I GLADIATORI DI ROMA
Timo è un orfano vittima dell’eruzione di Pompei adottato dal generale Chirone. Il generale ha una figlia, Lucilla e i due ragazzi trascorrono insieme una serena adolescenza finché lei viene mandata ad Atene per studiare mentre lui viene avviato alla scuola dei gladiatori. Quando Lucilla torna, i due giovani scoprono di essere innamorati ma lei è stata ormai promessa al nipote dell’imperatore…
Igino staffi, il padre delle Winx, ha deciso di affrontare i giganti americani dell’animazione con un racconto ambientato nella Roma di gladiatori. Il racconto è fluido e divertente e la grafica è di buon livello.
Valori Educativi
Il giovane Timo imparerà che per conquistare ciò che si ama bisogna impegnarsi lealmente, senza inganni né scorciatoie
Pubblico
TuttiGiudizio Artistico
Il racconto è fluido e divertente e la grafica è di buon livello
Cast & Crew
Produzione
Rainbow
Regia
Igino Staffi
Sceneggiatura
Michael J. Wilson
Our Review
Troppi fallimenti nel passato, troppa semplicità artigianale costretta a reggere il confronto con l’efficienza industriale americana.
Ma il produttore e regista di questa impresa è Igino Staffi, già padre delle Winx, la serie tv già venduta in 130 paesi e da cui è stato tratto il film d’animazione “Winx Club” e anche se ora si tratta di confrontarsi direttamente con la Pixar e la Dreamworks, lui è l’unico che può sostenere una simile sfida.
Nel film traspaiono in pieno le sue abilità di regista e di produttore.
Del produttore c’è la saggia prudenza di aver scelto per la scrittura dei dialoghi un americano, Michael J. Wilson (l’era glaciale), di aver puntato su un tema come quello dell’antica Roma e dei gladiatori, uno dei pochi riferimenti italiani ben noti anche agli americani; di aver riempito il film di sequenze evocative di altre storie come la corsa delle bighe di Ben Hur, il dialogo fra i due innamorati al balcone di Romeo e Giulietta. Timo assomiglia al ragazzo di “Rapunzel” , Lucilla è una Winx ormai cresciuta e la maga pare proprio la strega di La città incantata. Perfino il cavallo di Diana sviluppa emissioni deodoranti ed altro, un comicità che si richiama direttamente a Shrek. I protagonisti sono affiancati da una nutrita schiera di personaggi secondari che hanno lo scopo di sviluppare gag comiche, secondo una solida tradizione narrativa disneyana.
Sulla computer grafica c’è poco da commentare: non si è avuto timore di affrontare sequenze impegnative come l’eruzione di Pompei, il crollo del Colosseo e un passaggio a volo d’uccello sull’antica Roma che è realmente impressionante. Solo il disegno dei volti è un po’ schematico, inferiore ai lavori della Pixar ma equivalenti a quelli della serie Madagascar della Dreamworks.
Il racconto è ben articolato per garantire sorprese e colpi di scena a intervalli regolari, una morale da trasmettere e un inevitabile lieto fine.
Igino già a 18 anni perseguiva il suo sogno di realizzare cartoni animati; non resta che auspicare che riesca a dimostrare di essere il John Lasseter italiano.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | I gladiatori di Roma |
---|---|
Paese | ITALIA |
Etichetta | FamilyVerde |
There are no reviews yet.