CINDERELLA MAN UNA RAGIONE PER LOTTARE
New York. La Grande Depressione. Jim Braddock è un irlandese che ha avuto una certa fortuna come pugile ma poi ha dovuto smettere per una ferita alla mano. Per mantenere la moglie e i suoi tre figli cerca ingaggi saltuari come scaricatore di porto e quando anche questa occasione manca, si umilia a chiedere denaro agli amici. Poi, la fortuna cambia direzione: riesce a ritornare sul ring e una serie di vittorie gli danno una certa serenità di vivere. Fino al giorno della grande sfida con il campione dei pesi massimi Max Baer: il botteghino lo da per perdente 10 a 1 ma lui ha volontà da vendere...
Valori Educativi
Gli affetti familiari e l’onestà come forza interiore per affrontare grandi avversità
Pubblico
14+Per il realismo dei prolungati combattimenti sul ring, con dettagli di schizzi di sangue e volti tumefatti
Giudizio Artistico
Il regista Ron Howard (ex Happy Days) ha raggiunto la sua piena maturità professionale e Russel Crowe ha trovato ancora una volta la chiave giusta per rappresentarci il mite ma tenace pugile irlandese
Cast & Crew
Regia
Ron Howard
Our Review
Il regista Ron Howard e il premio Oscar Russel Crowe si sono di nuovo messi assieme dopo il successo di A beautifull mind per raccontare la vittoriosa battaglia di un individuo: contro le avversità: allora contro i fantasmi della propria mente, ora contro la povertà. Se il primo film culminava con il massimo dei riconoscimenti personali, il premio Nobel per l'economia, qui l'evento topico è la sfida con il più giovane e atletico campione dei pesi massimi in carica, avvenuta il 13 giugno del 1935; una sfida-simbolo per la moltitudine degli immigrati nel Grande Paese, per tutti quei proletari che ancora vivevano mendicando un qualsiasi lavoro a giornata (fa impressione la sequenza dove si vede Central Park affollato delle baracche dei senzatetto).
In un modo possibilmente ancora più intensa che nel film precedente è la solidarietà fra marito e moglie e con i figli. Essa costituisce la forza trainante per superare le avversità: se nel precedente lavoro è la moglie a sostenere il peso della lunga riabilitazione del marito, ora è Crowe-Braddock a ricavare dai suoi impegno verso la famiglia le energie per le sue sfide epiche (rimasto più di un anno lontano dal ring, è ora più anziano dei suoi contendenti) e a mostrare quella forza di volontà e determinazione che gli altri non hanno.
Braddock nel film (ma anche nella realtà, perché così è accaduto), una volta raggiunta una certa agiatezza, decide di restituire allo stato i soldi del sussidio che aveva ricevuto fino a poco tempo prima: un gesto di solidarietà ma anche un orgoglioso spirito di indipendenza.
I combattimenti sono prolungati e violenti: è sconsigliabile la visone ai più piccoli e ai più impressionabili. Si comprende però che questa chiave realistica è stata impiegata dal regista per simboleggiare la vita dura di quei tempi e al contempo per evitare il pericolo di scivolare nella favola edificante..
Russel Crowe ha trovato anche questa volta la chiave giusta per rappresentarci un uomo mite, onesto e riflessivo che trova nella famiglia le ragioni della sua determinazione per vincere.
Quando viene spinto all'angolo del ring, crivellato di colpi da un avversario più dotato di lui, Russel-Jim ci mostra uno strano ghigno, quasi beffardo, come a mostrare all' avversario la sua impossibilità di soccombere, la sua superiore capacità di superare qualsiasi difficoltà.
Autore: Franco Olearo
Details of Movie
Titolo Originale | Cinderella man |
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Paese | USA |
Etichetta | FamilyOro |
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