pubblico
16+Violenza efferata con dettagli raccapriccianti
Giudizio Artistico
Un film d’autore con personaggi carismatici (il duo De Niro – DiCaprio domina lo schermo assieme ad una affascinante Lily Gladstone) e un ritmo incalzante che intrattiene lo spettatore dall’inizio alla fine.
Cast & Crew
Regia
Martin Scorsese
Our Review
Martin Scorsese è fuor di dubbio uno dei registi più importanti ed affermati dell’industria hollywoodiana che, nonostante l’età avanzata ed il grande successo raggiunto tra gli anni Settanta e gli anni Novanta, negli anni Duemila è stato in grado di produrre opere cinematografiche degne di nota che sono andate incontro al favore del pubblico e della critica, come Gangs of New York (2002), The Departed – Il bene e il male (2006), Shutter Island (2010) e The Irishman (2019).
Dopo quattro anni di lavoro incessante, esce nell’ottobre 2023 l’ultimo film del regista italo-americano, Killers of the Flower Moon.
Ambientato nell’Oklahoma degli anni Venti del Novecento, Killers of the Flower Moon è forse tra le opere più mature e mastodontiche di Scorsese per vari motivi.
Innanzitutto, il regista riesce a dar vita ad un’opera il cui scopo è quello di raccontare la storia della frontiera americana giunta ormai al suo tramonto.
I territori su cui sorge Fairfax appartengono alla tribù degli indiani Osage, dei pellerossa divenuti molto ricchi e benestanti grazie a grandi giacimenti petroliferi presenti nel loro territorio. Naturalmente, questa ricchezza immediata ha generato l’invidia e l’ambizione da parte dei bianchi statunitensi (tra cui William Hale) che ricorrono ad ogni mezzo possibile, anche l’omicidio, pur di mettere le mani sul petrolio. Nonostante ciò, gli Osage mostrano una grande fermezza e tempra morale nell’affrontare gli oppressori, rimanendo tutti uniti e provando, per via legale, a risolvere ogni controversia. È sempre meglio non rispondere alla violenza con la violenza, e la decisione dei pellerossa di agire in modo giusto, li ricompenserà fuor di dubbio.
A proposito della tribù Osage, Scorsese stabilisce una struttura narrativa il cui fulcro è Mollie. La donna è decisa a risolvere la terribile circostanza in cui si trova, ma è anche spaventata e impotente, perché se da un lato sceglie di affidarsi al marito Ernest e allo zio Hale per porre fine alle scie di omicidi che hanno sconvolto Fairfax, dall’altro constata amaramente che nessuno di loro può (o non vuole) fare nulla per risolvere tale situazione. Quello che emerge è dunque un personaggio forte ma oppresso dalla paura e dallo sconforto, che sembra avviarsi verso un destino tragico già scritto cui non ci si può opporre. Ed è in questa tragedia che Edward ed Hale sembrano indossare una maschera fatta di ipocrisia e falsità, dietro la quale si cela il male più banale e pericoloso.
Per raccontare nel modo più incisivo tale vicenda (che è una storia vera), Scorsese attinge a piene mani dal genere western, spogliandolo dell’eroismo (o meglio dell’antieroismo) e dell’azione frenetica che caratterizzava ad esempio i western con protagonista John Wayne e quelli diretti da Sergio Leone, a favore di una rappresentazione fortemente realistica, in cui chi è buono non viene salvato dall’eroe, ma deve cavarsela contando soltanto sulle proprie forze. A tale componente, Scorsese aggiunge elementi appartenenti al genere thriller e gangster (generi che ha ampiamente sfruttato e sviluppato a partire da Taxi driver), rendendo Killers of the Flower Moon quasi un film-inchiesta che, oltre ad esplorare gli intrighi pericolosi legati al possesso del petrolio, si occupa di criticare apertamente la corruzione e la distruzione dei costumi indiani, una volta venuti a contatto con il capitalismo americano. Ci si chiede fino alla fine del film: riusciranno gli Osage a mantenersi integri e a “combattere” contro chi gli ha portato la ricchezza più sfrenata e la morte?
Un ulteriore elemento degno di nota, è la scelta di Scorsese di ricorrere a numerosi omaggi al cinema muto ed alla fotografia per mostrare, attraverso i media dell’epoca, la vita dei vari protagonisti, facendo inoltre una scelta accurata dei costumi, delle scenografie e della musica, che più volte richiama i motivi tribali indiani.
In conclusione, Scorsese ha prodotto un film maturo, ricco di contenuto e di critica verso un sistema corrotto, dotato di personaggi carismatici (il duo De Niro – DiCaprio domina lo schermo assieme ad una affascinante Lily Gladstone) e di un ritmo incalzante che intrattiene lo spettatore dall’inizio alla fine.
Killers of the Flower Moon è in sostanza un film d’autore girato da uno dei più importanti cineasti internazionali che, in un panorama cinematografico dominato dai blockbuster della Marvel, risulta essere a detta di vari critici un toccante capolavoro.
Autore: Davide Amenta
Details of Movie
Etichetta | Non classificato |
---|---|
Paese | USA |
Tipologia | Film |
Titolo Originale | Killers of the Flower Moon |
Francesco Terzini
Mi trovo personalmente d’accordo con quanto scritto in questa recensione, soprattutto apprezzo molto che sia stato fatto riferimento alle scene mute e la regia sempre al top. In particolare, da notare come sia spesso, se non sempre, usato il fuori campo, che dà un po’ quell’effetto di distanza. È un film che fa riflettere sulla natura umana e sulla sopraffazione, che però è agevolata, come purtroppo avviene nel film, dall’atteggiamento degli Osage che rinunciano alla lotta. In conclusione, quindi, approvo assolutamente quanto affermato nella recensione e condivido il parere sulla grandiosità del film, che, per quanto nelle ultime battute ho trovato un po’ lungo forse, non posso che definire un film eccelso nel messaggio, nel significato e nel come tutto ciò viene reso
Mi trovo personalmente d’accordo con quanto scritto in questa recensione, soprattutto apprezzo molto che sia stato fatto riferimento alle scene mute e la regia sempre al top. In particolare, da notare come sia spesso, se non sempre, usato il fuori campo, che dà un po’ quell’effetto di distanza. È un film che fa riflettere sulla natura umana e sulla sopraffazione, che però è agevolata, come purtroppo avviene nel film, dall’atteggiamento degli Osage che rinunciano alla lotta. In conclusione, quindi, approvo assolutamente quanto affermato nella recensione e condivido il parere sulla grandiosità del film, che, per quanto nelle ultime battute ho trovato un po’ lungo forse, non posso che definire un film eccelso nel messaggio, nel significato e nel come tutto ciò viene reso