IL NOSTRO GENERALE
Serie TV (RAI 2022), in otto puntate, che presenta la storia di uno degli uomini più importanti della storia italiana contemporanea: il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Gli ultimi dieci anni in cui ha combattuto e sconfitto le BR e gettate le basi di un nuovo modo di fare indagini. Disponibile su Raiplay
Il 3 settembre 1982, Nicola, giovane carabiniere, arriva a Palermo. È la stessa sera in cui il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa (arrivato da poco da Torino per combattere la Mafia) è brutalmente assassinato, assieme alla sua compagna. Nicola è lì per continuare a collaborare con l’uomo che il 22 maggio del 1974, presso la Legione Carabinieri di Torino, lo aveva coinvolto nei Nuclei Speciali Antiterrorismo, un gruppo di uomini e donne che lavoravano, con modalità nuove di investigazioni, nel cercare di ricostruire e dare nome neonata forma di criminalità organizzata di matrice politica estremista: le Brigate Rosse. È il racconto degli ultimi dieci anni di vita di uno degli uomini di Stato più famosi: il generale Dalla Chiesa. Un racconto personale, fatto di storie di amicizia e dedizione allo Stato, in cui si combatte una guerra per difendere la libertà…
Valori Educativi
Amicizia, senso dello Stato, dedizione al proprio lavoro, attenzione alla famiglia, cameratismo, paternità. Il film mette in primo piano il sacrificio compiuto dalle forze dell’ordine nel custodire la democrazia e lo Stato
Pubblico
14+Scene di violenza che, sebbene non evidenziate, non sono adatte ai più piccoli. Una scena di sesso che non aggiunge nulla al racconto ma solo disturba l’avvincente narrazione. Consigliata la visione ad adolescenti e giovani per comprendere l’evoluzione drammatica che ha segnato la classe politica e sociale italiana
Giudizio Artistico
Il brutale attentato di via Carini, a Palermo, apre il racconto di Nicola, voice over di uno dei principali collaboratori del Generale Dalla Chiesa. La magistrale interpretazione di Castellitto, l’accurata ricostruzione degli anni trascorsi a Torino dove imperversano le Br e l’inserimento di filmati di repertorio ci consegnano un’abile alternanza fra momenti di tensione nella lotta alle Br, cameratismo fra i componenti del Nucleo investigativo e momenti di intimità e affetto familiari. Un leggero rischio di retorica nella serie non la appesantisce ma regala un ottimo prodotto che spiega alcuni momenti fondamentali della storia italiana di fine secolo scorso.
Cast & Crew
Sergio Castellitto
Antonio Folletto
Our Review
Qualcuno ha affermato che per parlare di storia bisogna attendere che siano trascorsi almeno cinquant’anni. Non sappiamo se questa affermazione sia sempre vera. Tutti, però, possiamo constatare la difficoltà nel raccontare fatti che hanno segnato la storia di una nazione, quella italiana, presentando la vita di coloro che ne sono stati i maggiori protagonisti.
Il nostro generale è il racconto degli ultimi dieci anni di vita del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa che, durante gli anni di piombo, è costretto, gioco-forza, ad organizzare innovative modalità di contrasto ad una particolare e nuova forma di protesta civile e politica che veste i panni dell’associazione criminale Brigate Rosse. Rendersi conto che si sta dando la caccia a qualcosa di cui non si conosce l’esistenza, le caratteristiche e le trame che legano un’associazione al tessuto sociale, è quello che, per due volte, ha dovuto fare il generale Dalla Chiesa: la prima volta con le Brigate Rosse a cui ha inflitto un duro colpo, la seconda volta, pagando con la vita, il tentativo ripetuto – perché iniziato dieci anni prima – di combattere la Mafia, in Sicilia.
Non bisogna dimenticare, però, che la storia è fatta dagli uomini e, quindi, risente, di tutto quanto i protagonisti vivono: legami affettivi, familiari, amicali. E sono questi legami che permettono, pagando un costo altissimo, di portare avanti incarichi unici per il bene del proprio Paese. Un Paese che solo “dopo”, quando è troppo tardi, si rende conto di aver lasciato da solo chi, come un moderno samaritano, cerca di curare ferite più profonde di quanto si possa immaginare. Ed è solo dopo la morte di questi eroi che ci si rende conto di averli lasciati soli. Ma chi si trova in prima fila a combattere, sa benissimo che l’incontro con la morte, tragica, inumana, spietata, è lì in agguato per prendersi ciò che non le appartiene.
«La morte era stata la nostra compagna di viaggio, ma la sua morte no, non ero mai riuscito ad immaginarla. Quella dell’uomo che aveva saputo proteggere noi, i suoi ragazzi, come aveva protetto il Paese. C’è un tempo per le armi e un tempo per le parole… È arrivato il momento di raccontare quella storia iniziata quasi dieci anni prima»: queste le parole che introducono il lungo racconto di Nicola e che, in qualche modo, svelano il senso della serie televisiva: «È arrivato il momento di raccontare». La morte è elemento centrale del racconto perché è una compagna sgradita di vita per quegli uomini che si mettono al servizio dello Stato maltrattato e vilipeso da chi pensa di poterne usare a proprio piacimento imponendo idee e modi di fare che non sono stati democraticamente accolti.
Dalla Chiesa, nel portare avanti il suo servizio allo Stato, deve fare i conti non solo con la paura della propria morte, ma con tutte le paure che lo stesso Stato al cui servizio opera nutre nei suoi confronti: troppo autonomo, troppo “libero” nel suo combattere questa nuova modalità di “fare crimine”, troppo famoso, famigerato per alcuni, perché le sue modalità di azione, originali rispetto ai tempi, rappresentano la risposta concreta ad una criminalità senza scrupoli.
