IL CORRIERE – THE MULE

2019116 min18+  

Un viaggio, lungo un’intera vita per riscoprire ciò che è più importante. Più della giustizia e del tempo, una lotta contro i propri limiti.

Il solito personaggio di Clint Eastwood, scorbutico, reduce di guerra, razzista, che fa scelte sbagliate ma che sa anche pentirsi e chiedere perdono 


Valori Educativi



“La famiglia è la cosa più importante. Non fate come me: ho anteposto il lavoro alla famiglia”. Si è disposti a qualsiasi cosa per il bene delle persone che amiamo. Purtroppo il protagonista lo comprende solo alla fine del suo percorso.

Pubblico

18+

Unica scena di nudo (inutile e fuori luogo) ma le tematiche trattate sono per un pubblico adulto.

Giudizio Artistico



La regia di Clint Eastwood è unica ed inimitabile. Dirige maestosamente Bradley Cooper ed Andy Garcia.

Cast & Crew

Our Review

Il film racconta un fatto realmente accaduto riportato sul New York Times, l'assurdo episodio di un uomo novantenne del Michigan diventato corriere al servizio del narcotraffico.

Dopo il successo di Gran Torino (2008) Clint Eastwood ritorna in veste di attore e regista sul grande schermo con la collaborazione dello stesso sceneggiatore (Nick Schenk) per un altro, forse ultimo, film da ricordare.

Se Walt Kowalski era inizialmente chiuso alla vita, Stone si presenta esattamente l’opposto amando la vita e desiderando di godersela fino alla fine.

Unica sua devozione va alla coltivazione, cura e commercio di una particolarissima pianta, le emerocallidi che fioriscono un solo giorno all’anno con colori splendidi.

Per raggiungere tale perfezione e ricevere l’approvazione e il successo, il protagonista trascura moglie e figlia fino a dimenticare il matrimonio di quest’ultima. Per far fiorire le emerocallidi, fa sfiorire l’amore della sua famiglia.

"Non ho mai capito, perché dedicasti tutto il tuo tempo e i tuoi soldi a quei fiori?" "Adoro i fiori, i fiori sono unici…perché un giorno sbocciano e la storia è finita…si meritano sia tempo che impegno." "Anche la tua famiglia…"

Earl, da uomo determinato e sicuro di sé, reduce dalla guerra in Corea, si ritrova alla sua età vulnerabile e solo.

Dopo aver perso per colpa della tecnologia il lavoro che amava da tutta la vita, Stone ha per puro caso tra le mani la possibilità di riprendersi la casa e di riconquistare le attenzioni della sua famiglia contribuendo economicamente agli studi di sua nipote, l’unica che ancora gli rivolge la parola.

Con il suo pick-up ha viaggiato tanto raggiungendo 41 stati su 50 senza mai prendere una contravvenzione. Per questo motivo risulterà per i narcotrafficanti il soggetto perfetto per muoversi inosservato e insospettabile agli occhi della DEA (Drug Enforcement Administration).  Gli agenti federali non sono percepiti come minaccia, fanno più che altro da contorno lasciando che il flusso narrativo si concentri sulle emozioni, sulla ricerca del perdono come solo Eastwood riesce a fare nelle sue storie di eroismo tragico e di redenzione.

Ogni corriere che Earl intraprende si allontana sempre di più dalla sua vecchia vita, guardandola dallo specchietto della sua auto nuova mentre canticchia canzoni sulla libertà (splendida la colonna sonora di Arturo Sandoval).

Sarcastico, irriverente, dissacrante ma con l’eleganza di un uomo d’altri tempi, il regista statunitense racconta il coraggio di chi scopre cosa è capace di fare solo alla fine del proprio percorso, ostentando la sicurezza audace chi non ha nulla da perdere.

Un uomo senza filtri, come egli stesso si definisce, aiuta automobilisti e motociclisti in panne non nascondendo i suoi pregiudizi, l’omofobia o il razzismo ma con il giusto equilibrio, uno stile beffardo e mai pesante concedendo allo spettatore risate imbarazzate a ogni appellativo utilizzato. Frequentatore accanito dell'AARP, l'associazione americana dei pensionati, che cerca di aiutare appena gli è possibile. Un “grinch” al contrario che ama piacere agli altri ma non alla propria famiglia.

“Pensavo che fosse più importante essere qualcuno là fuori invece del fallimento che ero a casa mia.”

Lo stesso Eastwood è il protagonista, raccontando un po’ di sé stesso recitando al fianco di Alison, figlia anche nella vita vera.

Come Marcel Proust, Stone è alla ricerca del tempo perduto, quello che ci rimane diventa così più prezioso di qualsiasi altra cosa. Un motivo per chi, come il protagonista, ha smarrito in tutti i sensi la strada di casa e sta cercando il modo per ritornarci anche se per un’ultima volta.

Eastwood batte ogni record con oltre 50 anni di carriera, di cui 30 da regista, confermandosi l’artista cinematografico vivente più completo. Nella sua carriera ha sempre sconfitto il male partendo dai western di Sergio Leone, raccontando la follia dei terroristi e dei criminali, ma anche il rapporto padre figlia, la resilienza, il coraggio e l’amore oltre ogni tempo.

Autore: Sabrina Guarino

Details of Movie

Titolo Originale The Mule
Paese USA
Etichetta
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