A SPASSO CON DAISY

199099 minTutti   AmiciziaSchiavismo

Il film (dall’opera teatrale omonima di Alfred Uhry) che con 9 Nomination ha portato a casa 4 Premi Oscar e molti altri premi internazionali sul tema dell’amicizia e del razzismo. Senza eccessi mostra i pregiudizi, latenti e presenti nel cuore umano, che favoriscono il germe del razzismo. Disponibile su Amazon Prime.

A seguito di un incidente con il quale la signora Daisy, non più tanto giovane e con cui ha messo sé stessa e gli altri in pericolo, l’assicurazione non è più disponibile a rinnovare il contratto. Per garantire ancora autonomia ad una donna molto impegnata ed autonoma, l’unica possibilità sembra quella di metterle a disposizione uno chauffeur: l’anziano e meticoloso Hoke, assunto da Werthan, figlio della signora Daisy, per farle da autista. Purtroppo, il carattere orgoglioso della signora Daisy non accetta di buon animo il meticoloso Hoke che – fatica non poco a conquistarsi la sua fiducia. Nel tempo, però, tra i due si instaura una confidenza e un’amicizia così profonda che li accompagnerà per tutta la loro esistenza.


Valori Educativi



Amicizia. Il film aiuta a svelare i pregiudizi latenti nel cuore umano. Si espongono le conseguenze più tragiche del segregazionismo americano senza bisogno di mostrare scene cruente.

Pubblico

Tutti

Giudizio Artistico



La fotografia aiuta a contestualizzare il film in un’epoca ben precisa (dopo la Seconda guerra mondiale). I dialoghi sono chiari così come il messaggio che ci viene trasmesso. La recitazione dei due protagonisti è degna di menzione. La colonna sonora di Hans Zimmer contribuisce a rendere il film un capolavoro.

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A spasso con Daisy

Centro di A spasso con Daisy, a cui si è accompagnati delicatamente per mano dal regista, sono le parole di Martin Luter King che si sentono, come voice over, alla cena a cui è invitata la signora Daisy con accanto una sedia vuota. Parole che sono l’esplicitazione di quanto poco prima il suo autista di colore, Hoke, ha bisbigliato: «Dice che le cose stanno cambiando, ma non sono cambiate mica tanto!».

Il film tratta di amicizia e di razzismo. L’amicizia tra due caratteri diametralmente opposti seppur del tutto complementari – acida e spigolosa lei, paziente e ironico lui – in grado di costituire un mix perfetto che favorisce un’amicizia che, con il tempo diventa solida e permette ad entrambi di ritrovarsi e migliorarsi.

Ma il nostro A spasso con Daisy (titolo originale Driving Miss Daisy) tratto dall’opera teatrale omonima di Alfred Uhry e in grado di vincere da 4 Oscar (oltre a 9 Nomination e tanti altri premi) è un capolavoro soprattutto per la tematica del razzismo. Ci sono tanti modi per parlare di razzismo al cinema (Till. Il coraggio di una madre, Green book, Il diritto di contare, 12 anni schiavo, The help) ma non sempre tutti siamo disposti ad essere punzecchiati nel punto centrale in cui si annida il male dell’indifferenza.

Un male tanto diffuso e non riconosciuto che, come accade in questo film in cui c’è un lento ed inesorabile svelamento, e una volta riconosciuto, può può generare profonda angoscia: difficilmente si è in grado di ammettere il male che ci portiamo nel cuore.

A spasso con Daisy

Alcuni incasellano il film nel genere romantico, ma non è così: non c’è abbastanza miele per poter dire di far parte di tale genere, mentre c’è tanta drammatica verità nel mostrare, con una delicatezza encomiabile, la piaga del razzismo.

All’inizio del film, dalla stessa protagonista, sembra esserci imbeccata la traccia principale nel momento in cui dichiara di essere totalmente libera da pregiudizi nei confronti delle persone di colore, per poi dimostrare, con i suoi comportamenti esattamente l’opposto. Perché sono proprio i gesti, più che le parole, a regalare il messaggio principale del film.

Il film è un capolavoro da tenere in mente qualora si decidesse di trattare l’argomento razzismo evitando scene che, seppur vere, possono non piacere ai più giovani.

Un film allo stesso tempo commovente e simpatico, drammatico e leggero, capace di trasmettere una malinconica presa di coscienza dell’animo umano quando, liberandosi seriamente dei propri pregiudizi, si apre alla bellezza dell’umanità senza esser condizionata dal colore della pelle altrui.

Autore: Enzo Vitale

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Paese  USA
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