Nonostante la centralità del generale di cui si narra la storia, si nota un grande equilibrio con tutti gli altri personaggi che fanno squadra attorno ad un Generale che, in non pochi passaggi, pur mostrandosi severo e determinato, è capace di mostrare un tratto paterno, amabile, tenero e comprensivo.
La serie, in alcuni momenti, è attraversata da una certa retorica difficile da evitare perché non si è ancora raggiunta quella naturale distanza temporale che permette di osservare e raccontare, con il dovuto distacco emotivo, pagine sanguinose di passato di cui, ancora oggi, si pagano le conseguenze. Anche il riferimento al tentativo di affiliazione alla loggia massonica P2 è trattato con una certa disinvoltura all’interno della serie, probabilmente perché preoccupati solo di riportare un elemento che non incide con l’essenzialità di una figura centrale nella storia italiana degli anni 70.
Autore: Enzo Vitale
Details of Movie
Etichetta | FamilyOro |
---|---|
Paese | ITALIA |
Tematiche (generale) | Terrorismo |
Tipologia | Serie TV |
mariastella
Non sempre capita che una recensione invogli a guardare un film sebbene non proprio del genere preferito. Questa ha fatto in modo che io lo vedessi, quindi ha centrato lo scopo per cui una recensione viene scritta. Grazie per l’opportunità
Non sempre capita che una recensione invogli a guardare un film sebbene non proprio del genere preferito. Questa ha fatto in modo che io lo vedessi, quindi ha centrato lo scopo per cui una recensione viene scritta. Grazie per l’opportunità
Gege
Ho apprezzato moltissimo la recensione nella quale è ben delineata la figura del generale Dalla Chiesa. Uomo di grandi valori, si è contraddistinto per il suo impegno nel contrastare la criminalità organizzata, senza risparmiarsi in nulla. Significativo l’accento che l’autore pone sull’umanità di un uomo apparentemente duro, freddo, ma che nel rapporto con i suoi uomini rivela il suo lato sensibile, paterno. Dietro la severità spesso si nasconde un cuore tenero che viene fuori in determinate circostanze. Tanti gli spunti di riflessione proposti abilmente dall’autore. Grazie!
Ho apprezzato moltissimo la recensione nella quale è ben delineata la figura del generale Dalla Chiesa. Uomo di grandi valori, si è contraddistinto per il suo impegno nel contrastare la criminalità organizzata, senza risparmiarsi in nulla. Significativo l’accento che l’autore pone sull’umanità di un uomo apparentemente duro, freddo, ma che nel rapporto con i suoi uomini rivela il suo lato sensibile, paterno. Dietro la severità spesso si nasconde un cuore tenero che viene fuori in determinate circostanze. Tanti gli spunti di riflessione proposti abilmente dall’autore. Grazie!
Mimi
Non conosco il film sul generale Dalla Chiesa, ma la lettura di questa recensione mi ha convinta a vederlo.
Grazie, grazie!!
Non conosco il film sul generale Dalla Chiesa, ma la lettura di questa recensione mi ha convinta a vederlo.
Grazie, grazie!!
Terry
Grazie alla visione di questa serie televisiva, ho avuto modo di conoscere meglio la figura del generale Dalla Chiesa. Un uomo integerrimo, da una personalità forte, determinato a combattere e sradicare la criminalità organizzata, anche a costo della propria vita.
L’ autore, con la sua recensione, è riuscito a descrivere in modo soddisfacente questo grande uomo, di cui ancora oggi se ne ricorda la memoria.
Grazie alla visione di questa serie televisiva, ho avuto modo di conoscere meglio la figura del generale Dalla Chiesa. Un uomo integerrimo, da una personalità forte, determinato a combattere e sradicare la criminalità organizzata, anche a costo della propria vita.
L’ autore, con la sua recensione, è riuscito a descrivere in modo soddisfacente questo grande uomo, di cui ancora oggi se ne ricorda la memoria.
ROSSELLA
La recensione ci consente di conoscere il valore di quest ‘uomo che ha fatto la storia..
La recensione ci consente di conoscere il valore di quest ‘uomo che ha fatto la storia..
Piera
Conoscere ciò che uomini del calibro del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa hanno fatto per contrastare la mafia, la criminalità organizzata nel nostro paese, aiuta sicuramente a non perdere la speranza di fronte a una società in cui la malavita continua a schiacciare i più deboli e in cui il male sembra avere la meglio. Ci sono stati “eroi” che hanno dato tutto, anche la loro stessa vita per il Bene, per la legalità, per la giustizia. E non possiamo dimenticarlo…
Recensione accurata ed esaustiva da cui emerge l’invito ad approfondire uno spaccato della nostra storia in cui uomini come il generale sono sicuramente di esempio per chi a servizio dello Stato lotta ancora oggi contro la criminalità.
Conoscere ciò che uomini del calibro del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa hanno fatto per contrastare la mafia, la criminalità organizzata nel nostro paese, aiuta sicuramente a non perdere la speranza di fronte a una società in cui la malavita continua a schiacciare i più deboli e in cui il male sembra avere la meglio. Ci sono stati “eroi” che hanno dato tutto, anche la loro stessa vita per il Bene, per la legalità, per la giustizia. E non possiamo dimenticarlo…
Recensione accurata ed esaustiva da cui emerge l’invito ad approfondire uno spaccato della nostra storia in cui uomini come il generale sono sicuramente di esempio per chi a servizio dello Stato lotta ancora oggi contro la criminalità.
Marco
Non conoscevo la storia di Dalla Chiesa: straordinaria!
Oggi mancano uomini come questi: grazie per questa proposta.
Non conoscevo la storia di Dalla Chiesa: straordinaria!
Oggi mancano uomini come questi: grazie per questa proposta.